San Colombano patrono di Alta Valtidone, la cerimonia a Caminata

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E’ stato don Mario Poggi, e non senza un importante significato, essendo parroco della chiesa di San Colombano di Bobbio, a presiedere la messa – celebrata nella chiesa di Caminata dedicata a Santi Timoteo e Sinforiano – che ha, per così dire, tenuto a battesimo la dedicazione a San Colombano del nuovo Comune di Alta Valtidone (nato dalla fusione delle amministrazioni di Caminata, Nibbiano e Pecorara), di cui il monaco bobbiese sarà quindi il patrono.

Don Mario Poggi, inoltre, nella sua qualità di cancelliere vescovile, oltre che di giudice ecclesiastico, è stato il sacerdote che ha trasmesso al Comune il decreto del vescovo Ambrosio di dedicazione del Comune stesso a San Colombano.

Erano naturalmente presenti numerosi cittadini e diversi sacerdoti, a cominciare dall’amministratore parrocchiale don Giuseppe Bertuzzi. Al termine della messa Giovanni Dotti ha ringraziato gli intervenuti ed i sacerdoti concelebranti spiegando le ragioni per le quali si è proposta al vescovo le dedicazione, ricordando il passaggio a Caminata del corpo del santo monaco avvenuto 1090 anni fa. Successivamente hanno parlato il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali (lieto della diffusione del ricordo bobbiese) ed il sindaco Franco Albertini, che ha ricordato il significato che acquisisce l’unificazione dei tre Comuni, annunciando anche che la celebrazione del transito del patrono si terrà l’anno prossimo a Pecorara, sempre il 18 luglio, perché in quei giorni passarono i monaci con il corpo di San Colombano diretto a Pavia.

Subito dopo si è formato un corteo che, uscito dalla chiesa, si è fermato nella piazzetta avanti la lapide del 1965 che ricorda il passaggio a Caminata, lapide ora restaurata dal Comune e meglio collocata sulla casa che fu dello studioso caminatese Aldo Greco Bergamaschi, al quale è dedicata una via del centro urbano. Dopo la benedizione, invitato dal sindaco Albertini, ha parlato il presidente esecutivo della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani, che ha ricordato le ragioni che hanno portato a dotare il Comune di un nuovo stemma – regolarmente approvato dall’Ufficio araldico della Presidenza del Consiglio dei ministri – che include un nibbio (a ricordare Nibbiano), la figura di San Colombano (a rappresentare il Comune di Caminata), e un leone (per il Comune di Pecorara). Motto: Audenter.

Sforza ha sottolineato come il rifacimento dello stemma abbia permesso di eliminare il richiamo alla caminata (grande immobile urbano con un grande camino) che figurava nel vecchio emblema, nonostante la denominazione del centro urbano derivi invece dal fatto che Caminata è un borgo fortificato con camminamenti tuttora riconoscibili. Il Presidente ha anche ricordato che i colori caratterizzanti lo stemma sono il rosso e il celeste, quelli della famiglia Dal Verme che esercitò i diritti feudali sino alla fine del ‘700. E’ seguita una visita ad un interessante museo sul borgo fortificato allestita nella torre prospiciente la piazza (nella quale anticamente sorgeva il campanile della chiesa) dall’Associazione “Il cammino”, rappresentata dalla signora Giovanna Scansani.

Sono intervenuti anche il viceprefetto Luigi Swich, il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri, il consigliere provinciale Antonio Levoni, il sindaco di Borgonovo Pietro Mazzocchi, il sindaco di Ziano Manuel Ghilardelli, l’assessore Erika Opizzi, in rappresentanza del Comune di Piacenza, l’assessore Federica Ferrari, in rappresentanza del Comune di Castelsangiovanni, Luigi Chiesa, in rappresentanza del nuovo Comune pavese di Colli Verdi, confinante con quello di Alta Valtidone, il prof. Mario Pampanin dell’associazione Amici di San Colombano e rappresentanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. (nota stampa)

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