Traffico di anabolizzanti online, in manette piacentino trovato con 20 fiale di nandrolone

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Ha toccato anche Piacenza l’indagine dei carabinieri – sotto il coordinamento della Procura di Enna – che ha portato a smantellare un’organizzazione accusata di gestire un traffico di sostanze anabolizzanti via internet in tutta Italia.

Dodici le persone finite in manette, che devono rispondere a vario titolo di utilizzo o somministrazione di farmaci dopanti, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope; durante le perquisizioni sono state trovate, a casa di un indagato di Piacenza poi arrestato in flagranza, 20 fiale di nandrolone.

Secondo quanto ricostruito, il centro dell’organizzazione era il piccolo paese siciliano di Nissoria, in provincia di Enna; l’indagine, partita dal monitoraggio di social network e siti web utilizzati anche per la vendita “on line” di sostanze anabolizzanti e stupefacenti, ha consentito di individuare una fitta rete di persone che distribuivano sul territorio nazionale tali sostanze.

“Gli indagati – spiegano gli inquirenti – utilizzavano con grande frequenza mezzi di comunicazione telematici e strumenti di pagamento digitali, anche mediante identità artefatte allo scopo di eludere eventuali controlli; erano inoltre in diretto contatto con centri di distribuzione nelle provincie di Salerno, Lecce e Modena e con altri persone attive nel medesimo traffico illegale”.

Gli approfondimenti sui canali di vendita hanno consentito di individuare anche collegamenti tra gli indagati e titolari o gestori di palestre, negozi di articoli per “body builder” e, in alcuni casi, giovani atleti non professionisti, quali utilizzatori ultimi delle pericolose sostanze anabolizzanti. L’analisi dei flussi finanziari ha permesso, inoltre, di tracciare transazioni internazionali verso la Bulgaria, la Slovacchia, la Polonia, la Romania e la Serbia.

In tutto sono stati emessi 57 decreti di perquisizione domiciliare e personale, con il sequestro, nel corso di due anni di attività investigativa, di circa 18mila confezioni di sostanze dopanti e stupefacenti, di cui circa 300 flaconi di sostanze stupefacenti (nandrolone), rinvenute all’interno di spedizioni postali individuate in tutta Italia, per un valore complessivo stimato ammontante a circa un milione di euro.

“I venditori, nell’ambito del loro e-commerce illecito, – viene poi spiegato – dispensavano consigli e terapie su come assumere i farmaci vietati, redigendo veri e propri “planning” terapici, pur non avendo alcun titolo accademico o competenza in materia”.

“L’età media degli assuntori di tali pericolose sostanze oscillava tra i 20 ed i 40 anni, con rari casi di ultra sessantenni utilizzatori di sostanze dopanti per migliorare la loro forma fisica in previsione delle vacanze estive”.

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