De Micheli: “Non mi arrendo, il Pd riparta dal basso”

“Non mi arrendo, il Pd non è stato annullato dal voto, come qualcuno sostiene. Ripartiremo dal basso e dai circoli, il rilancio riprende dal rapporto con le persone e con le rappresentanze della società”.

Lo afferma Paola De Micheli, sottosegretario alla Presidenza del Governo Gentiloni e unica rappresentante del Partito Democratico di Piacenza rieletta in Parlamento.

La deputata dem, impegnata in questi mesi nel delicato ruolo di Commissario straordinario per la ricostruzione del terremoto del 2016, torna alla Camera grazie all’elezione nel listino plurinominale del collegio di Piacenza, Parma e Reggio Emilia.

“Faremo un’opposizione forte e coerente – afferma in un’intervista televisiva – e mi occuperò di più del partito”.

Le sue riflessioni sono affidate in maniera compiuta a un post su Facebook. Ecco il testo

In questi anni ho servito il mio Paese, ricoprendo importanti ruoli di governo con spirito di servizio e il massimo dell’impegno, con dignità e onore. Continuerò a farlo anche dall’opposizione.

Voglio innanzitutto dire grazie a tutte le persone che mi hanno sostenuto e mi hanno consentito di essere rieletta in Parlamento. E’ un riconoscimento per tutto quello che ho fatto in questi anni per il territorio, in particolare quello piacentino, ma anche per quello del cratere del sisma del 2016, dove negli ultimi mesi da commissario straordinario per la ricostruzione sono stata presente in maniera assidua.

Allo stesso tempo non posso e non voglio nascondere la mia delusione per il risultato del Pd a livello nazionale e anche a livello locale. Insieme al mio partito, in questi anni trascorsi al Governo, ho dato un contributo per superare la crisi economica più pesante dal Dopoguerra.

Abbiamo ottenuto risultati importanti, che anche oggi non esito a rivendicare, ma che da soli non bastano. Abbiamo lavorato tanto per affrontare problemi con spirito pragmatico e la costante volontà di essere utili. Sempre alla ricerca di soluzioni.

Ma questa tensione al fare ci ha distolto troppo spesso da un’altra esigenza fondamentale dell’agire pubblico, quella della condivisione e del confronto.

Il Pd e il campo della sinistra riformista che vogliamo rappresentare devono ripartire dalle sei milioni di persone che ci hanno dato fiducia. Per riaprire il confronto e la partecipazione che spesso sono mancate, per dare una visione di futuro, non solo ripiegata sul buon lavoro fatto al Governo. Capace di mobilitare, motivare, offrire senso e appartenenza a un popolo.

Noi non racconteremo mai bugie, come altri hanno fatto in questa campagna elettorale e continuano a fare anche in queste ore. Per ricominciare occorre spirito di verità e la consapevolezza che un nuovo inizio deve partire dalla partecipazione dal basso e dai contenuti della nostra politica riformatrice.

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