Le Rubriche di PiacenzaSera - Civico 11

Il nostro week end in autonomia. Cronaca del sabato e della domenica alla “casetta” foto

In cosa consiste il week end di autonomia per i ragazzi che frequentano la "casetta" del Civico 11 a Piacenza? Ecco i loro racconti 

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I weekend alla casetta, che è la stessa in cui si svolgono gli incontri della Redazione del civico 11, sono dei fine settimana organizzati dal sabato mattina alla domenica sera con cadenza mensile, in cui 4 o 5 ragazzi seguiti da degli operatori che si alternano fanno “vita di casa”. I ragazzi del weekend sono scelti sia tutti maschi, sia maschi e femmine insieme, ma mai più di cinque alla volta.

Sono le parole usate di uno dei redattori del “Civico 11” ad introdurci nel tema del nuovo reportage della redazione: il racconto dei fine settimana che i ragazzi inseriti nel progetto di autonomia – promosso dal Comune di Piacenza, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e il supporto della Cooperativa sociale Aurora Domus – trascorrono alla casetta. 

Week end al di fuori del contesto famigliare ideati per promuovere l’amicizia, l’integrazione con il resto della città, l’autonomia. Ecco i loro racconti corredati da alcune foto e anche da un video esplicativo (a fondo pagina).

Nelle foto (scattate da Simone Boiocchi, Paolo Politi, Sara Zuccone) alcuni momenti della giornata, con particolare attenzione alle attività domestiche…

Cos’è la casetta? – Testo di Andrea Feccia
 
La casetta è un appartamento è formato da tre piani. Appena si entra c’è il piano terra composto da un ingresso, la sala con un divano e il tavolo da pranzo e la cucina. Poi c’è il 1° piano è composto da 2 camere (una con 2 letti e una con 3 letto) e dal bagno. Infine c’è anche uno scantinato composto da una stanza, che però si usa raramente, con un tavolo delle sedie e un divano. Nel complesso la casetta è carina anche perché l’arredamento ci è stato fornito di qualità dalla ditta IKEA.
 
Come si svolgono i week end?
 
I week end iniziano il sabato mattina intorno alle 10 con l’arrivo di tutti i ragazzi e l’operatore di turno.

Subito si portano le valige nel piano superiore dove ci sono le stanze e si sceglie dove e con chi dormire.

Poi si fa un breefing su che cosa mangiare e si stila una lista della spesa tenendo conto di quello che piace un po’ a tutti e di quello che c’è in casetta e del budget del weekend che è di 80,00 € e si organizzano anche i turni per il pranzo e la cena del sabato e colazione e pranzo della domenica (perché di solito la cena della domenica si fa fuori).

I turni sono suddivisi tra chi cucina e chi prepara / sparecchia la tavola. Si decide inoltre dove mangiare la domenica sera tra aperitivo e pizza.

Dopo aver scelto in quale supermercato andare ci si incammina e facciamo la spesa suddividendoci i vari compiti: Uno tiene il portafoglio con i soldi, un altro tiene la lista della spesa, un altro il carrello e un altro ancora conta tutti i prezzi tenendo conto del meno caro in base alla quanità – prezzo.

Di solito si fa anche una scappatina a pendere l’acqua in un supermercato di fiducia vicino a casa per non fare fatica.

Dopo aver pagato ed esserci divise le borse equamente si torna a casa.

Subito a casa intorno alle 12,30 si inizia a preparare, in base ai turni il pranzo. C’è chi si mette a cucinare e altri preparano la tavola mettendo la tovaglia, i piatti, i bicchieri, i tovaglioli, le posate e le bottiglie di acqua e le bibite.

Dopo ver mangiato i ragazzi che hanno apparecchiato la tavola la sparecchiano e lavano un po’ velocemente i piatti e poi li mettono nella comodissima lavastoviglie.

