Quattro volontarie dello Spi piacentino nei campi di antimafia sociale

Quattro donne dello SPI -CGIL piacentino sono al lavoro nei terreni confiscati all’’ ’ndrangheta nell’ambito del Progetto per la formazione per la Legalità Democratica organizzato da ARCI con la collaborazione di Libera.

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Quattro donne dello SPI -CGIL Piacentino (Maria Gozzi e Carmen Rossi della Segreteria Provinciale, Maura Cesena e Iole Tinelli attiviste delle due Leghe SPI della città e componenti del Comitato Direttivo Provinciale) sono al lavoro nei terreni confiscati all’’ ’ndrangheta e assegnati al Consorzio "Terre del Sole" in provincia di Reggio Calabria nell’ambito del Progetto per la formazione per la Legalità Democratica organizzato da ARCI con la collaborazione di Libera.

Ai campi, che si svolgono su terreni confiscati a esponenti sentenziati della criminalità  mafiosa e nel 2011 anche in Sicilia, Puglia, Campania, partecipano un migliaio di giovani di età media sui 19 anni, un paio di centinaia dall’Emilia-Romagna e alcuni provenienti anche da altre nazioni.

"La partecipazione aggiuntiva e organizzata di volontari pensionati di SPI-CGIL- spiega il sindacato - riveste un valore centrale come nuovo e rinnovato rapporto generazionale, un passaggio di testimone, un cammino comune e reciprocamente responsabile per l’affermazione delle fondamenta della Costituzione e dei principi-cardine della probità e della cooperazione solidale fra le persone". 
 
I campi di antimafia sociale rappresentano un percorso educativo completo e complesso. Formazione, vita di comunità condivisa con generazioni diverse, preparazione dei pasti e cura del campo e degli alloggi, lavoro agricolo a fianco dei soci cooperatori che gestiscono i terreni e i beni confiscati, incontri con cittadini, Istituzioni e società civile del territorio.

La partecipazione piacentina è la più numerosa, per singola provincia, di tutta l’Emilia Romagna; è un motivo di giustificato orgoglio, sottolinea lo Spi, per tutto il sindacato che a questo progetto "ha creduto pienamente dall’inizio e per l’intera comunità piacentina che al ritorno delle volontarie, attraverso numerose iniziative pubbliche già in cantierazione, potrà beneficiare della restituzione di questa straordinaria esperienza diretta, dei valori di cui è portatrice e sentirsi motivata e incentivata a consolidare questa apertura di percorso nei prossimi anni, sia fra i giovani che fra gli anziani volontari". 

Ma l’esperienza partecipativa dello SPI piacentino va oltre; infatti sono partiti proprio stamattina per la stessa destinazione logistica Mattia Motta e Daniele Signaroldi, note personalità della comunicazione locale con l’incarico, commissionato dallo SPI, di un progetto filmico.

L’obiettivo è di realizzare un prodotto di qualità flessibile, utilizzabile in diverse circostanze e sedi che, mettendo al centro l’esperienza ripresa direttamente sul campo e in tutte le sfaccettature delle quali si compone, possa essere testimonianza di un vissuto che di per se è dimostazione di alternatività rispetto a tanti stereotipi dannosamente presenti nella nostra società.

Un progetto che ha già  ricevuto attenzione e plauso dalle istanze sindacali Regionali e Nazionale e che si iscrive meritoriamente nella campagna contro l’illegalità democratica ed economica lanciata ufficialmente dalla CGIL Nazionale con il convegno di Roma del 14 luglio una campagna che "lancia una sfida particolarmente impegnativa in un momento di crisi economica e sociale ma anche etica e morale come quello che sta attraversando l’Italia".

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