Forze dell’ordine e 118 uniti: “11 vite salvate in un anno” foto

Presentati i dati ottenuti ad un anno dall’introduzione del nuovo sistema di allerta informatizzato introdotto dal 118 lo scorso agosto. Il programma, chiamato Dump, permette di ridurre i tempo di intervento in caso di emergenza per arresto cardiaco.

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Sono 11 le vite salvate negli ultimi 10 mesi grazie all’utilizzo del nuovo sistema di allerta informatizzato introdotto dal 118 lo scorso agosto. Il programma, chiamato Dump, permette di ridurre i tempo di intervento in caso di emergenza per arresto cardiaco: il software riesce infatti a condividere la gestione della chiamata di emergenza del 118 con la sala operativa della Polizia di Stato, della Polizia Municipale e della Polizia Provinciale.
 
Il sistema permette di ridurre di oltre 2 minuti il tempo di intervento visto che non è più necessaria la chiamata telefonica della centrale operativa del 118 alle forze dell’ordine. Grazie al Dump il 118 avverte immediatamente le centrali della Polizia di un possibile caso di arresto cardiaco, fornendo subito indirizzo e caratteristiche del luogo dell’evento. A questo punto la centrale può inviare sul posto la pattuglia più vicina all’evento. L’intero sistema funziona grazie alla dotazione di defibrillatori nelle volanti della Polizia.
 
“Piacenza è la prima in Italia ad attivare questo programma – ha spiegato Daniela Aschieri, presidente dell’associazione Il Cuore di Piacenza, promotore dell’iniziativa – L’obiettivo sarà quello di allargare questa esperimento anche alle altre città dell’Emilia Romagna”.
 
Soddisfatto dei risultati ottenuti in questi primi mesi anche il Questore di Piacenza Calogero Germanà: “Questo progetto è un ottimo esempio della coordinazione delle forze utili alla difesa del cittadino: partiamo tutti da una posizione paritetica per fornire un servizio migliore”.
 
Un po’ di dati: in 10 mesi il Dump è stato attivato 214 volte per altrettanti presunti arresti cardiaci (contro le circa 100 chiamate effettuate all’anno prima dell’introduzione del programma). Di questi 214 casi solo 70 erano veri arresti cardiaci:  43 volte si è reso utile l’uso del defibrillatore e in 11 casi la vittima dell’attacco è stata portata viva all’ospedale. 
 
“Sono risultati importanti che dimostrano l’efficacia di questo sistema coordinativo” ha commentato Maurizio Arvedi, direttore del dipartimento di Emergenza urgenza Ausl. E di questi dati si parlerà più approfonditamente nell’incontro “Arresto cardiaco, 60mila vite da salvare”, in programma sabato 18 giugno in Sant’Ilario alle ore 15.30, organizzato nell’ambito della campagna per la diffusione della cultura dell’emergenza.
 
Presenti alla conferenza stampa di presentazione dei dati anche Stefano Nani, coordinatore infermieristico, il dottore Guglielmo Delfanti e i rappresentanti di Polizia di Stato, Polizia municipale di Piacenza e Polizia Provinciale. 

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