Manca il nome del direttore sanitario, l’Ordine segnala tre strutture odontoiatriche

49 strutture mediche e 26 odontoiatriche verificate, che hanno portato alla contestazione di diverse irregolarità deontologiche e alla segnalazione di 3 strutture odontoiatriche per violazioni alle norme di legge.

Sono questi, in estrema sintesi, i risultati della campagna di monitoraggio e controllo – unica in Italia – avviata negli ultimi mesi dall’Ordine dei Medici di Piacenza sul territorio provinciale.

In particolare per le tre strutture odontoiatriche oggetto di segnalazione ai Comuni nei quali operano (che potranno ora eventualmente procedere alla sospensione dell’autorizzazione) è stata riscontrata la mancata indicazione sul materiale informativo del direttore sanitario, responsabile – evidenziano dall’Ordine provinciale – di tutto quanto avviene nella struttura.

La “mappatura” delle strutture mediche e odontoiatriche – avviata lo scorso anno con l’invio di 122 richieste di informazioni ai Direttori sanitari, 12 dei quali sono stati convocati e ascoltati – ha avuto una seconda fase a maggio: “Attendiamo ancora le risposte di 11 strutture odontoiatriche e 36 mediche – spiegano il presidente dell’Ordine Augusto Pagani e il presidente della Commissione Albo Odontoiatri Marco Zuffi – Abbiamo già programmato di contattare i rispettivi direttori sanitari dando due settimane di tempo per inviarci le informazioni richieste: chi non risponderà verrà convocato in audizione per valutare i motivi del ritardo ed eventualmente l’apertura di un procedimento disciplinare”.

L’Ordine ha poi in programma un incontro con tutti i direttori sanitari il prossimo 27 novembre alle ore 21 all’hotel Ovest di Piacenza “per dare informazioni e ascoltare le loro richieste”.

VIGILANZA ANCHE SUI PROFESSIONISTI – Pagani e Zuffi annunciano poi che l’iniziativa di controllo e vigilanza si estenderà anche ai professionisti che esercitano attività sanitarie nei propri studi professionali, come si legge in un documento votato all’unanimità dal Consiglio direttivo dell’Ordine.

“Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni dai nostri iscritti – sottolineano – di sospetti casi di abuso della professione medica: il nostro obiettivo è quello di tutelare la salute pubblica, per fare in modo che chi esercita attività sanitaria, dai medici, agli odontoiatri, ai farmacisti, agli infermieri, ai fisioterapisti, ai chiropratici, agli osteopati, dia corrette informazioni sulla propria attività professionale”.

“Al medico ed all’odontoiatra, ad esempio, è riservata la facoltà di fare diagnosi e prescrivere accertamenti, farmaci o diete; tutti gli altri sanitari possono praticare la loro professione eseguendo attività tecniche o manuali o intellettuali di supporto e finalizzazione di una prescrizione medica: chi si pone al di fuori della Legge si espone ad una denuncia per esercizio abusivo della professione medica”.

“Porteremo avanti questa iniziativa in maniera serena, senza intenti punitivi e con la collaborazione dei rispettivi Ordini, ma senza più tollerare esercizi professionali che non siano correlati alle competenze e alle responsabilità realmente acquisite: ciascuno deve fare in funzione del percorso formativo che ha portato avanti”.

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