“Uffici giudiziari, gravissime carenze di personale”. I sindacati incontrano il Prefetto

“La situazione è drammatica. Ci sono gravissime carenze di personale e nel 2021 ci sarà un vuoto di organico pari al 50%. Il personale in servizio è anziano, demotivato e pagato meno di tutti gli altri lavoratori pubblici. Si sta mettendo a serio rischio l’apertura degli uffici giudiziari”.

Queste le ragioni che hanno spinto Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa a proclamare lo sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori dell’amministrazione giudiziaria per oggi, 28 giugno. A Piacenza, fanno sapere Melissa Toscani (Fp Cgil), Ernesto Catino (Cisl Fp) e Giorgio Franchini (Uil Pa) lo sciopero ha registrato una adesione intorno al 25%.

“Più volte il Ministro Bonafede – spiegano i sindacati – è stato sollecitato ad agire su due piani: un piano di assunzioni (e non quella manciata annunciata solo per rabbonire l’opinione pubblica) e la valorizzazione e riconoscimento dell’accrescimento professionale del personale in servizio (attraverso il rispetto degli accordi firmati nel 2017).  Nulla è stato fatto, il ministro ha fatto orecchie da mercante. Noi non ci stiamo, perché in ballo non ci sono solo i diritti sacrosanti dei lavoratori, ma la funzionalità stessa di uno dei servizi più importanti dello Stato”.

“Il punto di svolta, dopo anni di relazioni sindacali interrotte, – proseguono – era stato l’accordo del 26 aprile 2017 che, insieme all’art. 21 quater della legge 132/2015, aveva finalmente previsto uno spiraglio verso qualificazione, riconoscimento professionale, implementazione degli organici tramite il calcolo dei fabbisogni, valorizzazione del lavoro svolto, riequilibrio delle professioni. Ma oggi, data nella quale quell’accordo, secondo il cronoprogramma in esso previsto, avrebbe dovuto arrivare a conclusione, la sua attuazione non è nemmeno partita”.

“Eppure, dovrebbe essere interesse innanzitutto dell’amministrazione utilizzare gli strumenti esistenti e che quell’accordo prevedeva, per dotare subito gli uffici di nuovi funzionari atteso che entro fine anno, anche a causa della applicazione della cd “quota 100″, le predette figure professionali letteralmente si svuoteranno causa massicci pensionamenti”.

Dai dati in possesso dei sindacati “le carenze negli organici a seguito della introduzione della citata “quota 100″ riguarderanno comunque tutti i profili e determineranno, entro il 2021 una vacanza che si aggirerà intorno al 50% del personale in servizio (circa 20 mila unità)”. “Nonostante decine di richieste – denunciano – nulla è stato fatto per sbloccare la mobilità ordinaria del personale, per procedere alle assunzioni, per sanare le inefficienze dell’Amministrazione Centrale, per risolvere le pregnanti questioni legate ai collegamenti telematici diretti con banche dati delle altre pubbliche amministrazioni. Allo stato attuale non si hanno garanzie concrete rispetto alla definizione di scadenze ravvicinate che consentano l’attuazione degli impegni assunti”.

Per le organizzazioni sindacali e per i lavoratori della Giustizia” il rispetto degli accordi presi è condicio sine qua non per il futuro stesso della giustizia la quale fino ad oggi si è retta solo sul sacrificio dei lavoratori”. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa hanno incontato il Prefetto per chiedere “di farsi portavoce non solo delle istanze degli operatori, ma di tutto il territorio di competenza e dei suoi cittadini, verso i quali i servizi resi dai lavoratori della Giustizia rischiano di diventare sempre più tentennanti a causa della vertiginosa diminuzione degli organici a fronte di carichi di lavoro sempre più difficili da sostenere per i pochi che restano”.

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