Cannabis light, Tagliaferri (FdI): “Non esistono droghe leggere innocue”

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“Anche la cannabis light usata ‘a scopo ricreativo’, per altro proibito dalla confusa e ambigua legge 242 del 2016, è comunque una droga e può avere effetti negativi. Chi vuole farla passare per altro è in malafede o non abbastanza informato. Tant’è che il Consiglio superiore di sanità ha già valutato la sua potenziale pericolosità, soprattutto per certe fasce di popolazione ‘a rischio’, adducendo l’indispensabile criterio di precauzione”.

E’ quanto afferma Giancarlo Tagliaferri, presidente del Gruppo di Fratelli d’Italia in Regione.

“Nei mesi scorsi, poi, ho letto di una nota rivista avrebbe realizzato un test di guida a persone che avevano consumato cibi a base di prodotti contenenti cannabis light. Pur non avendo valore scientifico, come ribadisce la rivista, questa prova avrebbe fornito dati da tenere in seria considerazione sui tempi di reazione ritardati, errori di frenata e accelerazione, distorsione di certe percezioni come la velocità”.

“Di conseguenza ritengo che l’operazione effettuata in vari territori, come la provincia di Forlì-Cesena, dalla Squadra Mobile della Polizia, con il sequestro di grandi quantità di questa sostanza sia positiva. Il pericolo maggiore è infatti che la legge 242, varata dal governo Pd, rappresenti una ‘legalizzazione strisciante’, come ha detto qualcuno, della marijuana, con una superficiale quanto irresponsabile suddivisione tra droghe cosiddette leggere e pesanti”.

“Gli esperti del settore – prosegue – lanciano, al contrario, un allarme. Anche la ‘cannabis light’ può provocare danni alla salute. Ma ciò che più temiamo è riscontrare, nella nostra società, una colpevole assuefazione all’uso degli stupefacenti e, contestualmente, una minimizzazione delle gravi conseguenze derivanti anche da sostanze erroneamente considerate ‘light’.”

“A questo proposito – conclude -, credo che sarebbero essenziali più campagne di informazione, più sensibilizzazione nelle scuole e a beneficio delle famiglie. Mentre mi sembra che anche la Regione Emilia-Romagna, su questo campo, non stia facendo nulla”.

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