Rivoluzione ticket, l’allarme dei sindacati

Presa di posizione di Cgil, Cisl e Uil a  a seguito del cambiamento della modalità per certificare l’esenzione dal ticket in base al reddito. Critiche all’Ausl: "Per evitare disagi necessari più sportelli sul territorio e consulenza fornita da soggetti competenti in materia fiscale"

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Una richiesta all’Ausl di “rivedere il modello organizzativo messo in campo anche sulla base di positive soluzioni adottate in territori limitrofi” per evitare “disagi ai cittadini e contraccolpi sull’organizzazione del lavoro”

 
Presa di posizione unitaria dei sindacati piacentini a seguito del cambiamento della modalità per certificare l’esenzione dal ticket in base al reddito: secondo la nuova procedura, le persone che hanno diritto all’esenzione per reddito devono essere in possesso di un apposito certificato che viene rilasciato  all’Azienda Usl di residenza. Sulla base di questo certificato, il medico che prescrive visite o esami specialistici indicherà il diritto all’esenzione sulla ricetta di prescrizione. A Piacenza, secondo una stima dell’Ausl, l’operazione, iniziata dal primo febbraio,  riguarderà circa 30mila persone.
 “Queste norme – si legge in un comunicato dei sindacati – sono state stabilite dalla Regione, in quanto le precedenti modalità si erano rivelate non adeguate per stabilire correttamente chi avesse il diritto di non pagare e chi invece dovesse obbligatoriamente compartecipare alla spesa sanitaria . Alcuni controlli eseguiti dalla Guardia di Finanza avevano riscontrato nella provincia di Piacenza oltre 200 persone passibili di sanzioni”.

"Avevamo quindi richiesto – continuano –  che fossero attivate modalità di accertamento più precise e nel contempo più garantiste, in grado di evitare gli abusi di eventuali “furbi” e tutelare le persone con un diritto riscontrabile.

 

"Apprendiamo che l’Ausl dà indicazione di recarsi presso i propri sportelli. A questo proposito abbiamo più volte fatto presente l’esigenza di dislocare il più possibile sul territorio gli sportelli informativi (si ricorda che la maggioranza degli esenti sono pensionati ultrasessantacinquenni), sottolineando l’importanza della corretta compilazione dell’autocertificazione che, se errata, può dar luogo anche a denunce penali ed evidenziato come la consulenza debba essere fornita da soggetti competenti in materia fiscale. A nostro giudizio gli sportelli Ausl avranno grosse difficoltà a gestire il flusso elevato di utenza che si determinerà tra breve, rischiando di mettere a rischio il corretto svolgimento dei compiti ordinari affidati agli addetti”.

 

“Valutiamo – concludono Cgil, Cisl e Uil – che la mancata volontà dell’AUSL di prendere in adeguata considerazione le problematiche evidenziate possa determinare un disagio per i cittadini e contraccolpi sull’organizzazione del lavoro. Chiediamo quindi all’AUSL di rivedere il modello organizzativo messo in campo anche, come previsto dalle direttive regionali, sulla base di positive soluzioni adottate in territori limitrofi”.

 

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