Diario dall’Uganda: nel caos armonioso del mercato di Kampala foto

Pubblichiamo la prima puntata del diario dall'Uganda di Gianni Cravedi corredato dalle sue splendide foto del mercato di Kampala, la capitale dello stato africano

Pubblichiamo la prima puntata del diario dall’Uganda di Gianni Cravedi corredato dalle sue splendide foto del mercato di Kampala, la capitale dello stato africano.

Gianni, insieme alla mamma Angela, si trova nel paese africano con la delegazione della ong di Piacenza Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo, fondata da Don Vittorione e da decenni attiva nella cooperazione internazionale.

Stamattina (lunedì 6 febbraio) la partenza per Moroto, nella regione del Karamoja, dove sarà inaugurato il pozzo intitolato a Prospero Cravedi. Il figlio Gianni sta documentando il lavoro svolto da Africa Mission con foto e video.

Ecco il suo racconto sulla visita al mercato di Kampala

Questa mattina si parte per Moroto, 450 km e 10 ore di viaggio, per raggiungere il Karamoja, la regione del nord Uganda più povera del paese, dove, da oltre 40 e nel nome di Don Vittorio, Africa Mission opera per lo sviluppo.

Ieri (domenica) sotto la preziosa guida di Giorgio e Cristina abbiamo visitato il bellissimo mercato di Kampala, pieno di gente, cose e colori, un caos armonioso di energia e umanità. Un traffico caotico, la guida a sinistra che confonde, una presenza significativa di macchine nuove e suv insieme a catorci, motorini, taxi bus pieni con la gente che ti saluta sorridente dai finestrini.

Tutto molto diverso e cambiato rispetto trent’anni fa. Purtroppo, ed è un colpo al cuore, tante persone e bambini fermi ai semafori per chiedere l’elemosina, ma in un numero molto maggiore a quello che vediamo da noi.

Perché è evidente che questo progresso che vive l’Uganda sta lasciando indietro molti, in una povertá enorme.

E purtroppo tra loro si notano inconfondibili nei costumi e nei tratti molti karamojon, donne e bambini, sradicati e gettati dalla loro terra nella capitale. Quando fermi in coda al semaforo salutiamo con un “ejoka?” la giovane donna karimojon si sorprende di incontrare dei bianchi che parlano la sua lingua, e sorride contenta.

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