Spesa per comprare casa, a Piacenza ancora in calo i “paperoni”

Quanto possono spendere i piacentini per l’acquisto di un’abitazione? La risposta arriva dai dati forniti dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che ha analizzato la disponibilità di spesa di chi acquista un immobile

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Quanto possono spendere i piacentini per l’acquisto di un’abitazione? La risposta arriva dai dati forniti dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che ha analizzato la disponibilità di spesa di chi acquista un immobile (il periodo di riferimento è gennaio 2017).

A Piacenza cresce quella per le fasce di spesa più “basse”: il 45,2% può spendere fino a 119mila euro (più 3,7% rispetto rispetto al gennaio 2016), il 26,5% fino a 169mila euro (era il 25,8%) e il 15,3% fino a 249mila euro (contro il 16,3% di un anno fa).

In calo invece i “Paperoni” che possono permettersi di spendere oltre 474mila euro per una casa, passati dal’1,4% allo 0,6%; anche nella fascia tra i 250 e i 349mila euro, la richiesta è passata dall’11 al 9,4%.

LA SITUAZIONE NAZIONALE – Dall’elaborazione ne risulta che nelle grandi città la maggiore concentrazione della richiesta è compresa nella fascia di spesa più bassa, fino a 119 mila € (25,4%).

Segue il 24,4% che si concentra nella fascia di spesa compresa tra 120 e 169 mila € e il 22,3% di quella tra 170 e 249 mila €. Il 16,1% è rappresentato da coloro che dispongono di un budget tra 250 e 349 mila euro, 7,7% ha un budget che va da350 a 474 mila euro ed infine con il 4,2% chi può superare i 475 mila euro.

Rispetto a sei mesi fa si nota un leggero aumento della percentuale sulle classi di spesa fino a 169 mila €.

Rispetto alla media delle grandi città si discostano: Roma dove la maggioranza delle richieste riguarda immobili dal valore compreso tra 250 e 349 mila € rispettivamente (24,6%); Firenze, Bari e Milano con una maggiore concentrazione nella fascia compresa tra 170 e 249 mila €; Bologna, dove incide maggiormente la fascia di spesa compresa tra 120 e 169 mila €;

Nelle altre grandi città, Genova, Napoli, Palermo, Torino e Verona, la maggior concentrazione è nella fascia di spesa inferiore a 120 mila €. Negli altri capoluoghi di regione che non sono grandi città si registra un aumento maggiore della percentuale di coloro che desiderano spendere tra 170 249 mila €.

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