Gian Carlo Lanati sculture

Mostra “Gian Carlo Lanati, sculture”

10/11 » 28/11/18

: Spazio Rosso Tiziano - Spazio Rosso Tiziano, Via Taverna Giuseppe, Piacenza, PC, Italia

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Gian Carlo Lanati, sculture. Inaugurazione della mostra allo Spazio Rosso Tiziano di Piacenza. Presentazione a cura di fabio Bianchi.

L’esposizione resterà aperta fino a mercoledì 28 novembre.

Vicenda assai affascinante, l’arte piacentina è avventura umana e culturale unica. Anche a livello nazionale per importanti gallerie, vivace dibattito e motivati artisti che hanno arricchito il nostro immaginario. Come Gian Carlo Lanati, piacentino doc, classe 1938, noto soprattutto come scultore, invero pure ottimo pittore.

Inoltre, pochi lo sanno, è anche raffinato decoratore e abilissimo restauratore cioè artista-artigiano a tutto tondo. Lanati è fra gli ultimi esponenti della validissima schiera di creativi ante litteram che, da un approccio forse ancora nobilmente accademico, hanno legittimato il passaggio alle istanze artistiche e culturali massificate del boom economico. In questa antologica propone modelli tipici della sua lunga attività in particolare scultorea.

“Io intendo scultura quella che si fa per forza di levare”, scrisse Michelangelo. Lo ribadisce anche Lanati tra vigore dello scalpello e forza mentale della convinzione. Anche con la fermezza della solitaria ispirazione e con l’ostinazione che diventa fantasia inventiva.

Cavare animali dai sassi del Trebbia è oltremodo arduo, ma avvicina natura e sensibilità umana e anche lavorando il legno sottolinea la continuità fra ambiente e ideali umani. Il suo faticoso scolpire costruisce un brillante mondo artificiale, un ruvido ma poetico controcanto al virtuale. L’arte scultorea di Lanati allora non è solo rappresentativa, vivifica anzi la natura, ritrovandovi un respiro segreto.

Scova una mediazione fra l’acqua che nei secoli ha ospitato e plasmato i sassi, fra il sole che li ha surriscaldati, fra il vento che li ha soavemente accarezzati. Non scordiamo i suoi dipinti, tanto lontani dalla scuola piacentina, quanto vicini ad un’interessante ricerca espressiva e concettuale.

Il suo stile pittorico parte dal Realismo, ma non rinnega l’Espressionismo, riprende la vivace Pop Art rilanciandola però nella maggior compiutezza figurativa.

C’e sempre un denominatore comune nell’attività di ogni artista, ancora più nel poliedrico Lanati. Uno è sicuramente il feeling con la materia, evidente dapprima nel restauro e nella decorazione, poi nell’ostico lavoro necessario per sbozzare pietra e legno e che trova, infine, sulla tela un dialogo con la storia della disciplina.

L’arte di Lanati era dunque “nuova” decenni fa quando esordi, oggi b ancor più innovativa perché potrebbe essere ecologica e resiliente, naturalistica e soprattutto non facilmente replicabile.”

Fabio Bianchi

Fra gli altri hanno scritto di lui: Ferdinando Arisi, Fabio Bianchi, Carlo Francou, Maria Vittoria Gazzola, Mario Ghilardi, Sandro Molinari e Giovanna Ravazzola.

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