A Veleia i “debutti” di Accorsi e Buy. Spettacoli di Manfredi e Recalcati

MARGHERITA BUY – Margherita Buy è un’attrice elegante e sofisticata. La sua vita artistica e professionale è cresciuta attraverso un lavoro attento e misurato, in punta di piedi, anche se il suo talento è dirompente e cattura, nei film in cui compare, tutta l’attenzione del pubblico.

Romana, a diciotto anni si iscrive all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica e inizia così il suo percorso fra teatro, cinema. Il cinema è la conseguenza dei suoi successi teatrali che non sono mancati e che hanno rappresentato non solo la gavetta, ma anche la maturità interpretativa del suo stile recitativo. Durante gli anni dell’Accademia conosce Sergio Rubini che diventerà il regista in alcuni suoi film (e suo marito fino al 1993). Il suo talento è scoperto da Daniele Luchetti che la vuole in Domani accadrà, La settimana della Sfinge e Arriva la bufera.

Il sodalizio artistico più importante però lo costruisce con Sergio Rubini, Ferzan Ozpetek e Giuseppe Piccioni. Con il Rubini esordisce nel film La stazione, testo teatrale in cui aveva recitato con lo stesso Rubini e che le farà vincere il David di Donatello; quindi continua a lavorare con lui in Prestazione straordinaria e Tutto l’amore che c’è. Nel frattempo, e negli stessi anni, oltre che con Piccioni (Chiedi la luna Condannato a nozze, Cuori al verde e Fuori dal mondo), recita anche per Carlo Verdone in Maledetto il giorno che t’ho incontrato del 1992 in cui scopre di essere, come ogni grande attrice drammatica, anche una fantastica attrice comica, interpretando un personaggio che deve trovare spazio fra le sue nevrosi.

Verdone l’apprezzerà per questa sua vena comica e la richiamerà in Ma che colpa abbiamo noi del 2003. Il dramma, però, rimane una costante dell’attrice e Cristina Comencini la chiama per Va’ dove ti porta il cuore, Il più bel giorno della mia vita, Lo spazio bianco del 2009.

In Le fate ignoranti e Saturno contro di Ferzan Ozpetek la Buy ricopre ruoli interessanti e completi. Collabora anche co  mOretti (Habemes papam), Soldini (Giorni e nuvole) e Tornatore (La sconosciuta). Il suo amato teatro contraddistingue e completa una carriera piena di premi e successi consacrando definitivamente la sua straordinaria capacità di immergersi in personaggi drammatici e comici.

(fonte: liberamente tratta da biografie on line)

SERGIO RUBINI – Attore e regista pugliese dal carisma inconfondibile, Sergio Rubini ha sempre prediletto il cinema dai temi profondi e mai scontati, anche se negli ultimi tempi si è dedicato alla commedia leggera.

Amante del teatro, si trasferisce a Roma per frequentare l’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico, abbandonando. Lavora in teatro con Gabriele Lavia, Enzo Siciliano ed Ennio Coltorti, riuscendo poi a farsi strada nel mondo del cinema. Viene notato dalla critica cinematografica, grazie al grande regista Federico Fellini che lo vuole nel film Intervista (tratto da un’opera teatrale del drammaturgo Umberto Marino) con cui vince come miglior film alla Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia.

E’ quindi in Treno di Panna, dall’omonimo romanzo di Andrea De Carlo, poi è diretto da Sergio Citti in Mortacci. Negli anni duemila recita con Lo Cascio in Mio cognato, dirige L’anima gemella. Nel 2004 partecipa al kolossal La Passione di Cristo di Mel Gibson realizzando nel frattempo la regia de L’amore ritorna. Nel 2006 trionfa con il suo capolavoro La terra, con Fabrizio Bentivoglio e Claudia Gerini.

