Pagamenti, il 47 per centro delle imprese piacentine è puntale

Nel primo trimestre 2011 il 46,83% delle aziende di Piacenza (contro il 49,6% del marzo 2010) è stato puntuale nel saldare i fornitori: un netto peggioramento

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L’indagine di Cribis D&B, società del gruppo CRIF specializzata nella business information, sui ritardi con cui le imprese saldano le fatture (In allegato a fondo pagina la Tabella con le province emiliane)

Nel primo trimestre 2011 il 46,83% delle aziende di Piacenza (contro il 49,6% del marzo 2010) è stato puntuale nel saldare i fornitori: un netto peggioramento che fa meritare l’ottavo posto tra le province dell’Emilia Romagna, quest’anno prima in Italia con il 49,23% di aziende virtuose contro il 41,8% della media nazionale. Piccole realtà meglio delle grandi

Giugno 2011 – L’Emilia Romagna è la regione più puntuale d’Italia nel primo trimestre 2011, con una media del 49,23% di aziende (contro il 41,8% nazionale) che saldano i propri conti alla scadenza pattuita e un miglioramento rispetto ai 12 mesi precedenti di oltre il 4% (a fine marzo 2010 il tasso di puntualità in regione era del 44,9%). Male e in controtendenza invece Piacenza, unica provincia emiliana ad aver peggiorato il trend rispetto al 2010: solo il 46,83% delle imprese (dato aggiornato al primo trimestre 2011) ha rispettato i termini contrattuali, ben al di sotto dei 12 mesi precedenti (49,6%) e della media regionale. Peggio solo Bologna, che nonostante un ottimo recupero è "maglia nera", ma tutte le province emiliano romagnole si confermano tra le migliori pagatrici in Italia.

A dirlo è uno studio condotto da Cribis D&B, società del gruppo CRIF specializzata nelle informazioni commerciali alle imprese. La migliore posizione in Emilia Romagna è occupata dalla provincia di Forlì Cesena (55,77% di imprese puntuali), seguita da Reggio Emilia (52,92%), Ravenna (51,87%), Rimini (51,41%), Modena (48,14%), Ferrara (47,45%), Parma (47,23%), Piacenza (46,83%). Ultima, Bologna. 

A livello regionale la ricerca di Cribis D&B evidenzia un miglioramento rispetto ad un anno fa. La media regionale è decisamente superiore a quella italiana, tanto da farne la “prima della classe”: il 49,23% delle aziende è stato puntuale nei pagamenti (contro il 44,9% dell’anno precedente), il 47,98% ha tardato di un mese, l’1,80% ha saldato tra i 30/60 giorni, lo 0,56% dopo 60/90 giorni, lo 0,30% dopo 90/120. La percentuale di pagatori oltre i 120 giorni è stata invece solamente dello 0,13% (nel 2010 era del 2,1%).

Quanto a Piacenza, a marzo 2011 il 46,83% dei pagamenti delle imprese ha rispettato i termini contrattuali, il 50,83% è arrivato entro un mese (modalità di pagamento più utilizzata), l’1,77% tra i 30 e i 60 giorni, lo 0,25% tra i 60 e i 90 giorni, lo 0,30% tra i 90 e i 120 giorni. Solo lo 0,2% ha superato i 120 giorni, percentuale più bassa in Regione.
Notevole il divario tra le imprese piccole e quelle di maggiori dimensioni: più sono grandi, peggio pagano. A livello regionale le micro imprese (fatturato inferiore a 2 milioni di euro e meno di 10 dipendenti) sono state puntali nel 54,74% dei casi; le piccole (meno di 10 milioni di euro e sotto i 50 dipendenti) nel 40,14%; le medie (fatturato inferiore ai 50 milioni di euro e meno di 250 dipendenti) nel 25,67%; le grandi (fatturato superiore ai 50 milioni di euro e più di 250 dipendenti) solamente nel 13,22%.

“Nel 2010 l’Italia ha accusato una flessione nei pagamenti alla scadenza, raggiungendo il valore più basso di imprese puntuali dal 2007, mentre il primo trimestre 2011 ha fatto registrare un miglioramento, che lascia ben sperare per il 2011. Questo andamento – commenta Marco Preti, amministratore delegato Cribis D&B – conferma l’impressione che quello che esce dalla crisi sia un nuovo contesto economico, caratterizzato da una maggiore “fluidità”, intesa come maggiore dinamicità e velocità nei cambiamenti, sia a livello di controparti (clienti e fornitori), sia a livello di andamento di mercato”.

“In questo scenario – continua Preti – è essenziale che le imprese adottino un’efficace politica di risk management che, attraverso strumenti adeguati, consenta di individuare i segnali che vengono dal mercato e dalla propria clientela. Soprattutto è fondamentale riuscire ad intercettare quei segnali ‘deboli’, cioè quei cambiamenti di comportamento che possono consentire di intercettare per tempo i mutamenti nel proprio contesto competitivo”.
I settori più puntuali sono quelli dell’agricoltura, caccia e pesca (54,36%) e dell’edilizia (53,69%). Nella fascia dei ritardatari moderati, cioè le imprese che pagano entro il mese di ritardo, la maggior concentrazione si riscontra nell’industria e produzione (54,88%) e nel commercio all’ingrosso (54,27%).
Industria e produzione (42,40%) e commercio all’ingrosso (43,16%) si contraddistinguono invece in modo negativo per la più bassa percentuale di pagamenti alla scadenza.
 

La tabella con i tempi di pagamento

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