Stabat Mater chiude il Festival “L’altra scena”

Lo “Stabat Mater” è una preghiera del XIII secolo da cui Antonio Tarantino prende a prestito il nome, la figura della Madre e la tematica del dolore. L’autore rende attuale la figura della Madre del Cristo, per trasferirla nel tempo presente facendone una sorta di Madonna dei bassifondi.

In scena in questo “oratorio per voce sola”, come recita il sottotitolo, Maria Paiato, attrice fuoriclasse protagonista tra l’altro di alcuni storici allestimenti di Luca Ronconi, diretta da Giuseppe Marini.

“Stabat Mater”, spettacolo prodotto da Società per Attori, chiude a Piacenza la programmazione dell’edizione 2018 del Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena”, responsabile artistico Jacopo Maj, organizzato da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri di Piacenza e Comune di Piacenza, il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren e la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita. Appuntamento al Teatro Filodrammatici venerdì 19 ottobre alle ore 21.

Maria Croce, la protagonista, è una ragazza-madre ex prostituta. Una Madre che, sola in scena, è in attesa sia di avere notizie del figlio arrestato sia di quel padre dissoluto che pure l’ha tradita, il suo amante ormai sposato con un’altra donna e che quel figlio non ha mai voluto riconoscere. Un’attesa inutile.

Intorno alla protagonista ruota un microcosmo di personaggi invisibili a popolare idealmente la scena: come la funzionaria dell’Assistenza sociale, Don Aldo, il dottor Ponzio a cui si deve l’arresto del figlio e il Dottor Caraffa, giudice che lo condanna.

Uno spettacolo che ha nel linguaggio una delle sue cifre stilistiche. “Direi che è proprio il linguaggio – sono le parole del regista Giuseppe Marini – o, meglio, questa sua singolare rottamazione, una delle ossessioni e cifre stilistiche di Antonio Tarantino (che è poi stata la fascinazione primaria nel voler mettere in scena questo testo). È il linguaggio di quella marginalità suburbana, dannata, condannata e dimenticata dalla Storia”.

“È la lingua degli ultimi, dei reietti, degli emarginati, degli scarti e detriti della cosiddetta modernità, che non possiedono neanche più una lingua propria (dunque una propria identità) e approdano a una strana, musicalissima e teatralissima pastura linguistica, dove si mescolano il proprio dialetto d’origine (Maria Croce è un’immigrata da un Sud Italia non ben identificato) col dialetto, gli intercalari e le abitudini gergali di una Torino periferica e degradata che Tarantino sa “dipingere” (pittore, prima di diventare drammaturgo) con grande maestria”.

«Il teatro di Tarantino – spiega ancora il regista Marini – necessita di attori fuoriclasse, impegnati come sono a rendere carne e sangue e tradurre in ricercata concretezza e semplicità una scrittura così impervia e funambolica, volutamente priva di punteggiatura e didascalie. Quegli attori speciali che ti fanno ridere mentre stai piangendo, e viceversa». E Maria Paiato senza dubbio è un’attrice speciale. Le scene di “Stabat Mater” sono di Alessandro Chiti, i costumi di Helga Williams, le musiche originali di Paolo Coletta, il disegno luci di Javier Delle Monache.

Al termine della rappresentazione è previsto un incontro con il critico teatrale Nicola Arrigoni. Un momento pensato in particolare per i giovani e le scuole, che potranno dialogare sullo spettacolo. L’incontro è infatti inserito nel progetto educational “Sguardi critici” organizzato dall’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita e curato da Arrigoni: un percorso dedicato alla critica teatrale che coinvolge alcune classi di scuola superiore.

Lo spettacolo “Ritratto di donna araba che guarda il mare” sarà recensito dagli studenti della classe 3A del Liceo Scientifico “Respighi” accompagnati dalla professoressa Emanuela Sindaco.

INFO – I biglietti per lo spettacolo costano 15 euro (intero), 13 euro (ridotto convenzioni) e 10 euro (ridotto studenti).

La prevendita è in corso alla biglietteria di Teatro Gioco Vita in via San Siro 9, dal martedì al venerdì ore 10-16 e sabato ore 10-13 (tel. 0523.315578, biglietteria@teatrogiocovita.it). Il giorno dello spettacolo la biglietteria funziona nella sede della rappresentazione a partire da un’ora prima dell’inizio.

Foto di Federico Riva

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