Fondazione, su Gibuti i chiarimenti non bastano al ministero

Sembra essere destinato ad essere un Natale meno tranquillo del previsto in via Sant’Eufemia. A dimostrarlo il fatto che il consiglio di amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano si è regalato una lunga riunione ieri mattina, domenica 21 dicembre.

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Sembra essere destinato ad essere un Natale meno tranquillo del previsto in via Sant’Eufemia. A dimostrarlo il fatto che il consiglio di amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano si è regalato una lunga riunione ieri mattina, domenica 21 dicembre. 

All’ordine del giorno una gatta da pelare. Come era stato anticipato durante l’audizione della Fondazione in consiglio comunale, il direttore generale Marco Mezzadri si è recato a Roma, per presentare la documentazione richiesta, questa estate dal ministero del Tesoro. E se le risposte riguardo a investimenti e alla disponibilità dell’ente sono state considerate soddisfacenti, lo stesso non può dirsi per quanto riguarda la pratica Gibuti. a questo proposito il presidente Massimo Toscani aveva detto, sempre in consiglio, che non esiste “uno straccio di delibera” su questa operazione. 

Il ministero del Tesoro ha quindi chiesto alla Fondazione ulteriori chiarimenti su questa operazione: nel 2006 l’ente investì un milione di euro in Notrine, società finanziaria lussemburghese di cui si è già parlato più volte, investimento che finì in una banca a Gibuti nel 2009. La partecipazione è stata azzaerata nel 2011. 

Una richiesta che “pesa” in vista dell’approvazione, nei prossimi mesi, del bilancio dell’ente di via Sant’Eufemia, e l’avvio di una azione di responsabilità nei confronti delle gestioni precedenti potrebbe non essere più relegata nell’ambito delle ipotesi e delle dichiarazioni ad effetto in consiglio comunale. 

Il cda della Fondazione ha inoltre dato il via libera alla vendita delle azioni Monte Parma, così come al forward delle azioni Unicredit. Via libera anche ai progetti proposti dall’Ats per Expo guidata da Silvio Ferrari (“Vivaio Giovani” e promozione del pomodoro). 

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