Come attore recita in moltissime pellicole tra cui Manuale d’amore di Veronesi, Commedia sexy di D’Alatri, Tutto l’amore del mondo, Genitori & figli – Agitare bene prima dell’uso, Qualunquemente diretto da Manfredonia, è quindi diretto da Susanna Nicchiarelli ne “La scoperta dell’alba”, che vede protagonista Margherita Buy a colloquio con se stessa. E’ in L’ultima ruota del carro e poi in Non è un paese per giovani di Giovanni Veronesi e in Che strano chiamarsi Federico, di Ettore Scola (piccolo ritratto di Federico Fellini, presentato durante la settantesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia), quindi in La stoffa dei sogni di Cabiddu.

Come regista ha firmato film di grande successo come La bionda, Prestazione straordinaria, Il viaggio della sposa, Tutto l’amore che c’è, L’anima gemella, L’amore ritorna, La terra, Colpo d’occhio, L’uomo nero, Mi rifaccio vivo, Dobbiamo parlare.

Un percorso intensissimo costellato da prestigiosi premi, numerosissime collaborazioni e sodalizi importanti come quelli con Gabriele Salvatores (Nirvana, Denti e Amnesia) e con Margherita Buy, sua compagna di lavoro e per molti anni di vita. Da diversi anni, è docente di recitazione cinematografica presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico.

EVA CANTARELLA – «È una grecista meravigliosa perché sa raccontare gli dei e gli eroi dell’antica Grecia come fossero i personaggi del più appassionante fra i telefilm americani, e ha trasformato Afrodite in Gabrielle di Desperate Housewives: “Lo sapevano tutti, sull’Olimpo, che appena Efesto voltava le spalle Afrodite ne approfittava per appartarsi con Ares”». (Il Foglio).

«Professoressa, superdocente internazionale, emblema del successo intellettuale femminile» (Lina Sotis).

Eva Cantarella è un’istituzione per tutti i classicisti. Figlia del grecista e bizantinista siciliano Raffaele Cantarella, compie i suoi studi presso il Liceo Classico Cesare Beccaria di Milano. Nel 1960 si laurea all’Università di Milano e completa la sua formazione presso Università straniere (Berkley e Heidelberg). Allieva del giurista Giovanni Pugliese ha svolto attività accademica presso le Università di Camerino, Parma, Pavia oltreché all’ Università del Texas ad Austin e a quella di New York, della quale è stata visiting professor.

E’ stata professore ordinario di istituzioni di diritto romano e di diritto greco antico all’Università Statale di Milano. Ha pubblicato molti fortunatissimi saggi fra cui Pompei è viva, Ippopotami e sirene, Perfino Catone scriveva ricette e La dolcezza delle lacrime, «Sopporta, cuore». La scelta di Ulisse, L’ambiguo malanno. La donna nell’antichità greca e romana; Non sei più mio padre. Il conflitto tra genitori e figli nel mondo antico; L’importante è vincere. Da Olimpia a Rio de Janeiro… oltre a lavori sulla concezione del diritto nei poemi omerici e su tematiche come la pena di morte e la condizione delle donne nell’antichità.

Nei libri L’amore è un dio e Dammi mille baci e nella trasmissione radiofonica Sex and the polis si è sbizzarrita nel raccontare le più grandi storie d’amore di eroi e dei nell’antica Grecia e nell’antica Roma. In un affascinante e irresistibile itinerario che spazia dai poemi omerici alla teoria dell’amore di Platone, passando per Saffo e i miti più noti della tradizione, la scrittrice ci mostra quanto questo sentimento sia irrinunciabile, connaturato all’uomo, capace di donare felicità quanto di pregiudicare l’esistenza di una singola persona o di tutta la sua discendenza. La cultura e la preparazione della Cantarella sono vastissime, e come sempre per lei la letteratura costituisce la base per un’attenta analisi sociologica e per l’approfondimento di alcuni aspetti che, nell’evoluzione dell’uomo, sono rimasti costanti.

Nel 2002 è stata nominata “Grande Ufficiale dell’ Ordine al Merito della Repubblica Italiana ,”motu proprio” del Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Nel 2003 ha vinto il Premio Bagutta con il suo libro Itaca. Eroi, donne, potere tra vendetta e diritto.

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