Intanto chi non è di turno va di sopra a fare i letti, si toglie i vestiti dalla borsa e si va a riposare o a guardare la tv.

Quando abbiamo pulito tutto si scopa la sala e la cucina, si fa il caffè e infine si passa il mocio per terra.

Dopodichè anche gli altri vanno a fare i letti e si rilassano.

Intanto, se non si è ancora deciso si decide, in base a cosa ci sarà per cena e quello che uno gli piace fare, cosa si farà sia al pomeriggio che alla sera. Di solito le opzioni sono cinema, giro in centro, cioccolata in centro d’inverno, ecc…

Poi verso le 17 si esce di casa per un giretto o quello che si è scelto di fare che può essere lungo o corto anche in base a come lo gestisce l’operatore di turno.

Verso l’ora di cena si rientra e si pensa a preparare per la cena sempre rispettando i turni assegnati. Nel frattempo qualcuno fa anche la doccia.

Se si è invitato qualcuno per la cena chi cucina e chi apparecchia lo deve contare e quindi si prepara anche per lui/lei.

Poi dopo aver cucinato, mangiato e pulito, se si è decisi di uscire, ci si prepara e si esce. Molto spesso si va al cinema e quindi di solito si corre un po’. Se no si sta in casa a guardare la tv. Qualche volta siamo usciti più tardi verso le 22,30 per berci un tè o una tisana caldi.

Se si sta in casa, oltre a guardare la tv, si gioca spesso a carte. Il nostro gioco preferito è “uno”.

Poi, se si sta fuori, verso mezzanotte si rientra e poi si va a letto. L’orario per il dormire non è deciso quasi mai dall’operatore del turno di notte ma da noi e dalla nostra stanchezza. Ma mai oltre le una.

Prima di andare a letto ci si da’ un orario di sveglia per fare la colazione tutti insieme come da spirito di gruppo.

Invece la domenica i primi a svegliarsi mezz’ora prima della colazione sono i ragazzi che devono prepararla.

Intanto si svegliano anche gli altri ragazzi e si fa colazione.

Dopo che si è sparecchiato e alcuni si sono fatti la doccia si iniziano a dividere i compiti per fare le pulizie.

Prima tutti tolgono le coperte dal letto e le impilano in bagno, poi si arieggiano le stanze e intanto si inizia a spazzare per terra nelle camere, in bagno, sulle scale, in cucina e in sala.

Poi si da una spolverata ai mobili e al bagno e si puliscono, quando c’è la bella stagione anche le finestre.

Intanto che alcuni di noi fanno la lavatrice mettendoci adeguate dosi di detersivo e ammorbidente e scegliendo un programma di lavaggio adatto altri iniziano a lavare col mocio la cucina e la sala. E infine anche nelle due stanze e nel bagno.
Quando si è finito si fa un attimo di pausa bevendo il caffè o andando a comprare il giornale.

Poi, visto che si sta avvicinando l’orario del pranzo, ci si mette in moto per cucinare per tutti e per gli eventuali ospiti.

Dopo di che, secondo i turni, si è sparecchiato e lavato i piatti ci si riposa un pochino. C’è chi dorme e chi guarda i risultati delle partite o altro alla tv.

Qualche volta nel pomeriggio abbiamo cucinato una torta che ci siamo mangiati a merenda.

Dopo aver riposato, steso le coperte lavate, spento e svuotato la lavastoviglie e messo a posto la valigia si esce a fare un giro con una meta scelta dai ragazzi o proposta dall’operatore di turno.

Alle 18 circa si ritorna in casetta. Si aspetta l’operatore del turno successivo e poi si va fuori a mangiare la pizza o a fare un aperitivo secondo quello che si era concordato al weekend. Anche qui si possono invitare i ragazzi che frequentano la casetta ma non sono nel turno dei weekend.

Dopo alle 21 circa si torna in casetta, si controllano le ultime cose e poi si fa un brainstorming generale sull’esperienza dei due giorni in casetta. Ognuno tira fuori i suoi punti positivi e negativi di questi due giorni.

