Caso Tnt, tregua fino a venerdì in attesa del sottosegretario Giachino foto

Tregua fino a venerdì in attesa dell’incontro in Provincia con il sottosegretario Giachino. E’ quanto emerge dal vertice conclusosi in Prefettura dopo una lunga trattativa. 

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AGGIORNAMENTO – Tregua fino a venerdì in attesa dell’incontro in Provincia con il sottosegretario Giachino. Si vogliono evitare problemi di ordine pubblico. I novanta dissidenti riprenderanno il lavoro con l’auspicio che venerdì venga firmato l’accordo per applicare – semplicemente – il contratto nazionale. Questo l’esito dell’incontro conclusosi poco fa in Prefettura. Viene chiesto il reintegro di tutti i lavoratori nel sito produttivo, la correzione dei “refusi” delle buste paga da parte dell’azienda e applicazione del contratto nazionale sottoscritto dai sindacati confederali., spiega Marina Molinari, segretaria provinciale Cisl. “E’ una vittoria per tutti i lavoratori, nessuno può venire a Piacenza dicendo che chi sciopera è licenziato – dice Gianluca Zilocchi della Cgil – Troppo spesso la logistica è diventata non applicazione della legge. Da qui partiremo per far applicare la legge dappertutto”. “Accordo dai contenuti onorevoli – commenta l’assessore al Lavoro del Comune di Piacenza Ignazio Brambati – questa non è la soluzione del problema, ma servirà. Grazie alla mediazione della
prefettura si riuscirà ad avere soluzione minima”. “Ho la speranza che il sottosegretario Giachino sia superpartes visto che venerdì in Provincia rappresenterà il Governo. La Provincia da quando ci sono io si sta occupando di cosa avviene nel polo logistico”, così Andrea Paparo, assessore al lavoro della Provincia.

 

AGGIORNAMENTO Continua il blocco dei lavoratori davanti alla sede Tnt di Le Mose, sembra che si stia cercando di far uscire ugualmente della merce utilizzando auto private e non i furgoncini della ditta. Ma i lavoratori non mollano e tentano di impedire il transito di qualsiasi veicolo dai cancelli. In prefettura il confronto continua con toni accesi, si sentono grida tra i partecipanti. Alla riunione hanno preso parte i vertici Tnt, i rappresentanti delle cooperative subappaltatrici e un rappresentante del consolato egiziano. 

AGGIORNAMENTO – Il vertice sulla vicenda Tnt è ancora in corso in Prefettura. Sono presenti tutte le autorità cittadine oltre ai rappresentanti dei lavoratori e dell’aziende. La richiesta dell’azienda è quella di interrompere subito lo sciopero, ma da parte dei lavoratori permane l’atteggiamento di protesta: finché non c’è accordo non si leveranno da davanti ai cancelli. Per il momento la trattativa appare in una fase di stallo, contraddistinta da reciproca rigidità.

Dal vertice si è appreso che il sottosegretario Giachino, che dovrebbe seguire la vertenza e nei prossimi giorni è atteso a Piacenza, è stato dirigente dell’azienda Tnt.

“Se accettano il contratto nazionale ritorniamo al lavoro, altrimenti continuiamo nelle proteste con mogli e figli”. Così commentano alcuni lavoratori di fronte alla Prefettura le voci di uno stallo nelle trattative.

Il questore Calogero Germanà parla con i lavoratori all’esterno della Prefettura. “Se ci sono responsabilità accertate gli organi competenti si muoveranno”. Il questore Germanà ha incontrato per alcuni minuti i lavoratori di fronte alla prefettura. “a noi non risulta alcuna denuncia, ma se la faranno ci muoveremo”. Il questore ha chiesto “di lasciare uscire i camionisti, perché sono operai come voi e non c’entrano nulla con la proprietà”. I lavoratori hanno mostrato una busta paga (nella foto) come quelle che vengono fatte firmare normalmente, per alcune mensilità all’anno, dove vengono dichiarati pochi centesimi di euro fatta dalla cooperativa Gesco.

In consiglio comunale è intervenuta la consigliera del Partito Democratico Giulia Piroli: “La battaglia di quei lavoratori è la battaglia di tutti i lavoratori, italiani e stranieri. Occorre attivare il tavolo regionale della logistica per vigilare su quel comparto, per evitare che vi siano delle palesi violazioni dei diritti: basti pensare che nei giorni scorsi dalle aziende in subappalto, al posto dei lavoratori “esclusi” dalla chiamata, sono stati reclutati dai campi cittadini indiani”.

AGGIORNAMENTO – Caso Tnt, oggi pomeriggio vertice in Prefettura. In attesa del tavolo istituzionale, il sindaco di Piacenza Roberto Reggi e il presidente di Confindustria Emilio Bolzoni hanno avuto parole due nel descrivere la vicenda. “Tnt non può esimersi dal considerare il problema (a Piacenza il lavoro è affidato a due cooperative, ndr), Il Comune di Piacenza è sempre responsabile dei suoi servizi, anche se appaltati ad altri. Deve essere chiaro che chi viene a lavorare a Piacenza deve rispettare le regole, sennò può andare da un’altra parte” dice il sindaco Reggi. “Condivido – aggiunge Bolzoni – noi come associazione tuteliamo solo le imprese che garantiscono il rispetto dei diritti dei lavoratori”. Interviene anche il direttore di Confindustria Piacenza, Cesare Betti. “Non tutte le cooperative sono così, a Piacenza ci sono molte realtà che operano bene, e sono quelle che noi sosteniamo”. 

