Ikea, Cgil: “Applicazione integrale del contratto nazionale” La nota della Coop S. Martino

L’intervento di Cgil e Filt di Piacenza sul diritto al lavoro ed equa retribuzione, diritto di sciopero, infiltrazioni illegali nella logistica, diritto a un sistema logistico degno. Riceviamo e pubblichiamo il contributo.

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L’intervento di Cgil e Filt di Piacenza sul diritto al lavoro ed equa retribuzione, diritto di sciopero, infiltrazioni illegali nella logistica, diritto a un sistema logistico degno. Riceviamo e pubblichiamo il contributo. A seguire la precisazione di Francesco Milza della Cooperativa San Martino.

La vicenda che si sta svolgendo in questi giorni nel polo logistico de Le Mose di Piacenza per poter essere compresa sino in fondo deve essere analizzata da diversi punti di vista, avendo delle implicazioni che vanno approfondite in modo serio e consapevole da parte di tutti i protagonisti coinvolti. Le questioni che si intrecciano sono tante, in particolare proviamo ad analizzarne quattro: il diritto al lavoro e a una equa retribuzione, il diritto allo sciopero, le infiltrazioni illegali nel settore, il diritto a un sistema logistico degno di un paese europeo.

Partiamo dalla prima (diritto al lavoro ed equa retribuzione). “Il lavoro decide il futuro” e` stato al centro del nostro ultimo Congresso confederale; inoltre, come CGIL, abbiamo elaborato un documento corposo come e` il Piano del Lavoro: una declinazione in modo mirato delle azioni necessarie a garantire in tutto il territorio del paese il raggiungimento di un’opportunita` di lavoro. Nel settore della Logistica in Emilia Romagna la concorrenza da tempo si svolge sempre piu` spesso a discapito dei diritti dei lavoratori attraverso la riduzione illecita del costo del lavoro, l’evasione e l’elusione fiscale e contributiva.

Quindi un lavoro povero, precario, senza diritti. Per poter contrastare questa deriva e` necessario partire dal ruolo che deve svolgere il contratto nazionale di categoria. Nel caso Ikea, le tre Centrali Cooperative non hanno ancora sottoscritto il CCNL merci e logistica in vigore dall’1 agosto 2013. La stessa Cooperativa che ha in appalto i lavori presso Ikea e` associata ad una delle tre Centrali Cooperative che non vogliono sottoscrivere questo CCNL.

Come CGIL affermiamo con ragionevole certezza che se si portasse a termine la trattativa aperta da qualche mese con le categorie territoriali confederali, sottoscrivendo l’accordo che contempla l’applicazione integrale del CCNL 1.08.13 senza alcun vincolo a criteri di produttivita`, tutto questo porterebbe a migliorare le condizioni dei lavoratori del sito e a migliorare il clima all’interno dello stabilimento. Contestualmente si puo` affermare, vista l’esperienza ormai trentennale dei codici di autoregolamentazione adottati dai sindacati confederali sulla fruizione del diritto di sciopero, che l’uso dello strumento (sciopero) deve essere quanto stabilito dall’articolato costituzionale che afferma che bisogna contemperare il diritto del singolo lavoratore di fruire di uno sciopero collettivo a quello della libera circolazione di persone e cose.

Come CGIL ci siamo sempre mossi su questo crinale che pensiamo sia l’unica via percorribile. Nel caso in specie noi non siamo assolutamente d’accordo con chi pratica azioni che impediscono ad altri il libero accesso al posto di lavoro e coerentemente non siamo d’accordo con chi pensa che mettere i lavoratori gli uni contro gli altri sia la strada giusta da percorrere. Terzo aspetto. In Regione da recenti dati risulta che vi siano un terzo di imprese dormienti che vengono attivate al momento del cambio d’appalto, la preoccupante presenza massiccia di cooperative spurie, il rischio diffuso di sub-appalti fittizi e irregolari con effetti immediati sulle buste paga proprio dei lavoratori. Questo sistema e` attivato da soggetti esterni al mondo della cooperazione genuina. Quarto aspetto. L’assenza di un sistema a rete integrato pone gravi deficit competitivi del nostro paese.

La rete logistica si evolve rispondendo alle immediate contingenze del mercato senza tenere conto dello sviluppo locale e delle priorita` infrastrutturali dei singoli territori. Le necessarie segmentazioni del processo di distribuzione porta a un aumento dei passaggi fra diversi imprese all’interno della stessa filiera di prodotto. Questo produce le peggiori forme di sfruttamento dei soci- lavoratori nelle realta` cooperative fasulle. Questo ha portato nella nostra regione a far approvare per esempio una legge regionale che individua le caratteristiche necessarie per poter inserire le imprese nelle cosiddette white list e rafforzare la responsabilita` solidale da parte delle imprese appaltanti.

