Fiom, alta partecipazione alla manifestazione di Bologna LE FOTO foto

Grande partecipazione allo sciopero e alla manifestazione regionale svolta a Bologna indetto dai metalmeccanici della Fiom. L’adesione in provincia di Piacenza: Astra 75%, Tectubi 70%, Metalwacum Ranger 95%.  

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"Alta adesione allo sciopero e straordinaria partecipazione alla manifestazione regionale svolta a Bologna: la Fiom ha superato brillantemente la ’prova generale’ dello sciopero nazionale proclamato per domani (28 gennaio), che ha avuto oggi una importante anticipazione in Emilia Romagna". Lo afferma la Fiom dell’Emilia Romagna in una nota, aggiungendo che "migliaia di metalmeccanici hanno gremito il corteo sfilando sui viali e nel cuore della città, fino a Piazza Maggiore, dietro lo striscione portato dai lavoratori immigrati di Reggio Emilia con lo slogan ’Il lavoro è un bene comune: da Pomigliano a Mirafiori difendiamo ovunque contratto e diritti’. Insieme a loro, prosegue la nota, "la Cgil regionale, che ha dato pieno sostegno alla giornata di lotta, e delegazioni delle altre categorie; numerosi i rappresentanti dell’associazionismo democratico, delle forze politiche anche nazionali, mentre gli studenti sono confluiti in piazza con un proprio corteo.

Non solo la vertenza Fiat e il pasticcio degli accordi separati di Mirafiori e Pomigliano hanno spinto in piazza le “tute blu” della Cgil di Piacenza per lo sciopero generale di 8 ore indetto dalla Fiom a Bologna.
Tanti e profondi i motivi che hanno messo in fila, in corteo verso piazza Maggiore, metalmeccanici, studenti, pensionati, disoccupati, precari e altri lavoratori piacentini sull’orlo di una crisi di nervi. Innanzitutto, come spiega Ivo Bussacchini, segretario generale Fiom Piacenza, c’è un disagio che emerge legato alle risposte non date da un Governo tracotante che, da un lato, non fa quel che deve e non governa perché in un pantano politico e, dall’altro, è appiattito sulla parte padronale nel contesto di un conflitto sociale che giorno dopo giorno si fa sempre più evidente.

“In questo pantano – spiega Bussacchini – sono i lavoratori che tutti i giorni ‘tirano la carretta’ e permettono al Paese e al tessuto produttivo locale di andare avanti, ma oltre alla Cgil e alla Fiom altri corpi sociali devono capire che è giunto il momento di mettere al centro del dibattito temi come il lavoro, i diritti e le ingiustizie sociali”.

ADESIONE – Al di là dei dati di adesione locali allo sciopero, che hanno raggiunto comunque livelli importanti in alcuni stabilimenti (Astra 75%, Tectubi 70%, Metalwacum Ranger 95%), Bussacchini punta “sulla piattaforma” della protesta. “Siamo qui – spiega il segretario Fiom – per dire che il modello Mirafiori che Federmeccanica ha subito cavalcato è irricevibile: giornalmente, il confronto – lo vediamo sul nostro territorio – lo si  fa con buone relazioni industriali e non cercando di escludere, a priori, una sigla sindacale come la Fiom a cui non va bene la china imboccata che porta ad un arretramento complessivo dei diritti fondamentali dei lavoratori”. Bussacchini parla di adesione “discretamente buona” rispetto allo sciopero e, sottolinea, “un senso di educazione civica” della protesta cui hanno preso parte i lavoratori piacentini.
SCIOPERO GENERALE – La chiamata allo sciopero generale forse era attesa da molti manifestanti e sicuramente è uno strumento che il leader Fiom Maurizio Landini ha chiesto dal palco di piazza Maggiore. Subito dopo ha preso la parola la numero uno della Cgil Susanna Camusso: una questione che Bussacchini commenta così: “Lo sciopero generale è uno strumento in campo, credo che se ai lavoratori non arriveranno certe risposte e continueranno gli attacchi alla democrazia sindacale e ai diritti conquistati, la pazienza arriverà ad un limite oltre il quale vi è lo strumento dello sciopero generale”.
L’ADESIONE DELLA CAMERA DEL LAVORO – A partire dal segretario generale Paolo Lanna, massiccia è stata l’adesione di tutta la Cgil di Piacenza allo sciopero della Fiom. A Bologna sui vari pullman partiti da Piacenza sono arrivate delegazioni coordinate dal segretario organizzativo Paolo Chiappa, dal segretario Spi Tamer Favali – arrivato con un bus colmo di pensionati e con al seguito i dirigenti sindacali -il segretario Filcams Fiorenzo Molinari, Stefania Bollati della Funzione Pubblica. E ancora: il coordinamento dei precari della scuola e la segretaria Flc Manuela Calza, Giordano Allegri segretario Fisac e Floriano Zorzella segretario Filctem, Marco Efori (Filt), Filippo Calandra, Marco Carini e Claudio Bianchi (Fillea).

LA PARTECIPAZIONE ALLO SCIOPERO IN REGIONE – Alcuni dati dello sciopero: in provincia di Piacenza Astra 75%, Tectubi 70%, Metalwacum Ranger 95%.  di Reggio Emilia Comer Reggiolo 80%, Tecnogas 100%, RCF 100%, Brevini 95%, Interpump 100%, Immergas 85%, Bombardini 80%. In provincia di Bologna 3F Filippi 85%, Arcotronics 90%, Bonfiglioli 80%, Ceam 70%, Ducati Motor 90%, GD 90%, Ima 80%, Lamborghini 85%, Magneti Marelli 85%, Marchesini Group 50%, Motori Minarelli 70%, Kpl 70%. Nell’imolese Site 90%, Berco 90%, Hydrocontrol 85%, Mecavit 90, Tassari 70%, nella cooperazione 45%. A Modena Wam 85%, Annovi&Riverberi 90%, Caprari 80%, Maserati 90%, Rossi Motoriduttori 90%, Titan 85%, Tmm 80%. A Parma 85% Sidel, Sma 75%, 70% Ocme, S. Polo Lamiere 70%, Cft 65%. In provincia di Rimini Berni Fida 90%, Paglierini 80%, Valtellina 90%, Scm Group 70%, Oleodinamica Rossi 100%. A Forlì Bonfiglioli 85%, Officine Maraldi 90%, Marcegaglia 75%, Electrolux 60%, Celli 90%, Carpigiani 90%. A Ravenna Marini 90%, Metalsider 90%, Marcegaglia 50%, Rosetti 70%. A Cesena Sacim e Fira 100%, Celbo 90%. Nel ferrarese TRW 75, Fox 90%, Lte 60%, Lamborghini Calor 85%, Berco 75%, Fava Essiccatoi 85%.

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