Si dicono anche come ci siamo trovati con gli operatori (che ormai sono sempre i soliti e quindi si sa già qual sono i più simpatici, i più rigidi, ecc..) e anche le cose che nella casetta non vanno o mancano.

Poi c’è anche un brevissimo momento di riflessione finale.

Verso le 22 si parte con la valigia sulle spalle e con gli occhi stanchi a causa sia delle molte cose fatte alla casetta sia perché l’indomani, lunedì, ci si deve alzare presto, ci si incammina verso casa chi in bici, chi in macchina e chi a piedi.

L’operatore di turno chiude la porta della casetta lasciandosi alle spalle due giorni di emozioni e di esperienza in casetta.

Testo di Luca Tinelli

Oggi vi voglio parlare dei “week end d’autonomia”. Essi sono delle “prove “, organizzate dal comune di Piacenza per noi ragazzi e ragazze per accentuare il senso di condivisione, di socializzazione, dello stare insieme e quello di responsabilizzarci ad essere autonomi a fare certe cose: per esempio la lavatrice, cucinare, fare la spesa ecc.

Questi weekend si svolgono in una casetta vicino all’ospedale di Piacenza, esattamente in via Cantone del Cristo. Partecipano 4 o 5 ragazzi per ogni weekend, noi dormiamo al piano superiore dove c’è una stanza con tre letti e un’altra con due, più un educatore o educatrice o volontario/a che dorme a piano terra dove c’è un divano-letto.

Il weekend della casetta ha inizio il Sabato alle 10 di mattina e termina la domenica alla sera alle 22. Quando arriviamo si può fare colazione (chi non l’ha fatta) dopodiché ci riuniamo intorno al tavolo per decidere che cosa fare da mangiare sia per pranzo che per cena. Qualcuno prende una biro per scrivere e un foglietto per annotare cosa bisogna prendere al supermercato, quindi per cucinare ciò che abbiamo deciso, tenendo sempre conto di quello che c’è già in casa. Una volta fatta la lista della spesa usciamo per andare al supermercato.   
 
Testo di Sara Zuccone 
 
I week end dell’autonomia alla casetta mi permettono di fare le faccende di casa da sola e sono divertenti, belli, a volte seri e, soprattutto, momenti di condivisione!

Li ho iniziati  sul finire del 2015. Da subito mi sono sentita a mio agio con gli altri ragazzi. Le cose che facciamo durante il sabato e la domenica mi piacciono tutte come la spesa, lavare i piatti e le lenzuola, pulire, il guardare insieme la televisione, giocare a carte.

Ma mi diverto di più quando si cucina e dopo mangiato si esce insieme per fare un giro in centro o altro. Nei fine settimana in cui ci sono stata anche io abbiamo cucinato piatti come: pasta alla carbonara e al pesto, cotolette, insalata, spaghetti con le vongole, piadina….. . Buoni!

In uno dei passati fine settimana siamo andati in centro a mangiare un gelato di pomeriggio e poi a vedere un film al cinema di sera. Il giorno dopo sono andat  al Bar dell’ Ospedale a prendere le brioches per la nostra colazione. Che goduria!

Con le educatrici Daniela, Cinzia e Sharon  mi trovo bene. Penso che siano buone, comprensive, sagge e sempre sorridenti. E quando serve sanno anche essere severe. Anche con volontari come Loretta, Paola, Lina e Antonia mi trovo bene e penso di loro le stesse cose delle educatrici.

E fino ad ora ho condiviso questa esperienza con dei buoni amici (come  Danielina, Massimo, Andrea, Marco, Laura,….).Spero di continuare così. Questa è un occasione anche per invitare amici e conoscenti per passare un pomeriggio e una sera in allegria. 

IL RACCONTO VIDEO DALLA CASETTA

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