Linee di mandato, opposizione critica: “Manca una visione”

Dopo la "linea del silenzio" in occasione del passaggio in commissione, l'opposizione è passata all'attacco dopo la presentazione da parte del primo cittadino del documento

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Il sindaco presenta le linee programmatiche di mandato, critiche dalla minoranza in consiglio comunale.

LA SINTESI DELLE LINEE DI MANDATO

Dopo la “linea del silenzio” in occasione del passaggio in commissione, l’opposizione è passata all’attacco dopo la presentazione da parte del primo cittadino del documento che ricalca gli intenti già espressi in campagna elettorale: sì alla concretezza, no a proclami roboanti, massimo impegno nel riuscire a condurre Piacenza fuori dalla zona grigia in cui si è (auto) confinata. 

LA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE – VIDEO

“E’ sbagliata l’operazione nostalgia degli anni ’90, la Piacenza di quegli anni non tornerà più – ha aperto gli interventi Massimo Trespidi (Liberi) –  La capacità di un’amministrazione sta nell’innovare, nel saper leggere la realtà e proporre soluzioni nuove, e mi sembra che in questo documento ce ne sia poca. È il problema della politica piacentina degli ultimi anni”.

“Non possiamo sempre nasconderci dietro alla mancanza di risorse, facciamo un patto insieme: non lamentiamoci più di quello che c’era e di quello che non c’è più. Il benessere di una società si dimostra sulla qualità dei servizi che sa offrire. Qui sembra che manchino le idee, se ci sono lavoriamo insieme per trovare le risorse. Non c’è qui nessuno spunto sulla partita della rigenerazione urbana. Sul nuovo ospedale, come prosegue dialogo con Regione e ASL?”

Trespidi ha posto poi il problema del maggior controllo della macchina comunale, viste le recenti vicissitudini giudiziarie che hanno coinvolto il Comune.

Sulla stessa linea la collega Gloria Zanardi che ha parlato di linee di mandato “senza indirizzi chiari”: “Non si può tornare indietro, è cambiato il contesto rispetto agli anni ’90: bisogna cambiare le azioni per affrontare le situazioni.

“Qui c’è assenza di visione e programmazione – ha detto senza mezzi termini Christian Fiazza (Pd) – che emerge con assordante silenzio. Lei, signor Sindaco, sa bene che governare non è fare cose semplici, ma qui ha scelto la strada facile. Scelta legittima, ma noi non siamo d’accordo, queste linee di mandato sono assolutamente generiche. Ci sono voluti quattro mesi per metterle a punto? È più facile distruggere che costruire”.

“Assessori Polledri, Garetti e Putzu, in base alle vostre competenze è questo governare? Vi ricordate quando, dai banchi della minoranza, tuonavate contro di noi, invitandoci a trovare risorse per amministrare? Sulle partecipate, noi temiamo che si possano svendete dei gioielli di famiglia. Su piazza Cittadella e la piscina non troviamo una parola. Questo è un programma ideale per amministrare un dormitorio pubblico, nel quale sia vietato anche sognare”. 

Critiche anche dalle colleghe di partito Giulia Piroli e Giorgia Buscarini: per la prima le linee di mandato sono di “respiro corto, senza prospettiva”, la seconda si è concentrata sul tema del commercio, invocando un lavoro in sinergia con le associazioni di categoria, e un maggior legame tra commercio, turismo e cultura. 

Altre bocciature da Piacenza Più con Paolo Rizzi (“Sono linee di mandato troppo generiche, minimaliste e attendiste, l’attendismo oggi non è più possibile per un ente che vuole guardare al futuro”) e da Luigi Rabuffi (Piacenza in Comune): “E’ un documento che non offre speranze, che emana mestizia e propone un ritratto di Piacenza al massimo ribasso, senza qualità e senza prospettiva

Mauro Monti (Liberi), sottolineando come il documento rispetto al programma elettorale sia stato “ripulito delle cose forse considerate troppo “hard” per essere riproposte, come la questione moschee o gli interventi tariffari sui servizi sociali”, ha esortato a “non rassegnarsi al piccolo cabotaggio, ma a sfruttare la risorsa delle idee, da non confondere con le ideologie, per combinare qualcosa di interessante in questo scenario di mutamento radicale.

“Ci sarebbe piaciuto avere qualcosa di più concreto – il parere di Sergio Dagnino (5 Stelle) – la città si aspetta risposte su tante partite importante”.

Fronte compatto intorno al sindaco invece da parte della maggioranza: “Sono stupita dagli attacchi che non hanno senso, – è intervenuta Lorella Cappucciati (Lega Nord) – non mi sembra che in 15 anni siano stati fatti tanti passi avanti. Vogliamo investire sui nostri giovani e sulla cultura”. 

“In questi mesi – ha aggiunto Filippo Bertolini (FdI) – giunta e sindaco hanno dovuto gestire un “Comune – emergenza”, non hanno speso tempo per scrivere le linee di mandato ma per risolvere i problemi dei cittadini: è un programma di governo concreto, fattibile e sincero”.

“Barbieri – ha osservato Francesco Rabboni (Forza Italia) – sta riavvicinando tanti cittadini alla politica”.

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