Nuovi blocchi dei centri sociali e dei Cobas all’Ikea 

Nuova mattinata di blocchi e di proteste agli stabilimenti Ikea di Piacenza. Dall’alba i manifestanti dei Si Cobas hanno impedito l’ingresso dei camion nei magazzini

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Nuova mattinata di picchetti agli stabilimenti Ikea di Piacenza. Dall’alba i manifestanti dei Si Cobas hanno cercato di impedire l’ingresso dei lavoratori e dei camion nei magazzini della multinazionale svedese. Presenti anche decine di manifestanti provenienti da fuori città, esponenti dei centri sociali e dell’antagonismo organizzato. Sul posto anche le forze dell’ordine che hanno presidiato gli stabilimenti.

DISORDINI DAVANTI AD IKEA. BERGONZI (PD): “E’ ORA DI PRESENTARE IL CONTO A RIFONDAZIONE, SICOBAS ED ACCOLITI”.

“Grazie e pieno sostegno alle forze dell’ordine, che hanno efficacemente garantito il rispetto della legalità ed il diritto al lavoro di azienda e lavoratori veri – scrive Marco Bergonzi (ex Capogruppo Pd in Provincia) in un comunicato. 

“Ma, ormai a mesi di distanza dall’inizio di proteste fondate sul nulla (stante la accertata regolarità di tutti i contratti di lavoro applicati dalle Cooperative fornitrici di IKEA), dal momento che è ormai evidente che si tratta di un problema di ordine pubblico causato da chi pone in essere comportamenti illegali (in quanto vietati dalla legge) sarebbe opportuno quantificare il costo di tutti gli uomini impiegati semplicemente per consentire ad azienda e dipendenti di lavorare”.

“Si tratta di migliaia di ore di lavoro di agenti e funzionari di Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale ed operatori dei mezzi di soccorso, sottratti ad altri compiti ben più utili per la sicurezza dei cittadini”.

“Non è accettabile che i Piacentini (e non solo) oltre al pregiudizio di vedere ridotto il numero di agenti preposti al controllo del territorio, quindi alla propria sicurezza, debbano anche sopportarne il costo”.

“Occorre che chi è causa di tutta questa assurda situazione ne paghi il relativo conto: si quantifichi il costo di tutti gli uomini fin qui impiegati in questa surreale vicenda e lo si spedisca a Rifondazione e SiCobas”.

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