Unioni civili, a Rottofreno il primo “sì” di Sara e Nicoletta

Anche la provincia di Piacenza può festeggiare la sua prima unione civile: quella fra Sara e Nicoletta, officiata presso la sala consiliare del Comune di Rottofreno dal sindaco, Raffaele Veneziani. 

Anche la provincia di Piacenza può festeggiare la sua prima unione civile: quella fra Sara e Nicoletta, officiata presso la sala consiliare del Comune di Rottofreno dal sindaco, Raffaele Veneziani.

Il primo cittadino, scrive ArciGay Piacenza “ora può può essere d’esempio per tutti i suoi colleghi, anche quelli più ritrosi. E ci auguriamo che questo primo passo possa cancellare tutti i dubbi e le perplessità di chi non aveva visto un’ampia ed istantanea risposta, da parte delle coppie piacentine, alla nuova legge”.

“D’altra parte, fino a pochi mesi fa, le coppie omosessuali italiane – si legge nella nota di ArciGay Piacenza – non avevano ancora la certezza di poter accedere alle unioni civili, e avevano bisogno di tempo per entreare nel giusto ordine di idee e per organizzarsi. Siamo certi che ora, dopo che Sara e Nicoletta – a cui facciamo i migliori auguri – hanno rotto il ghiaccio, le coppie piacentine che vorranno unirsi civilmente saranno sempre più numerose e sempre più orgogliose di ufficializzare a testa alta il loro rapporto d’amore”.

“Anche perché, per fortuna, quando due persone si uniscono civilmente non tolgono niente a nessuno, ma semmai – conclude ArciGay – possono rappresentare un valore aggiunto per tutta la comunità”.

Il sindaco Raffaele Veneziani “Non mi vergogno di aver applicato la legge”

“Sono cattolico e per me la famiglia è composta da un uomo e una donna. Ma non mi vergogno di aver applicato la legge”. Il sindaco Raffaele Veneziani, alla guida di un’amministrazione di centrodestra a Rottofreno, spiega di non aver voluto seguire l’esempio di altri primi cittadini, intenzionati a non rispettare quanto disposto dalla normativa sulle unioni civili. 

“Di certo non ho cercato il primato del mio Comune a Piacenza – dice -, ho ritenuto di assolvere il mio compito di ufficiale di stato civile. Sottrarmi a questo obbligo, per demandare l’incombenza ad altri, mi sembrava una cosa di poco senso e quindi ho voluto adempiere a un compito previsto dal mio ruolo istituzionale come sindaco. Non vedo poi in questa legge una netta equiparazione tra matrimonio e unioni civili”. 

“Certo, avevo un po’ di timore rispetto a come sarebbe stata vissuta questa celebrazione. Insomma, temevo si potesse arrivare a degli eccessi, e a trasformare questo momento in una rivendicazione da Gay Pride. Invece, e di questo devo ringraziare le due ragazze Sara e Nicoletta, tutto si è svolto in modo molto personale, intimo, bello, con emozione sentita. Da parte mia, come faccio in occasione della celebrazione di matrimoni, ho richiamato tutti alla serietà del gesto che stavano per compiere, e abbiamo letto gli articoli che disciplinano la legge”. 

“Ringrazio – conclude il sindaco Veneziani – anche il personale del Comune, per il supporto fornito nel preparare tutta la documentazione necessaria”. 

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