“Iris day” per raccontare la missione dell’hospice “in famiglia” foto

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E’ stata una giornata in famiglia quella passata all’Auditorium Sant’Ilario in occasione dell’Iris Day.

Una grande famiglia, quella dell’Hospice La Casa di Iris, formata da medici, infermieri, volontari e parenti degli ospiti che hanno conosciuto la struttura nei momenti più difficili della propria esistenza.

E non mancava nessuno, fino dalle prime ore del mattino quando il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri ha inaugurato la mostra “Un giorno con Iris”, curata da Veronica Guagni con le fotografie di Monica Auditore: otto pannelli che rivivono la quotidianità nella struttura e che spiegano la nascita dell’Hospice.

Iris day hospice

Ad introdurre il convegno “Hospice in movimento: le immagini raccontano” il presidente della Fondazione “La Casa di Iris” Sergio Fuochi che – non nascondendo l’emozione – ha accompagnato in un “viaggio virtuale” attraverso un video di pochi minuti gli ospiti del convegno all’interno de “La Casa di Iris”: dai momenti di svago e relax nella struttura ai medici e infermieri che si sono messi in gioco per “posare” per il calendario, dai lavori dei volontari alle decine e decine di donazioni da parte di cittadini, enti e associazioni che, solo nel corso del 2018, hanno consentito alla struttura di raggiungere la cifra di 410mila euro e di poter mantenere la qualità del servizio offerto agli ospiti.

A spiegare il funzionamento dell’Hospice – dalla formazione degli operatori al delicato rapporto con le famiglie e con i ricoverati, fino ai dati dei ricoveri e dei posti letto – è stata il direttore sanitario della struttura, Giovanna Albini.

Con le sue slides semplici e al tempo stesso coinvolgenti, la dottoressa Albini ha sottolineato come, ancora oggi, non ci sia sufficiente informazione su quale sia il compito di un Hospice.

«In molti – ha voluto rimarcare – credono che si tratti di una casa di riposo o di un centro di cura. C’è ancora tanto da imparare».

Iris day hospice

A portare i saluti istituzionali, il sindaco Patrizia Barbieri, il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino, la Responsabile Rete Cure Palliative AUSL di Piacenza e coordinatore SICP Regione Emilia Romagna Raffaella Berté, la presidente Consorzio Iris Michela Bolondi e mons. Chiesa, assistente spirituale dell’Hospice. Particolarmente applauditi gli interventi di Lucia Zannini sulla “Narrazione della malattia e la formazione nelle cure palliative” e di Matteo Asti sul “Fine vita nei media”.

A metà mattina, sono state premiate la regista Virginia Banci e la produttrice Giulia Dadano del corto “Qui e Ora”, film interamente girato a “La Casa di Iris” e che ha vinto la sezione giovani dei cortometraggi.

«Il corto – ha ricordato Fuochi durante la premiazione delle giovani – è stata lo spunto da cui siamo partiti per l’organizzazione dell’intera giornata». Virginia e Giulia hanno raccontato con emozione i giorni di “girato” nella struttura. Il corto è stato trasmesso per l’intero pomeriggio in Auditorium.

Un pomeriggio che ha visto protagonisti, a partire dalle 17 per giungere in serata alle 21 al Teatro Municipale con il Concerto Antica Musica Corpo Pompieri Torino 1882, i musicisti piacentini che hanno donato all’Hospice il cd con la canzone “La casa di Iris”.

A presentare il video, davanti ad una platea affollata di volontari, cittadini e parenti degli ospiti, Roberto Barocelli: «La canzone per Iris è un inno alla vita, all’importanza di vivere ogni momento con l’assoluta consapevolezza della bellezza della vita». Esattamente il senso del corto: qui e ora. (nota stampa)

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