Insieme a questo e` necessario produrre un processo di programmazione e governo da parte delle istituzioni locali sugli insediamenti che si sono radicati e si stanno radicando nei diversi territori. In particolare la presenza di quattro realta` forti nella provincia di Piacenza quali Le Mose, Castel San Giovanni, Monticelli, Pontenure, deve portare a una riflessione complessiva su come creare rete e sinergie tra questi insediamenti.

La logistica non puo` essere solamente una teoria di capannoni che non hanno un legame con le realta` nella quale si insediano sia dal punto di vista degli aspetti produttivi ma anche relazionali in tutte le sue sfaccettature. Occorre quindi ripartire dal lavoro svolto in questi anni nel territorio portando a compimento quanto previsto dal Protocollo su legalita` e sicurezza all’interno della logistica a proposito dell’individuazione delle buone prassi, ed insistendo e promuovendo ulteriormente presso le committenze le tariffe di legalita` concordate presso la Direzione Territoriale del Lavoro, per garantire l’applicazione integrale dei CCNL.

In conclusione noi pensiamo che per poter effettivamente uscire dal quadro di difficolta` in cui versa la vicenda Ikea e` necessario attivare un vero tavolo di trattava coordinato dalle istituzioni locali nel quale tutti i soggetti coinvolti (Ikea, San Martino, Sindacati Confederali) facciano due passi in avanti perche´ si trovi una soluzione a questo tema, che ridia dignita` conciliando al meglio la tutela collettiva con quella individuale attraverso la piena ed univoca applicazione del CCNL, salvaguardando la qualita` e la quantita` dei servizi, dei diritti costituzionali e produca uno sforzo collettivo contro l’illegalita`. Noi come CGIL e FILT di Piacenza siamo pronti. Aspettiamo fiduciosi tutti quelli che ci vogliono provare insieme a noi.

La nota della Cooperativa San Martino: “Applicato il contratto nazionale con nuovo appalto Ikea, disponibili al confronto”

Cooperativa San Martino prende atto delle analisi emerse da Cgil Piacenza circa il tema della Logistica sul territorio di Piacenza ritenendola per buona parte condivisibili in relazione al rischio che il comparto logistico di questo territorio sta da tempo correndo.

Rischi peraltro denunciati da molto tempo da parte della nostra Organizzazione territoriale, Confcooperative Piacenza, (vedasi “Libertà” del 3 dicembre 2007 – “clandestini manodopera per la logistica” Milza punta il dito: un migliaio di lavoratori non sono in regola) evidentemente poco ascoltato dalle Istituzioni e dalle parti sociali.

Al di là pertanto di considerazioni di tipo politico sindacali non afferenti a Cooperativa San Martino precisiamo che la stessa aderisce a Federlavoro e Servizi- Confcooperative, soggetto nazionale deputato alla sottoscrizione dei CCNL nazionali e che a tutt’oggi esiste un tavolo di contrattazione Nazionale per il rinnovo del CCNL.

Facciamo però presente che Cooperativa San Martino con un accordo di secondo livello ha deciso di applicare, già a partire dalla data di assunzione dell’appalto IKEA ovvero ottobre 2013, quanto previsto dal nuovo CCNL , attraverso la voce in busta paga AFA, anticipo futuro aumento, e i relativi UNA TANTUM, come appunto prevede il CCNL in vigore dal 1 agosto 2013.

Quanto al fatto che la voce AFA sia legata a criteri di produttività è stata superata nei fatti, ovvero sempre erogata a prescindere dalla produttività, sia nei contenuti grazie all’Accordo sulla Produttività a valersi da febbraio 2014, che supera l’erogazione dell’AFA rispetto ad obbiettivi di produzione, e che fissa le premialità di risultato con erogazioni mensili sino a 200 euro mese, accordo peraltro sottoscritta da tutte le Rappresentanze Sindacali compresi i delegati RSA di CGIL, cosi come nel mese di aprile 2014 è stato sottoscritto l’Accordo per la Distribuzione del lavoro al fine di garantire stabilità di reddito ai Soci a prescindere dai flussi di lavoro.

Con questo, e al di là delle modalità e dei tecnicismi di natura sindacale Cooperativa San Martino si dichiara disponibile a confronti che abbiano lo scopo di migliorare il clima aziendale avendo per quanto ci riguarda già avviato percorsi di questo tipo.

Piacenza 20 maggio 2014 Cooperativa San Martino

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