Trabacchi, “sindaco di tutti i piacentini”. Il ricordo di Cittàcomune foto

“Cittàcomune” ha ricordato stamattina alla Camera del Lavoro la figura di Felice Trabacchi, sindaco di Piacenza negli anni 70, ma anche avvocato e parlamentare per due legislazioni alla Camera dei Deputati per il Partito Comunista

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CITTA’COMUNE RICORDA TRABACCHI: IL SINDACO DI TUTTI I PIACENTINI
“Cittàcomune” ha ricordato stamattina alla Camera del Lavoro la figura di Felice Trabacchi, sindaco di Piacenza negli anni 70, ma anche avvocato e parlamentare per due legislazioni alla Camera dei Deputati per il Partito Comunista. La conferenza, coordinata da Gianni d’Amo, ha visto la partecipazione di Stefano Pareti, Luciano Beltrametti, Mario Cravedi, Nanda Montanari e Gianfranco Dragoni.
 
Nel momento in cui a Piacenza si avvicinano le prossime elezioni comunali, non è potuto mancare un ricordo di chi ha segnato un momento importante nella storia della nostra città. Giunto alla carica di “primo cittadino” nel 1975, grazie ad una coalizione della “lega delle sinistre”, Trabacchi ha vissuto un momento storico in cui “la politica sapeva convivere con il potere senza lasciarsene sedurre”, vedendo ancora nel rapporto con i cittadini un valore e non solo una sterile ricerca del consenso. Consapevole che la politica non dovesse chiudersi nel “palazzo”, Trabacchi amava mantenere un rapporto diretto con i piacentini, visitando con continuità i bar e le fabbriche per tastare con la propria mano la situazione.

Amava recarsi in “municipio” (rifacendosi al significato latino della parola, che significava “assumersi dei doveri”) prendendo l’autobus, “ricordandosi spesso di pagare anche il biglietto”. La politica per Trabacchi era soprattutto discussione, dialettica ed amava confrontarsi con avversari così come con amici per comprendere meglio le ragioni degli altri. Pareti ha ricordato come Trabacchi volesse impersonare un’idea della politica che andasse al di là delle logiche di parte, cercando di essere il sindaco di “tutti i piacentini”. Come è stato ricordato in più occasioni durante il convegno, Trabacchi ha sempre rifiutato, con grande coerenza, la logica di distruzione del proprio avversario, riversando eventualmente su di loro le colpe per le mancanze della propria amministrazione.
 

Felice Trabacchi è stato un personaggio politico che ha lasciato un’eredità concreta alla nostra città, dall’ufficio casa, al monumento alla resistenza sullo Stradone Farnese. Ma al di là degli aspetti pratici, è probabilmente l’eredità morale che ha reso Trabacchi un sindaco fuori dall’ordinario.  Ha impersonato un modello della politica che viveva la carica pubblica come una funzione da svolgere con dedizione, passione ed onestà, quando ancora giungere al potere poteva essere un occasione per cambiare la società e non uno strumento per il proprio arricchimento personale.

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