Spezia e Sel su Fondazione “Di chi è la responsabilità? Maggiore trasparenza” foto

Il commento di Mario Spezia, membro del consiglio della Camera di Commercio di Piacenza

Il commento di Mario Spezia, membro del consiglio della Camera di Commercio di Piacenza, in merito all’acquisto di bond fresh Mps da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano. L’intervento è stato pubblicato sul sito dello stesso Spezia

Fondazione di Piacenza e Vigevano: responsabilità di pochi, di molti o di nessuno?
La vicenda legata alle perdite del Monte Paschi Siena e dell’ennesimo ricorso ai “derivati” ha messo allo scoperto anche una analoga operazione eseguita dalla nostra Fondazione di Piacenza e Vigevano (leggi nota su PiacenzaSera).
 
Mi pare questa l’occasione per sviluppare alcune riflessioni, a partire dal chiederci a che cosa servono i 25 consiglieri della Fondazione, di cui almeno 20 espressione del territorio piacentino, (nominati in pompa magna da tanti Enti e Istituzioni); qual è il compito che la comunità locale, nel suo complesso, loro affida al momento dell’insediamento se non quello di amministrare il patrimonio della nostra collettività con:”…… criteri prudenziali di rischio, investendo detto patrimonio in attività coerenti con la propria natura di ente senza fini di lucro, agendo secondo regole di trasparenza e di moralità..…” come recita il comma 2 dell’art. 7 dello Statuto.
A tale proposito mi pare opportuno, in questo momento storico che segna la fine di un ciclo sociale e di un’epoca, riscoprire la necessità dell’impegno e della responsabilità personale di tutti coloro i quali sono chiamati a svolgere ruoli di rappresentanza pubblica e collettiva. Non è sufficiente, a tal fine, sbandierare onestà e coerenza (caratteristiche indispensabili ma non per questo di per se indicatrici di qualità personali), per ricoprire ruoli che necessitano di capacità specifiche e merito; non è sufficiente la sola buona volontà per assicurare il corretto svolgimento dei compiti affidati.
La democrazia si estrinseca attraverso la delega delle responsabilità ed il costante controllo (in un senso e nell’altro) dei compiti e degli impegni affidati e presi; e si incrosta nella faciloneria e nel pressapochismo di chi, anche se in buona fede, non è in grado di compiere il proprio dovere. Quindi le colpe non sono mai di pochi, in una società così articolata  e complessa come la nostra, ma rappresentano la somma delle responsabilità di chi, materialmente, le realizza e di chi, anche se inconsapevolmente non controlla e non verifica.
Per cui, restando al caso della Fondazione, ci dobbiamo domandare cosa hanno fatto in questi anni i 25 consiglieri? Quanti di questi sono in grado di leggere un bilancio? Di capire di investimenti? Di comprendere il valore pieno del proprio ruolo? E ancora, quanto dibattito e discussione si sono sviluppati negli enti designanti ma anche nei partiti, che dovrebbero mediare la rappresentanza tra cittadini, corpi intermedi e Istituzioni, sulle scelte così forti e difficili assunte negli ultimi anni dalla struttura che amministra il patrimonio, messo da parte dalle generazioni che ci hanno preceduto, dell’intera collettività piacentina?
I problemi, anche i più grandi, derivano in buona parte dall’incuria e dal pressapochismo con cui, ognuno di noi,  affronta le questioni; se queste sono private è solo un suo problema ma se tale comportamento è riferito a vicende pubbliche, allora il problema è di tutti.
E’ quello che sta capitando nella nostra società (e nel mondo occidentale) dove non solo un ristretto numero di persone si profitta degli altri, ma il fenomeno ha assunto fenomeni e dimensioni generali.
Un brano di un famoso testo del prof. Carlo Maria Cipolla recita: “un Paese sottosviluppato ha imprenditori che valgono poco, operai che valgono meno, professori incompetenti, studenti che studiano poco, governanti che non sanno governare e cittadini senza senso civico. Per questo il Paese resta sottosviluppato. La mancanza di capitali e l’arretratezza tecnologica e amministrativa in certo senso sono più « conseguenze » che cause » del fenomeno dell’arretratezza”.
 
Mario Spezia
Membro del Consiglio generale della Camera di Commercio di Piacenza
 
Intervento di Sel Piacenza 

Sinistra Ecologia Libertà chiede ai vertici della Fondazione di Piacenza e Vigevano di fare chiarezza sulle operazioni finanziarie effettuate dall’Ente ed in particolare chiede una spiegazione su quanto riportato dalla stampa nei giorni scorsi circa l’acquisto di titoli cosiddetti “tossici” da parte di molte fondazioni, tra cui quella piacentina. Il patrimonio governato dalla Fondazione è un bene comune di tutti i piacentini, le decisioni prese dal gruppo dirigente devono essere improntate alla massima trasparenza. SEL auspica che la nuova governance che si insedierà alla guida dell’Ente cessi i rapporti con la cosiddetta “finanza creativa” per riprendere la sua funzione di volano dell’economia del territorio piacentino.

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