Confagricoltura “Sì a Paolo De Castro, per le Europee puntiamo sulla competenza”

Paolo De Castro, primo vicepresidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha deciso di ricandidarsi alle prossime Europee, dopo un primo passo indietro è stato proprio il mondo agricolo a convincerlo volendolo ancora in campo.

Il decreto Omnibus e la direttiva contro le pratiche sleali, di cui De Castro è stato capo negoziatore e relatore, sono solo due emblematici risultati di un lavoro costante durato anni. “Scegliamo la persona e la competenza – sottolinea Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza, che ha incontrato nella sede di Confagricoltura Reggio Emilia il parlamentare nella giornata di martedì 21 maggio insieme ai componenti della Giunta Esecutiva e al direttore.

“La nostra associazione, come ha sottolineato anche il presidente Giansanti in occasione dell’Assemblea nazionale di sabato scorso, è equidistante dai partiti, esprime però giudizi legati alla politica economica e alla propria visione di agricoltura e d’impresa. Vogliamo che la nostra agricoltura sia rappresentata in Europa da chi ha ben presente le nostre specificità. L’Onorevole De Castro è di casa nelle nostre Assemblee, conosce il territorio e le nostre istanze. Appoggiandolo, confidiamo nella sua professionalità e nell’impegno che sappiamo profonderà. Il nostro modello di agricoltura non può essere uniformato a quelle estensive del nord Europa”.

Sintonia sulla necessità di ripensare la nuova Pac, a partire dall’opposizione a criteri che danneggiano le imprese competitive a vantaggio di un’agricoltura di sussistenza che deve sì essere tutelata per il suo valore di presidio del territorio, ma che non è in grado di garantire adeguati livelli di produttività. Confagricoltura Piacenza rimarca come sia indispensabile prevedere un piano di crescita del settore a livello nazionale che trovi raccordo con norme e direttive europee.

“Se vogliamo un futuro per il nostro agroalimentare non possiamo considerare le produzioni primarie come accessorie – conclude Gasparini – il nostro Paese deve tornare a produrre di più. Partiamo dalle basi di conoscenza, non dalla pancia della gente, per tracciare le linee di sviluppo che considerano la complessità multifattoriale del nostro lavoro. Ci servono strumenti, anche finanziari, per investire in infrastrutture. Occorre che l’Italia si confronti con gli altri Paesi ad armi pari, mentre oggi la direttiva nitrati, come altre norme, paralizza noi, di fatto, agevolando il Nord Europa, che ha il vero problema dei nitrati; il costo del carburante non ci rende competitivi rispetto alla Spagna e anche quello del lavoro si esplicita come una distorsione negativa di mercato rispetto ai costi inferiori dei paesi dell’Est”.

“In Europa ci si sta con regole comuni, altrimenti avremo sempre macchine di cilindrata diversa in corsa per la medesima gara. Per questo contiamo su Paolo de Castro, per lavorare insieme allo sviluppo dell’agroalimentare italiano ed europeo.” (Nota stampa a firma di Confagricoltura Piacenza)

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