Prese di posizione ufficiali degli esponenti politici piacentini in merito alla questione Tnt Traco, dove i lavoratori della cooperativa in subappalto Gesco Nord protestano da giorni per ottenere condizioni di lavoro dignitose. Anche domenica è proseguita la mobilitazione davanti ai cancelli e la tensione resta alta: oggi è previsto un vertice in prefettura.

La nota dell’Udc: “Situazione inquietante” – “Le autorita’ competenti hanno il dovere di intervenire al piu presto possibile per verificare quanto accade ai lavoratori delle cooperative della Tnt”. E’ quanto affermano in una nota il segretario provinciale udc Gallini e il coordinatore cittadino Cassinari. “Si tratta di una situazione inquietante che non può essere tollerata per le gravissime violazioni delle norme riguardanti i diritti dei lavoratori e la concorrenza tra le imprese. La vicenda della Tnt – conclude la nota – e’ stata posta all’attenzione dei parlamentari dell’Udc.

La nota di Paola De Micheli (Pd): “Presto un’interrogazione parlamentare” – Sulla protesta dei lavoratori delle aziende in subappalto dell’azienda multinazionale Tnt di Piacenza, la deputata piacentina del Partito Democratico Paola De Micheli presenterà un’interrogazione parlamentare. “La mobilitazione e le manifestazioni di protesta messe in atto negli ultimi giorni dai lavoratori della logistica – fa notare la De Micheli – deve avere uno sbocco negoziale, per dare risposte concrete e realizzabili alle istanze di quelle persone. Non è tollerabile che vengano negati alcuni dei diritti fondamentali, così come occorre fare piena luce su alcuni inquietanti aspetti di illegalità che sono emersi in questa vicenda. Per questo ho deciso di presentare un’interrogazione in parlamento”. “Una grande azienda multinazionale – continua la De Micheli – deve assolutamente vigilare sulle condizioni di lavoro delle propria manodopera, ancorché reclutata attraverso imprese in subappalto che vengono definite cooperative. Da cooperatrice ritengo che sia necessario vederci chiaro su la ragione sociale e i principi di realtà che si comportano così”. “Il mio auspicio, e mi adopererò per questo attraverso tutte le azioni che competono al mio ruolo, è che sia ripresa la trattativa e che in questa possano avere un peso nei prossimi incontri anche i sindacati confederali, finora rimasti lontani dalla vertenza della Tnt. Chiederò inoltre che siano verificate le condizioni di legalità e di rispetto delle regole nell’impiego dei lavoratori da parte delle aziende subappaltatrici”.  

L’appello di Bottigelli – “Oltre 100 operai del consorzio Gesco Nord hanno cominciato uno sciopero a oltranza alla TNT di Piacenza. La loro lotta è per “ottenere  l’applicazione del contratto nazionale di categoria, vogliamo condizioni  di lavoro dignitose, vogliamo mettere fine al lavoro nero e al lavoro a chiamata, vogliamo il riconoscimento dei diritti sindacali”. Queste sono alcune voci di rivendicazione dei lavoratori contenute in un comunicato diffuso il 18 luglio, tuttora hanno organizzato due presidi sulla strada dei dossarelli. Questa lotta riguarda tutti i lavoratori, riguarda la dignità dell’uomo nel 2011,è inaccettabile la ristrutturazione sociale che ci viene proposta dal ondo imprenditoriale  e finanziario,è inaccettabile perchè prelude ad  un modello sociale – da rivoluzione industriale- dove le grandi masse, espulse dai procesi produttivi , riempivano le periferie in preda d una  miseria spaventosa. Il lavoro va di pari passo con la giustizia sociale, va di pari passo con un concetto di civilta’ alto.E’ questo il salto di qualità che bisogna fare soprautto adesso in epoca di crisi,nessun alibi ad una ristrutturazione sociale selvaggia e atroce, perchè oltre che ai posti di lavoro sono in pericolo anche democrazia e   convivenza civile.Stupisce che di tanto riempirsi la bocca di costituzione e difesa della stessa, da parte di molti politici. Nessun politico(ecezzion fatta per qualcuno che era presente) si è presentato a dialogare con i lavoratori, facendosi, in qualche modo, anche  portavoce dei problemi sollevati dai lavoratori della Tnt. Questo è il dramma del nostro paese dove la poltica è perennemente seduta  a tavole imbandite  e fa festa tutto l’anno. Attenzione  però che così, ci aspetterà un  mondo strano e crudele: quello della barbarie.
A questo punto la società civile di Piacenza, quella della vittoria ai referendum, quella degli artistiti gli artisti dovremmo esprimere una solidarietà fattiva ai lavoratori della TNT  mobilitandoci e appogiando in tutte le sedi il diritto di questi 100 uomini che è anche o sarà in futuro anche il nostro diritto e dei nostri figli. Considerando che molti di questi lavoratori sono stranieri, ma molti di seconda generazione, nella sfida c’è una seconda sfida dimostriamo che la convivenza di culture diverse è anche lottare insieme per un mondo migliore possibile. Mobilitiamoci con indignazione”. Paolo Maurizio Bottigelli

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