Banche e tecnologia, a Palazzo Galli raccontata l’evoluzione del Cse

Il Cse – di cui la Banca di Piacenza è socia – è il Consorzio di servizi bancari nato nel 1970 come centro meccanografico, prima struttura di servizi informatici per banche.

Oggi offre anche servizi di consulenza organizzativa, funzionale e normativa, aiutando le banche a stare al passo con i tempi – velocissimi – della rivoluzione tecnologica, consentendo agli istituti di credito di concentrarsi sul loro core business. L’attività del Consorzio servizi bancari è stata illustrata dal suo amministratore delegato Vittorio Lombardi nel corso dell’incontro – tema, “La rivoluzione tecnologica e le banche” – che si è tenuto a Palazzo Galli (Sala Panini, con Sala Verdi videocollegata) per iniziativa della Banca di Piacenza.

«Quello con il Cse – ha sottolineato il condirettore generale dell’Istituto di credito di via Mazzini Pietro Coppelli presentando il relatore – è un rapporto che dura da oltre vent’anni. Siamo tra i soci del Consorzio che fanno parte del Consiglio di amministrazione e crediamo in questa struttura, tanto che lo scorso anno abbiamo aumentato la nostra quota di partecipazione. Il Cse ci dà la possibilità di migliorare dal punto di vista dello sviluppo tecnologico e organizzativo, contenendo i costi».

Lombardi ha raccontato che cosa fa il Cse, partendo dalle origini. Nato nel 1970 come centro servizi elettrocontabili delle banche popolari, fino al 1990 ha lavorato al servizio degli istituti fondatori. Nel ’90 la società si rilancia e dal 2000 scorpora alcune funzioni con lo spin off di Cse consulting e di Cse servizi (nel 2005); nel 2009 l’acquisto di Caricese (che oggi gestisce il servizio post vendita della banche) e nel 2018 l’acquisto di OneWelf, il secondo gestore in Italia di Fondi Pensione.

«Investiamo molto – ha sottolineato l’amministratore delegato di Cse – allo scopo di allargare sempre di più la base dei nostri clienti, per ridurre i costi e migliorare l’efficienza dei servizi». Il Consorzio ha oltre 160 clienti, sedi a Bologna, Roma e Milano, 555 dipendenti e volumi operativi di tutto rispetto: gestisce oltre 8 milioni e mezzo di anagrafiche attive, quasi 5 milioni di conti correnti, 900mila dossier titoli, più di 3 milioni di profili di e-banking.

Durante l’incontro è stato proiettato un filmato della nuova sede Cse di San Lazzaro di Savena inaugurata nel settembre scorso, che ospita gli uffici di Caricese, allestiti con una nuova filosofia: non ci sono scrivanie dedicate, i dipendenti si siedono dove trovano posto.

«La tecnologia – ha osservato il dott. Lombardi – acquista sempre più un ruolo centrale nel mondo bancario. Le filiali avranno format diversi, saranno più leggere e automatizzate, più focalizzate su consulenza e servizi e meno sulle transazioni. Il futuro – ha concluso – è nei dati, utilizzati per studiare le esigenze dei clienti e definire offerte e servizi su misura».

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