Loggione biancorosso: successo ghiacciato, ma il gioco?

LOGGIONE BIANCOROSSO (di Giovanni Pecoli e Carlo Politi)

UN SUCCESSO GHIACCIATO: RITROVATI I TRE PUNTI  MA NON IL GIOCO…

loggione biancorosso

VISTA DALL’ALTO

Un risveglio tiepido ma ghiacciato al tempo stesso dall’inverno padano, un cuore che dopo tre turni di vacche magre chiedeva di esser riscaldato da grinta reattiva e dal bel gioco, un cuore che ama e soffre per questo Piacenza ancora bruttino ed indeciso in campo ma letteralmente mutato negli interpreti.

Il giustiziere del  Gozzano  stavolta non è stato Romero (passato al Sud Tirol) come all’andata), stavolta il match winner è quel punteros italo- argentino di nome Franco e di cognome Ferrari ma per tutti El Loco.

Bravo nei movimenti e nel vedere la porta, un vero centravanti dal guizzo felino pur con rifornimenti quasi a zero, per un gioco non spumeggiante e privo di alcuni suoi interpreti sacrificati da Franzini per Porcari (ottima prova) e Corradi (goal del vantaggio e rigore procurato ma anche un goal mangiato, in una sorta di croce e delizia da baci e rimproveri).

Di Molfetta arretrato in difesa e Sestu pur stanco ancora faro del Piace che dovrebbe, ripetiamo dovrebbe, fare la partita. Il Gozzano di Soda si difende in 5 dietro: Messias e Rolando sono pericolosi ma Fumagalli non si fa intimorire fino ad un primo tempo avaro di sussulti biancorossi.

Ripresa in cui Corradi su punizione delizia e risveglia gli infreddoliti pochi intimi del Garilli: 1-0. Pochi minuti in cui mangiarsi il raddoppio e poi subire Messias che provoca l’autorete di Di Molfetta per un pareggio da fischi e fiaschi, con i soliti e giusti mugugni alla genovese di chi contento non lo è.

Squadra troppo imprecisa con pochi criteri e schemi offensivi di chi il campionato deve vincerlo ed invece sembra averne una fottuta paura come se i sogni fossero desideri peccaminosi da non far scoprire al prete.

Poi El Loco, giusto ancora lui, dopo che Corradi ancora e`delizia dopo la croce, tira un penalty dopo diversi “torti” di un ennesimo arbitraggio troppo permissivo contro i nostri avversari fallosi e provocatori: goal, il secondo in due partite, non male…ma urge sghiacciarsi dalle paure di un gioco ancora congelato come le dita di chi scrive e narra di un 2-1 che riporta i punti della vittoria, un primato condiviso(ma con la Carrarese) che lascia ancora non del tutto soddisfatti dello spettacolo in campo.

Non pretendiamo calcio da Champions ma grinta di chi vuole ancora inseguire un sogno…la squadra ora     c’ è…forza mister ci smentisca e metteremo in ghiaccio come oggi tante altre vittorie: a Pisa? Sarebbe un ottimo inizio.

IN&OUT

IN: Terrani e Ferrari. Di solito in questa sezione ci occupiamo della squadra, del team, ma stavolta facciamo un’eccezione concentrandoci sui singoli: davvero tanta roba, soprattutto il secondo è quel centravanti boa che fa reparto da solo e da tanto tempo non si vedeva al Garilli.

Per il primo si intravedono già le qualità e la caratura da categoria superiore, mancano un po’ di minuti nelle gambe e nei polmoni. Quando questi due arriveranno a regime e Sestu si riprenderà da un leggero torpore invernale  allora se ne vedranno delle belle.

OUT: La Lega calcio di serie C. Come si fa a programmare una partita al Mercoledi pomeriggio ore 14:30 di un giorno feriale?  Roba da matti. Ci fermiamo qui per decenza.

ACCADDE OGGI:

Il 23 Gennaio 2005 il Piacenza del primo anno di Iachini come mister e Beghetto, Riccio e Simone Pepe come interpreti principali, perdeva in casa 0-1 contro il Pescara in una fredda giornata di inverno. Era un anno di ricostruzione, il Piacenza era reduce dalla retrocessione due anni prima dalla A alla B e il successivo strano campionato con Cagni alla guida per cercare di ritornare nella massima serie: dati i fallimenti si cercò di imbastire un progetto triennale con il tecnico ascolano per una risalita nella massima serie…e ci andammo molto, molto vicini tre anni dopo…altri tempi, altri ricordi, ma un grosso boccone amaro.

Alla prossima, cuori biancorossi.

#cipiaceilpiace

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