Santa Maria in Cortina, proseguono gli eventi legati al “Pozzo di Sant’Antonino”

Santa Maria in Cortina, la piccola chiesetta che ospita al suo interno il “Pozzo di Sant’Antonino“, al centro di una serie di conferenze organizzate dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Piacenza-Bobbio.

L’evento della discesa al “pozzo” – che sta riscuotendo grandissimo successo tra i piacentini tanto che Manuel Ferrari, direttore dell’Ufficio Beni Culturali, ha fatto capire che la proroga oltre la data prefissata del 17 marzo dovrebbe essere ormai certa – si arricchisce quindi, a partire dal 1 marzo, di una serie di “focus” sulla chiesa che ospita l’ipogeo dove si suppone fosse stato sepolto in origine il patrono di Piacenza.

Il ciclo di incontri – in programma tutti alle ore 17 all’interno di Santa Maria in Cortina –  è stato presentato nella mattinata del 25 febbraio dallo storico dell’arte Susanna Pighi e dallo stesso Manuel Ferrari.

Si parte il 1 marzo, con la conferenza tenuta da Annamaria Carini dal titolo “Il suburbio meridionale di Placentia da necropoli romana a centro di culto cristiano“; l’8 marzo, invece, Anna Riva e Manuela Veneziani parleranno dei lacerti degli affreschi medioevali della chiesa con un incontro dal titolo “Gli affreschi medioevali di Santa Maria in Cortina e Sant’Antonino tra fede e cultura“.

Si prosegue poi il 22 marzo, con l’incontro “Santa Maria in Cortina: dipinti e arredi tra Cinque e Settecento“, in cui Susanna Pighi farà un excursus sulle opere sinora trascurate dagli studi presenti sulla chiesa.

Finale il 29 marzo, insieme a Federica Gennari, con la conferenza “La gelida mano degli ottocenteschi”: restauri e restyling neogotico in Santa Maria in Cortina e in Sant’Antonino“, che ruoterà intorno ai restauri di fine ottocento compiuti all’interno dell’edificio religioso, e che portarono, tra le altre cose, alla scoperta dell’antico “Marmo Cecilio”, oggi incastonato nella parete  della chiesa che da sul cortile interno.

Oltre al ciclo di conferenze su Santa Maria in Cortina, la diocesi di Piacenza – insieme alla diocesi di Massa Carrara e Pontremoli – ha inoltre organizzato una giornata di studi sullo scultore fiammingo Jan Geernaert, attivo per un cinquantennio durante il 1700 sul territorio piacentino, oltre che nella regione della Lunigiana. L’evento sarà venerdì 15 marzo, Dalle 9 e 30 fino alle 18, presso il Palazzo Vescovile.

Come hanno spiegato Ferrari e Pighi durante la conferenza di presentazione, l’intento degli eventi è quello di  “far emergere e consolidare un autentico senso di appartenenza da parte degli interessati verso luoghi e artisti importanti per la cultura locale e di stimolare la conoscenza della storia piacentina, ma anche la collaborazione con le diocesi dei territori limitrofi con le quali nei secoli è stato possibile instaurare proficui scambi storici artistici”.

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