Sallusti in Sant’Ilario. “Ruby non sembrava minorenne, io l’ho vista” foto

Il direttore responsabile del Giornale Alessandro Sallusti ha partecipato ieri sera in Sant’Ilario all’incontro “L’attacco delle procure a Berlusconi. Dialogo sulla crisi istituzionale italiana”

Sant’Ilario tinto d’azzurro ieri sera per la controffensiva del Pdl cittadino alle recenti accuse giudiziarie nei confronti del presidente del consiglio dei ministri.

“L’attacco delle procure a Berlusconi. Dialogo sulla crisi istituzionale italiana”, questo il titolo del convegno organizzato dalla fondazione no reds che ha riempito di militanti e simpatizzanti piedellini l’auditorium di via Garibaldi. In platea anche il consigliere regionale Pdl Andrea Pollastri e Jonathan Papamarenghi, il giovane sindaco di Lugagnano d’Arda.

Ospiti e relatori della serata: Alessandro Sallusti e Stefano Zurlo de “il Giornale”, accanto a Tommaso Foti e Paola Pizzelli, rispettivamente parlamentare e consigliere di Fiorenzuola d’Arda del Pdl.

Il direttore e l’inviato de “il Giornale” hanno animato un lungo dibattimento di scottante attualità politica e giudiziaria: dalle intercettazioni alle elezioni politiche anticipate, dall’emorragia in seno a Fli fino alla mala magistratura. Ma soprattutto il caso Ruby, che vede Silvio Berlusconi sotto processo per concussione e prostituzione minorile. Uno dei quattro procedimenti in cui il premier è coinvolto e che inizierà, con la formula del rito immediato, il prossimo 6 aprile a Milano.

“Berlusconi è un uomo straordinario, come Maradona o Michael Jackson deve essere accettato per quello che è: genio e sregolatezza – ha detto Sallusti. “Io ho visto personalmente Ruby: vi assicuro che, fisicamente e intellettualmente, sembra una donna fra i 25 e 30 anni. Berlusconi, che non ha fatto sesso con Ruby, come lei stessa ha più volte dichiarato, può essere accusato solo di ingenuità perché è un uomo profondamente generoso. I pm di Milano hanno deciso invece di portarlo a giudizio: ma come si fa a contestare il reato di concussione senza che ci sia un concusso?”, ha concluso il direttore del quotidiano milanese.

La crisi istituzionale a cui hanno fatto riferimento i relatori, è quella che riguarderebbe la mancanza d’indipendenza della politica nei confronti della magistratura: ”E’ da 17 anni che si perpetua una persecuzione giudiziaria ai danni di Berlusconi. Il 6 aprile cominceranno a sfilare una marea di testimoni, la magistratura riproporrà i metodi e gli obiettivi di Mani Pulite, perché l’intenzione è quella di giudicare un partito politico, come giudicarono la democrazia cristiana all’inizio degli anni ’90. Solo che questa volta si comincerà l’opera di demolizione dal vertice, dal presidente del consiglio”, ha spiegato invece Zurlo.

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