"Più democrazia nella sinistra piacentina". Cittacomune guarda alle comunali foto

Assemblea dell’associazione guidata da Gianni D’Amo: apertura al Partito Democratico per le comunali 2012.

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“Più democrazia all’interno della sinistra piacentina”, bilancio e prospettive politiche di Cittacomune, nell’assemblea dell’associazione alla sala Giordano Bruno.
 

Gianni D’Amo, consigliere comunale di minoranza, ha svelato le sue intenzioni per il prossimo appuntamento elettorale comunale del 2012, tracciando al contempo, presso la sala Giordano Bruno (sita nell’omonimia via), un bilancio sull’operato del 2010 dell’Associazione CittàComune, costola culturale della lista civica PiacenzaComune, di cui è l’unico rappresentante in consiglio comunale di Piacenza.

Apre al PD cittadino D’Amo, e punta sullo strumento della democrazia per stimulare il confronto nel centrosinistra, orfano alle amministrative del 2012 di Roberto Reggi (non candidabile per sopraggiunti limiti di legislatura). L’occasione per palesare i futuri progetti politici è stata la quarta assemblea generale di CittàComune. Un convegno partecipato da soci, simpatizzanti e militanti culturali in cui si sono avvicendati, come relatori, Giovanni Callegari, Piergiorgio Bellocchio, Massimo Gardani e Gianni D’Amo. Il tavolo, moderato da Gianni Bernardini, ha registrato la partecipazione straordinaria dell’assessore comunale alla cultura Paolo Dosi che ha lodato l’impegno intellettuale dell’Associazione CittaComune.

“Un anno ricco di iniziative culturali di spessore: da Marx a Gobetti a Einaudi, passando per Orwell a cui l’associazione ha dedicato ben cinque serate a tema”, ha ricordato Piergiorgio Bellocchio, riconfermato presidente dell’associazione al termine dell’assemblea. Una rassegna teatral-cinematografica sui totalitarismi di estrema attualità che si è tenuta lo scorso ottobre. “Mussolini, come dittatore non era un granché, ma gli Italiani come servi sono insuperabili”, ha riferito amaramente il presidente Bellocchio.

Entra poi in scena D’Amo che ha ispirato la platea di riflessioni che, partendo dal generale, portavano alle difficili relazioni con la maggioranza a Palazzo dei Mercanti.
Esordisce accennando alla situazione politica attuale allo “scellerato che governa questo paese da troppo tempo”, chiamando in causa la disoccupazione giovanile (“ormai al 30%”) e la vertenza Fiat Mirafiori (“Sto con gli operai, ma la sinistra è in grado di proporre alternative al cul de sac del ricatto in cui i lavoratori della Fiat si sono trovati?”). E per concludere sull’ambiente (“E’ ora che si proponga un altro prototipo di sviluppo che tenga in conto i temi dell’ambiente: è necessario creare un nuovo modello di produzione”.
Sulla politica cittadina rivendica il diritto all’indipendenza ”alla non-unanimità per certe scelte della maggioranza comunale, senza essere scambiato per sabotatore o traditore”.
Parla a una parte della sinistra, quella più riflessiva, desiderosa di soppiantare i modelli culturali contemporanei obsoleti se non volgari; vogliosa soprattutto di contare e di creare alternative valide. Seduti  nell’auditorium della sala Giordano Bruno, anche il segretario provinciale del PD Vittorio Silva ed Emanuela Schiaffonati, coordinatrice cittadina di Sinistra Ecologia e Libertà.

Conclude con un programma di massima, Gianni D’Amo: “Il centro sinistra può e deve migliorare. Ci sono tre punti su cui ragionare insieme: Più democrazia interna all’interno del centro sinistra piacentino; equilibrio fra sviluppo ambientale e urbanistico perché questa città non ha bisogno di allargarsi, ha bisogno di riqualificare quello che è già presente sul territorio; valorizzare il settore pubblico e arginare certi cambiamenti strutturali all’interno dell’amministrazione che danno maggior peso specifico alle realtà private. E’ il settore pubblico che ha prodotto e realizzato l’idea che si potesse agire sui servizi sociali, asili, cura degli anziani, assistenza ai migranti e welfare. Queste conquiste non sono state promosse dal mercato ma dalla politica, se non ribadiamo con forza questa verità va a finire che le nuove generazioni penseranno che il welfare l’abbia inventato qualche industriale”.

Conclude infine ripetendo il suo impegno a cooperare per un centro sinistra che sceglierà il suo leader alle comunali del 2012 attraverso lo strumento democratico interno delle primarie. Un’apertura importante, quindi, al PD locale in prospettiva delle elezioni amministrative del 2012,  pronunciata davanti all’assemblea di CittaComune, che si propone ancora una volta come la coscienza critica della vita pubblica piacentina.
 

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