S. Nicolò, 40 lavoratori in sciopero alla Step. Avviato il confronto foto

Una quarantina di lavoratori scendono in sciopero e rallentano l’accesso di Tir all’azienda Step Spa di San Nicolò di Rottofreno (Piacenza).

La protesta è andata in scena nella mattina di giovedì 17 maggio, a partire dalle 8.

La protesta è stata promossa dalle sigle sindacali Filt Cgil e Fit Cisl contro l’azienda committente e la cooperativa Sanmartino che detiene l’appalto, per avanzare alcune richieste e contestare inadempienze contrattuali.

Floriano Zorzella della Filt Cgil spiega che i lavoratori hanno ripreso la mobilitazione iniziata nei mesi passati per chiedere conto del “mancato adeguamento contrattuale delle buste paga, il mancato pagamento dell’una tantum e di altri aspetti dell’applicazione del contratto”.

“Abbiamo ottenuto un incontro a tre con la proprietà – aggiunge – e la cooperativa dell’appalto durante il quale è stato stilato un verbale con le nostre rivendicazioni, ci sono le premesse nel giro di un paio di settimane per riconvocare il confronto. Credo che il modello di relazioni sindacali già attuato in Ikea possa essere applicato anche qui alla Step, per la tutela dei diritti e della legalità”.

Nella prima mattinata gli operai avevano del magazzino logistico avevano rallentato l’ingresso e l’uscita dei mezzi pesanti e degli altri dipendenti all’interno della ditta. Un’operazione che, pur non avendo bloccato completamente l’attività, ha condizionato il regolare svolgersi delle operazioni.

Sul posto carabinieri e polizia, per presidiare la situazione, che nell’arco di breve tempo è tornata sotto controllo.

La nota stampa

Una protesta arrivata oggi, 17 maggio, dopo una “moratoria” di quindici giorni concessa dai lavoratori che erano riusciti, tramite le rappresentanze di Filt Cgil e Fit Cisl di Piacenza, ad aprire un tavolo di confronto tra l’azienda committente, la Step di Rottofreno (Piacenza) e la Cooperativa San Martino che in appalto impiega nel magazzino circa 50 addetti inquadrati con contratto merci e logistica (mentre i dipendenti diretti sono inquadrati con il contratto nazionale Cartotecnica).

“La committenza – spiega, in una nota, la Filt Cgil di Piacenza – si è mostrata disponibile al confronto, e questo è stato il primo passo. Anche per questo la richiesta di sospensione delle proteste fu accettata dalle lavoratrici e i lavoratori a fronte delle garanzie di risoluzione dei problemi, primo tra tutti la mancata corresponsione degli aumenti salariali previsti dal rinnovato contratto nazionale di lavoro merci e logistica del 3 dicembre scorso”.

Ma le risposte, alla fine, non sono arrivate.

Ed eccoci allo sciopero di oggi che ha nuovamente bloccato lo stabilimento di Rottofreno con lavoratori in presidio fuori dai cancelli “e la solidarietà, non scontata, degli autisti dei mezzi pesanti che dovevano entrare dai cancelli” spiegano i sindacati.

Oggetto del contendere, quindi, ancora una volta il salario. E non solo: “chiediamo, in ogni modo, per il futuro, garanzie di trasparenza e legalità nell’appalto così come come già convenuto in precedenti protocolli sottoscritti a Piacenza con committenti come Ikea e Xpo”.

Inoltre, il tema dei buoni pasto. Nonostante i turni e la mole di lavoro che impegna lavoratrici e lavoratori tramite la cooperativa, la pausa per rifocillarsi è spesso rappresentata da un panino e di mensa aziendale o dei buoni pasto non se ne parla.

E’ questo il “mix” che dopo assemblee e incontri ha fatto esplodere la protesta, la mattina del 17 maggio, fuori dai cancelli della Step. Proteste che hanno portato a un ulteriore incontro e, alla fine, “a fare un passo nella giusta direzione” spiegano Floriano Zorzella e Karim Mansar, rispettivamente segretario generale e funzionario della Filt Cgil di Piacenza.

“Segnali positivi sono arrivati nel primo pomeriggio con la sottoscrizione di un verbale di incontro tra le parti, che consegna alla trattativa tra sindacati, committente e cooperativa la soluzione dei problemi”. Intorno alle 12:45 il presidio è stato sciolto: una nuova “moratoria” per le proteste, che si interromperà qualora le richieste dei lavoratori non troveranno risposte.

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