“Portiamo la sostenibilità nel modo di competere in economia” VIDEO fotogallery

“Bisogna cambiare il nostro modo di pensare la competitività. Che essere i meno cari sia il modo migliore di essere competitivi sul mercato”.

È la lezione del ‘Che Guevara’ della sostenibilità, Gunther Pauli, il guru della Blue Economy, ospite d’onore della 74esima assemblea di Confindustria Piacenza nella cornice dell’Università Cattolica, che ha avuto al centro l’economia circolare. Tanti i protagonisti dell’annuale incontro degli industriali piacentini, coordinato dall’editorialista e giornalista del Sole 24Ore Gianni Trovati, per trattare un tema centrale per le prospettive di sviluppo e di sostenibilità dell’intero pianeta.

IL VIDEO DELL’ASSEMBLEA

“Abbiamo bisogno di portare la sostenibilità nel modo di competere in economiaha detto nella sua appassionata relazione Pauli, imprenditore ed economista, fondatore di Zeri (Zero Emission Research Initiative), rete internazionale di scienziati, studiosi ed economisti che si occupano di trovare soluzioni innovative alle principali sfide cui le economie e la società sono poste di fronte, progettando nuovi modi di produzione e di consumo. “È il modello che va cambiato, bisogna smettere di pensare che essere il meno caro sia il modo migliore di competere sul mercato”.

Un modello di ispirazione è Antoine de Saint Exupéry, dalla cui immaginazione è nato uno dei capolavori della letteratura mondiale, Il piccolo principe. “Era l’impossibile – dice Pauli – ma è stato immaginato ed è diventato uno dei capolavori più venduti e letto nel mondo”. Fantasia, visione, realtà sono i tre capisaldi di un modo diverso di intendere lo sviluppo, che può tradursi in esperienze concrete e positive, come Ecover, la prima fabbrica ecologica al mondo.

Assemblea Confindustria Piacenza

Pauli spiega il suo passaggio dalla green alla blue economy: “Per anni mi sono battuto per la green economy, ma è cara, e per i ricchi, non sarà mai sostenibile. Dobbiamo pensare oltre l’ovvio, dobbiamo essere creativi”. Creatività applicata a quello che l’ambiente mette a disposizione, questo è il centro: iniziare con quello che si è, perché è il fulcro della bioeconomia.  Una sfida da cogliere e da lasciare, conclude, alle nuove generazioni.

Una assemblea che si è aperta con un video che ha fatto conoscere alcune esperienze imprenditoriali, “esempi di un impegno che sta coinvolgendo un numero sempre più elevato di aziende. Tutte le imprese, di qualsiasi dimensione e di qualunque settore, stanno cercando soluzioni green sia sul fronte produttivo che su quello energetico”.

“Anche con la presenza di Gunter Pauli – ha spiegato il presidente degli industriali piacentini Alberto Rota – oggi iniziamo un percorso sull’economia circolare, perché la tecnologia con le università piacentine sono parte di un progetto utile per il nostro territorio. Siamo 600 aziende sul territorio piacentino che partecipano alla vita dell’associazione, un dato importante”.

Assemblea Confindustria Piacenza

Per Rota “l’economia circolare è una delle risposte per costruire una sostenibilità a tre dimensioni, ambientale, economica e sociale. La scienza è l’unico strumento che ci consente di guardare al futuro per la produzione sul nostro pianeta. Attraverso l’economia circolare stanno nascendo nuove imprese anche a Piacenza e molte aziende hanno aggiornato i propri processi industriali in chiave di circolarità e riciclo”.

Fra gli ospiti anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che ha portato il proprio saluto ricordando il suo giro sull’Appennino piacentino per annunciare il taglio dell’Irap alle imprese di montagna e l’impegno della Regione “per la sostenibilità e nella lotta contro il cambiamento climatico”. “Dobbiamo passare – ha detto – ad un’azione di prevenzione sul territorio contro in dissesto idrogeologico. L’Emilia Romagna è stata la prima Regione a fare una legge urbanistica a saldo zero di consumo di suolo, non vogliamo uccidere l’edilizia e quindi abbiamo messo a bando fondi per la rigenerazione urbana”.

Tutte le imprese, di qualsiasi dimensione e di qualunque settore, stanno cercando soluzioni green sia sul fronte produttivo che su quello energetico. In molti casi poi ci si è resi conto della possibilità di riavviare il circolo, proprio secondo i canoni di una nuova economia che chiede di ripensare il tradizionale ciclo produttivo lineare. Alcune produzioni lo consentono e questo trova già tante aziende molto interessate. Indispensabile il contributo della ricerca scientifica che svolge un ruolo fondamentale.

“E’ l’agricoltura – ha affermato Ettore Capri, Professore della Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari ed Ambientali in Cattolica – che ha inventato l’economia circolare, copiando i processi naturali; collegare la terra, le colture erbacee e il recupero dei rifiuti è stato reso strategico dall’agricoltura, il che ha portato alla qualita dei prodotti unita a quella dell’ambiente”. “Serve un minimo sindacale di impianti di termovalorizzazione – il parere di Mario Grosso, Professore Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano -, ma sono i cittadini e la loro responsabilità il primo tassello per una gestione corretta dei rifiuti”.

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