Assunzione di persone in difficoltà, Carini (Pd): “Per Piacenza 100mila euro”

“Le azioni di re-impiego Welfare to work – spiega il consigliere regionale – attivate dalla Regione sono indirizzate in particolare a due categorie, le persone assistite dai servizi sociali e i mono genitori con figli a carico".

La Regione Emilia Romagna ha approvato gli elenchi provinciali dei datori di lavoro che beneficeranno dei contributi per l’assunzione di persone in particolari situazioni di difficoltà occupazionale, previsti dall’azione di sistema Welfare to work e ha assegnato alle Province le risorse necessarie per procedere all’erogazione. Le domande pervenute alle Province sono state complessivamente 226, di cui 183 sono state dichiarate ammissibili per un totale di 794mila e 600 euro di contributi da erogare alle aziende.

“Le azioni di re-impiego Welfare to work – spiega il consigliere regionale del Partito Democratico Marco Carini – attivate dalla Regione sono indirizzate in particolare a due categorie, le persone assistite dai servizi sociali e i mono genitori con figli a carico. A Piacenza arriveranno complessivamente 99mila e 400 euro di incentivi alle assunzioni, il contributo è pari al 30% della retribuzione lorda annua del lavoratore e non può superare i 5 mila euro”. Hanno presentato la domanda di contributo 57 imprese e 45 cooperative sociali. Queste ultime assumono il maggior numero di persone in situazioni di difficoltà occupazionale (il 74,86% contro il 25,14% delle imprese).

“Sono anche previste – ricorda Carini – azioni formative personalizzate e attività di accompagnamento all’avvio di una attività autonoma. Chi frequenta questi corsi ha diritto a un contributo di sostegno al reddito. Quella degli incentivi per le assunzioni è uno strumento importante di sostegno all’occupazione, uno dei tanti che la Regione ha messo in campo in questi mesi di difficile congiuntura per l’economia dei territori emiliani. In questo caso i contributi sono ancora più significativi per la loro valenza sociale di aiuto a persone in stato di disagio, quelle che rischiano di essere lasciate indietro”.

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