L’avidità umana? Per Ridley Scott non bastano ‘Tutti i soldi del mondo’

TUTTI I SOLDI DEL MONDO 

USA-GB 2017

regia: Ridley Scott

genere: storico-drammatico

cast: Michelle Williams, Christopher Plummer, Mark Wahlberg, Charlie Plummer, Romain Duris, Timothy Hutton

sceneggiatura: David Scarpa

fotografia: Dariusz Wolski

Tratto dall’omonimo saggio di John Pearson e candidato a tre Golden Globe

Roma, luglio 1973

Uomini affiliati alla ‘Ndrangheta calabrese rapiscono John Paul Getty III (Charlie Plummer), nipote  dell’uomo più ricco della terra (e anche più avaro) al fine di estorcere un grosso compenso in cambio del rilascio del ragazzo.

Insolitamente crudo tanto nelle scene quanto nelle intenzioni. Assolutamente fuori dagli schemi del solito Ridley Scott. Qui abbiamo per certi versi un Ridley Scott più maturo, più critico, ma ciò che emerge in maniera evidente, è un Ridley Scott consapevole e compreso della dignità umana.

In questo capolavoro non c’è spazio per la dignità e Scott ci sbatte in faccia da subito il lato peggiore delle cose e delle persone .

Inizio della proiezione; tempo dieci minuti e i cattivi di turno sono già sullo schermo.

Il sedicenne americano viene affiancato da un furgoncino mentre passeggia in una zona poco raccomandabile della capitale, punto di ritrovo di drogati, prostitute e altri poveri diavoli.

Sei ore più tardi John Paul Getty III è sottochiave e guardato a vista dai suoi sequestratori.

Michelle Williams, madre di Paul, riceve la telefonata dai malviventi.

Non possiede certo la cifra astronomica che chiedono per riavere indietro il suo ragazzo e benché sia una donna estremamente forte e determinata naviga decisamente in cattive acque, infatti tra lei e il marito, tossicodipendente a tempo pieno in una casba in Marocco, è in corso una causa di divorzio.

L’unica speranza che la donna ha di poter riabbracciare suo figlio sano e salvo pare sia quella di affidare tutta la propria disperazione di madre nelle mani del cinico, spilorcio, insensibile e ricchissimo suocero (Christopher Plummer).

Scatta una corsa contro il tempo senza precedenti.

Paul deve tornare a casa, vivo !

A qualsiasi prezzo.

Tutta la “Roma a mano armata” (carabinieri, esercito, polizia, politici e un questore piuttosto pessimista) si lanciano in una corsa scandita da questo cronometro immaginario.

La sorte del giovane è appesa a un filo e ogni secondo che passa è fatidico.

A supportare le forze dell’ordine vi è anche un collaboratore del vecchio Getty, una sorta di Indiana Jones in giacca e cravatta.

All’apparenza sembra un damerino ma non lo è affatto, anzi.

Questo ultimo lavoro di Ridley Scott è feroce, scioccante, amarissimo.

Il bunker nel quale il ragazzo è tenuto in ostaggio odora di sangue, di speranze malvage, di avidità.

Crudeltà allo stato puro; la vita non conta nulla.

Danaro e danaro e danaro all’infinito… è l’imperativo categorico di questo livido lungometraggio.

Il sud Italia fatto di coppole, fisarmoniche, spaghetti e bottiglie di vino in stile “Il padrino”  funge sia da lubrificante che da collante per mantenere viva l’attenzione del pubblico.

E’ un film per certi versi adrenalinico che tiene col fiato sospeso ma non scordiamoci però che si parla di un film bio-storico-verità pertanto la percezione dello spettatore di quella che in gergo si chiama “cine adrenalina” può venir meno specialmente nella parte centrale.

Ma Ridley Scott, che non è certo un ingenuo neofita, ma viceversa un navigato e talentuoso regista, ha voluto la Williams come protagonista.

Un’attrice di rara bravura e immenso charme.

Uno di quei casi nel quale non è esagerato dire a voce alta “mamma mia, questa donna recita col viso“.

Occhi ardenti come brace.

Una delle più magistrali interpretazioni che abbia avuto la fortuna di ammirare negli ultimi anni.

Una madre in lotta non solo contro la malavita ma anche contro il suo parentado.

Una scelta perfetta quella del regista.

Il novanta per cento del film poggia sulle spalle di Michelle Williams

‘Non sarà stato troppo stressante per lei? Voglio dire, è un bel peso da portare e lei all’epoca dei fatti non era ancora nata, si sente giusta per questo ruolo?’ le è stato chiesto durante la conferenza stampa di presentazione del film.

La Williams sorride, scuote il capo e come tutte le dive di Hollywood degne di questo nome, improvvisa ironizzando e dice in un soffio:

‘Se per questo neanche tu, tesoro. Ma hai una bella lingua lunga. Mi racconti cosa accadde quel giorno, voglio dire di preciso’.

Risate, applausi.

Il film rivelazione dell’anno è finalmente approdato nei cinema italiani e il mio consiglio è di affrettarsi ad andarlo a vedere.

Questo dramma “italo-americano” è giàuna pietra miliare.

Fate spazio sullo scaffale…tra qualche tempo sarà disponibile in DVD e non escludo che i veri amanti della settima arte lo vorranno in casa col titolo bene in vista.

Giudizio  **** 1\2

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