“Ospedale, protocollo punto di partenza. Il Comune non stia a guardare”

Il gruppo consiliare Pd replica al sindaco Barbieri in merito alla partita del nuovo ospedale: "Rischiamo di perdere questa opportunità, altri Comuni sono pronti a prendere i nostri finanziamenti"

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“Sulla partita del nuovo ospedale il Comune non può stare a guardare. Rischiamo di perdere questa partita e la responsabilità sarà dell’amministrazione Barbieri, non della Regione”.

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Così in una conferenza stampa il gruppo consiliare Pd replica al sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri dopo le accuse di “inadempienza e superficialità del Pd locale” che, aveva affermato il sindaco, “anziché trattare seriamente il tema, si è limitato a farne argomento propagandistico”.

“Il protocollo firmato con il Demanio e l’Ausl è un punto di partenza – dicono -, il Comune non può stare a guardare”.

“Il nuovo ospedale sarà a servizio di una intera comunità provinciale, non solo di un quartiere. Il progetto della Lusignani prevede una modifica radicale della viabilità, con accesso da via Einaudi. Mancano ormai 100 giorni alla prima dead line con la Regione”.

“Rischiamo di perdere questa opportunità, altri Comuni sono pronti a prendere i nostri finanziamenti, Carpi in primis”.

Contestualmente alla conferenza stampa il gruppo consiliare del Partito Democratico in Comune ha diffuso una nota che di seguito pubblichiamo integralmente:

Siamo sorpresi dalla reazione del sindaco che anziché rispondere nel merito preferisce aprire una polemica scomposta che di fatto conferma anziché smentire le preoccupazioni da noi sollevate.

1 – Il sindaco se avesse letto il testo del protocollo d’intesa sottoscritto il 27 febbraio scorso (anziché liquidarlo come un’iniziativa preelettorale, a proposito di garbo istituzionale e di volontà di fare squadra viste le istituzioni sedute a quel tavolo…) avrebbe anzitutto colto che il tema nuovo ospedale è inserito in un discorso più ampio di riqualificazione urbana di straordinaria portata come dice il titolo “Razionalizzazione e valorizzazione di alcuni immobili militari presenti nel territorio comunale nonché per la realizzazione del nuovo ospedale…”.

In concreto questo significa che l’insediamento del nuovo ospedale ed il relativo investimento in un’area militare dismessa consentirebbe a cascata tra le altre cose di recuperare alla città la preziosissima caserma Niccolai e Nino Bixio (la cosiddetta Baia San Sisto collocata nel cuore del centro storico della città).

Il percorso previsto vede un ruolo strategico da parte del Comune quanto meno in termini di pianificazione urbanistica. Paradossalmente dovrebbe essere il Comune a vantare un ruolo di autorevole regia nei confronti degli altri enti;

2 – Il Sindaco prima di fare valutazioni sull’idoneità o meno di un’area dovrebbe attendere le conclusioni del gruppo di lavoro tecnico che vede anche la presenza delle competenti funzioni del Comune oltre a Demanio, Regione, Ausl e Ministero della Difesa.

Non possono essere i pareri (rispettabili) di qualche abitante di Sant’Antonio a decidere una scelta di tale portata. Ricordiamo in proposito che il progetto funzionale del nuovo ospedale include anche un adeguato efficientamento della viabilità (accessi e parcheggi).

3 – Il sindaco dovrebbe sapere, perché in più occasioni è stato ribadito, che le risorse necessarie attengono ad una programmazione di lungo periodo e di carattere straordinario e per questo non sono allocabili nell’immediato nelle poste di bilancio della Regione /AUSL ed è proprio per questo (per una logica di programmazione a 8/10 anni che è importante decidere in tempi stretti la collocazione a Piacenza e dove).

Da questo infatti dipende una stima più puntuale delle risorse necessarie nella forbice indicata tra  i 200 e i 250 milioni (che quindi non dipendono da superficialità o approssimazione ma dal non conoscere costi di demolizione, bonifica, dimensioni ecc.).

4 – Il sindaco sostiene che non spetterebbe al Comune che non fa l’immobiliarista fare bandi per reperire un’eventuale area non pubblica sottintendendo che dovrebbe farlo probabilmente l’ente finanziatore…può darsi, anche la questione è da approfondire, ma sicuramente al Comune spetta l’onere delle conseguenti modifiche di destinazione e quant’altro connesso al suo ruolo di governo del territorio…

Quindi alla luce di quanto sopra non possiamo che ribadire alla nuova amministrazione la necessità di procedere con determinazione nel giungere ad una decisione in tempi certi assumendosi fino in fondo le proprie responsabilità in un confronto costruttivo con tutti gli altri soggetti coinvolti favorendo la scelta più funzionale per la città ma soprattutto per la cura della salute dei piacentini nei prossimi decenni. Perché alla fine parliamo di questo che non è propaganda…

Quindi più rispetto e più serietà nell’affrontare un tema così delicato. 

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