Consiglio comunale aperto a Castello, il comitato “Teatrino dell’assurdo”

Intervento del comitato “I Castlan i disan no” in merito alla situazione della sanità a Piacenza. L’intervento fa riferimento al consiglio comunale aperto tenutosi a Castelsangiovanni nei giorni scorsi.

IL TESTO – “Abbiamo assistito al teatrino dell’assurdo. Il Direttore Generale ASL che proietta fredde diapositive con numeri eccellenti che difficilmente noi cittadini possiamo capire se non valutando la realtà che ci circonda che è esattamente opposta da quella illustrata.

Primari che hanno evidenziato situazioni perfette dei rispettivi reparti nonostante il fuggi-fuggi dei medici tra cui ultimamente il Dr. Gheduzzi e il dr. Scaravella due bravi ortopedici, giovani e con la voglia di crescere e di non restare in una ortopedia ridotta ad operare i tunnel carpali o l’alluce valgo.  Sarebbe questa la specializzazione tanto invocata? Non abbiamo detto cose inesatte! Perché quando si parla di unità dipartimentale di ortopedia a Castello, essa risulta annoverata tra le unità operativa semplici e quindi idonea solo ad interventi di bassa criticità.

Quindi affermiamo che il depotenziamento o declassamento che dir si voglia, parte proprio da ciò. Ci si nasconde dietro la parola specializzazione per trasformare un’ortopedia che dipenderà da Piacenza e una volta in pensione il primario, questa unità non ne avrà un altro proprio. È forse questa la nuova specializzazione? Noi pensiamo di no, e forse è il vero motivo della fuoriuscita di medici, senza che si faccia nulla per trattenerli. Fatto ancor più deplorevole se la D.G. lamenta insistentemente la mancanza di medici i quali non si presentano nemmeno ai concorsi dell’ASL di Piacenza!

Ci si è chiesto il perché…In altre province si è forse diffusa la voce tra i medici che nell’ASL di Piacenza non si lavora serenamente? Se la realtà della sanità piacentina è così buona, come descritta dal D.G. e dai Primari, perché si è organizzato un Consiglio Comunale aperto? Per autocelebrazione, per marketing? Bene ha detto il Consigliere Capelli nel sostenere che se tutto va bene, è ottimale e idilliaco avremmo potuto tornare a casa tutti.

Abbiamo sentito di tutto: da senatori che hanno evidenziato la mancanza di cittadini, quando la sala era piena. Pensiamo che certamente si riferisse agli interventi che, per una materia così complessa e da affrontare ad armi impari diventa difficile per persone comuni. Anche per questo si sono costituiti i comitati con i portavoce che esternano le critiche e i disagi in nome della gente e dei propri 16mila firmatari. Abbiamo assistito all’intervento di un onorevole che ha minacciato di rivolgersi in Procura per accusare ASL di non avere presentato il Bilancio preventivo 2017.

Ma senza ricordare che ASL lo aveva presentato senza che i sindaci votassero per ben 2 volte. E per quanto il parere sia obbligatorio e non vincolante la ASL ha continuato i suoi piani di spesa.

Abbiamo sentito il Presidente dell’Ordine dei medici sostenere che tutti noi ci dovremo abituare ai tagli dei servizi e altri che definiscono la casa della salute di Borgonovo solo per la targa esposta visto che è un ambulatorio per medicina di gruppo.

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