Cronaca semiseria dal consiglio comunale di Piacenza

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C’è chi dalle fila dell’opposizione esercita il ruolo di “watchdog” leggendo una “lettera a Babbo Natale”.

Per fortuna c’è pure chi si è preparato bene l’intervento, infarcendolo di battute e doppi sensi ormai assurti al rango di livello massimo della dialettica politica.

Per la cronaca, il 95 per cento dei discorsi in aula prendono le mosse da una citazione “del giornale” o dell’articolo sulla testata web di turno, o dell’ultimo post su Facebook.

Metà degli interventi – poi – riporta la seguente frase d’esordio: “Avrei preferito non parlare oggi, ma sono costretto per…”.

Per farla breve: chiacchiere fondate sulle chiacchiere.

C’è la maggioranza, che lunedì 17 dicembre trascorre più di un’ora e mezza della seduta (retribuita da noi contribuenti) a litigare.

A litigare su una dichiarazione di un esponente di un partito della coalizione, non presente in aula, rese non si sa bene come e soprattutto perchè.

Ma qui è giusto soffermarsi brevemente sui fatti. La giunta annuncia venerdì scorso con una conferenza stampa ufficiale di non volersi avvalere della possibilità di aumentare l’addizionale Irpef. Senza entrare nel merito della decisione, si tratta di una scelta politica chiave per la maggioranza e con un indubbio impatto sull’opinione pubblica.

Ecco che inizia lo spettacolo. “L’Irpef tu la volevi aumentare, è merito mio se non è accaduto”. “Non è vero, noi la vogliamo togliere anche i prossimi anni”. E via così.

Qualcuno dai banchi dell’opposizione grida: “Siete ridicoli”. Causando lo sdegno generale.

Questo è lo spettacolo del consiglio comunale di Piacenza. Di tanto in tanto qualcuno prova a fare un ragionamento. Magari passa un provvedimento importante per la città.

Ma la domanda sottesa a questa cronaca semiseria resta: perchè?

Mauro Ferri

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