Piace, aspettando la voglia di riscatto di Cacia IL PUNTO

Mancano otto partite alla fine del campionato, di cui quattro in casa contro avversari alla portata del Piace: oltre agli abruzzesi, il Cittadella, il Sassuolo e l’Albinoleffe. Bisogna vincerne tre per salvarsi, tanto vale provarci da subito

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Della partita di Vicenza rimane la terza sconfitta consecutiva per il Piacenza, la tredicesima complessiva in 34 gare di campionato. Ora i biancorossi conservano un vantaggio di quattro punti sulla zona playout, vale a dire sul terzetto Portogruaro, Cittadella e Crotone, e di cinque (che diventeranno quattro dopo il recupero Ascoli-Crotone) sulla retrocessione. Un vantaggio ancora considerevole, a sole otto giornate dal termine del campionato, ma certo non rassicurante.

Rimane il rischio di lottare per la salvezza fino all’ultima giornata, dopo avere dato l’illusione grazie ad una grande prima metà del girone di ritorno, che aveva portato i biancorossi a ridosso della lotta per i playoff per la promozione in serie A. Un’inversione di rotta, l’ennesima, dovuta in primo luogo ad una serie impressionante di assenze, per infortuni e squalifiche, che hanno condizionato le scelte di mister Madonna, e soprattutto lo hanno privato di alternative credibili per cambiare la partita in corso, opzione che si era rivelata vincente nel recente passato.

Rimane un bilancio pesantissimo del mese sabbatico di Daniele Cacia, fermato per quattro giornate dal giudice sportivo dopo il calcione di Trieste. Senza il suo bomber e capitano, il Piace perde buona parte, troppa parte del suo potenziale offensivo. Che già deve scontare l’assenza, purtroppo duratura, di Graffiedi, il sui recupero procede bene ma che potrebbe tornare in campo solamente nelle ultime due partite di campionato. Non va dimenticato che nel periodo di maggiore splendore biancorosso i gemelli del gol Cacia-Graffiedi si erano portati ad una sola rete dalle coppie regine del campionato, Bertani-Gonzalez del Novara e Succi-Vantaggiato del Padova. Non si può certo pensare di potere sopportare una doppia assenza così grave senza pagare dazio, soprattutto se si ha una rosa non vastissima in attacco. Simone Guerra, sbloccatosi contro il Crotone e in netto miglioramento, ha giocato le ultime due stagioni in diverse posizioni, da seconda punta e da esterno alto di centrocampo, e non possiede comunque caratteristiche e movimenti simili a quelle di Cacia.

Rimane l’ennesimo errore, per non dire orrore, difensivo, caratteristica costante della stagione del Piace. Cambiano i protagonisti, anche se occorre sottolineare che per Rickler non si tratta dal primo infortunio, non cambia l’assurdità e la comicità di certi episodi nell’area biancorossa, una sorta di negozio di articoli da regalo sempre aperto. Cali di tensione, scarsa fiducia e incapacità di mantenere alta la concentrazione per tutta la durata del match sono di certo all’origine di certe nefandezze, anche se la regolarità con cui accadono lascia davvero perplessi. In una situazione di classifica tornata non certo tranquilla, simili leggerezze sono inspiegabili e inaccettabili.

Rimane la prova deludente di  Cofie, che ha confermato il calo delle ultime partite dopo essere stato una piacevolissima sorpresa nel lo scintillante febbraio biancorosso. Tre i possibili motivi: un calo fisico, giustificato dal fatto che Isacco aveva giocato pochissimo prima del suo arrivo a gennaio,  o un momento di empasse dal punto di vista psicologico, che ci può stare dal momento che non è facile gestire l’improvvisa popolarità a soli 19 anni. Ma anche un sospetto di scarsa intesa, o limitata compatibilità, con Catinali nel centrocampo a 4: è infatti un dato di fatto che il ghanese abbia dato il meglio di sè stesso quando ha giocato da solo in posizione centrale nel cuore del reparto mediano.

Rimane il furore agonistico da mettere nuovamente in campo, a cominciare da sabato prossimo al Garilli. La rabbia e il furore agonistico accumulati da Daniele Cacia, che dovranno essere incanalati nel modo corretto e quindi abbattersi sul malcapitato avversario, il Pescara di Di Francesco. Mancano otto partite alla fine del campionato, di cui quattro in casa contro avversari alla portata del Piace: oltre agli abruzzesi, il Cittadella, il Sassuolo e l’Albinoleffe. Bisogna vincerne tre per salvarsi, tanto vale provarci da subito.

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