Educatrici arrestate, gli investigatori: “Schiaffi a bimbi di 12 mesi” foto

"Angherie e violenze senza che avessero fatto nulla per provocarle". A parlare è il comandante provinciale dell’Arma Corrado Scattaretico, dopo il blitz di ieri al Nido Farnesiana. Le due arrestate si trovano al carcere delle Novate

“Subivano angherie e violenze senza che avessero fatto nulla per provocarle”. 

IL VIDEO DELLE TELECAMERE NASCOSTE

A parlare è il comandante provinciale dell’Arma, Corrado Scattaretico, dopo Il blitz scattato nel primo pomeriggio de 25 maggio al Nido Farnesiana di Piacenza, che ha portato all’arresto in flagranza di due educatrici con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di quattro bambini.

Le due donne, di 30 e 53 anni, entrambe piacentine, si trovano ora al carcere delle Novate in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

A far scattare l’intervento immediato, come spiegato questa mattina nella conferenza stampa in Procura, alcuni schiaffi a bimbi di soli 12-18 mesi. Un episodio a cui i militari della stazione di Piacenza Levante, impegnati da tempo nel monitoraggio costante della situazione, avrebbero assistito in diretta, grazie alle telecamere che avevano installato all’interno della struttura.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Antonio Colonna, affiancato nell’incontro con la stampa dal sostituto procuratore Roberto Fontana, sono state condotte nella struttura in gestione al consorzio Farnesiana (costituito dalle cooperative Coopselios, Unicoop e L’Orto Botanico).

Gli accertamenti sono partiti il 7 aprile scorso, in seguito alla denuncia di un’altra operatrice, che si è rivolta direttamente ai carabinieri della stazione di Piacenza Levante per illustrare una da lei ritenuta intollerabile. 

Dichiarazioni che hanno spinto le forze dell’ordine ad eseguire degli accertamenti tecnici, con intercettazioni ambientali e videocamere nascoste. Elementi ritenuti fondamentali visto che non era possibile raccogliere le testimonianze delle vittime (piccoli di poco più di un anno) e per avere una “percezione diretta” del comportamento delle due operatrici, che lavoravano fianco a fianco nella stessa sezione.

“Da subito sono emersi comportamenti non consoni – hanno raccontato gli inquirenti -; la loro era una condotta violenta abituale e reiterata nel tempo, senza essere giustificata da alcun motivo”. Inoltre, sempre secondo quanto dichiarato dagli investigatori, emerge una complicità tra le due donne, che tendevano a sostenersi reciprocamente. 

Gli episodi, secondo la ricostruzione della Procura, avvenivano con cadenza giornaliera, in particolare dopo pranzo, al momento del riposino pomeridiano. Sempre secondo il resoconto dei carabinieri i bimbi venivano “lanciati” sulle stuoiette, con il rischio che potessero farsi male; in un caso un bimbo sarebbe stato preso per una caviglia e sollevato di peso, mentre un altro sarebbe stato immobilizzato nel lettino per convincerlo ad addormentarsi.

In una conversazione di cui riferiscono i militari, un’operatrice avrebbe detto all’altra di voler tener fermo un bambino con lo scotch e la collega avrebbe risposto di averlo fatto lei stessa in precedenza. In un’altra occasione una delle due avrebbe affermato “se vedessero quello che stiamo facendo ci arresterebbero”.

Atteggiamenti a cui, per la Procura, si somma la violenza verbale che avrebbero utilizzato nei confronti degli scolari, pronunciando frasi quali “io questi li odio”, o chiamandoli “deficienti”.

Le forze dell’ordine spiegano che a volte emergevano anche con sfumatore razziali, come quando una di loro avrebbe detto alla collega che non era necessario avvertire un bimbo straniero di stare attento a mangiare la minestra bollente, affermando che “può anche bruciarsi”.

Fin quando gli schiaffi in testa osservati ieri dai carabinieri, li hanno spinti a non attendere oltre e ad arrestarle in flagranza.

“Angherie nei confronti di bambini piccoli, tranquilli, che non erano in grado di segnalare le violenze subite” – intervista VIDEO al colonnello Corrado Scattaretico 

 

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