Cinema d’estate: “Il grande Lebowski”

Per il secondo appuntamento con la rubrica "cinema d’estate" ci trasferiamo direttamente sulla costa ovest degli Stati Uniti, a Los Angeles, per uno dei film più importanti degli anni ’90: Il grande Lebowski.

Più informazioni su

Cosa c’è di meglio di un bel film per passare un afoso pomeriggio di metà agosto? Per tutti i piacentini costretti a rimanere a casa durante queste vacanze estive, noi di PiacenzaSera abbiamo pensato di consigliare qualche film da guardare comodamente a casa seduti sul proprio divano. Della lista faranno parte vecchi classici e nuove uscite, commedie e film drammatici, produzioni italiane e internazionali.

Per il secondo appuntamento ci trasferiamo direttamente sulla costa ovest degli Stati Uniti, a Los Angeles, per uno dei film più importanti degli anni ’90: Il grande Lebowski. Il. Simbolo di un’intera generazione di ragazzi, The Big Lebowski racchiude in sé tutta la maestria dei fratelli Coen, capaci di creare personaggi e situazioni che resteranno per sempre nella storia del cinema.

Su tutti “the dude” (tradotto malamente in italiano con drugo), il protagonista interpretato da Jeff Bridges. Basterebbe la prima scena del film per descrivere completamente il personaggio: dopo una breve introduzione dai toni fiabeschi ci appare infatti sullo schermo un uomo sui trent’anni, biondo, capelli lunghi, con indosso un lunga vestaglia da notte e occhiali da sole, mentre beve da un cartone del latte appena preso dal banco-frigo del supermercato. In questa scena ci sono già molti degli elementi caratteristici di drugo: il look trasandato, la pigrizia, il menefreghismo e la passione per il latte, uno degli ingredienti del suo cocktail preferito, il white russian.

Drugo è simbolo della generazione reduce dagli anni della protesta e del pacifismo, disincantati e rassegnati. Nel corso del film drugo sarà protagonista delle più diverse situazioni: sequestri, riscatti, pedinamenti, scontri. Tutte vissute quasi inconsapevolmente, con ironia e senza preoccupazione.

Intorno a lui troviamo una serie di soggetti bizzarri e singolari: un nazionalista ebreo reduce dal Vietnam, una ninfomane che vuole diventare mamma, un trio di nichilisti tedeschi, un giocatore di bowling che balla al ritmo dei Gipsy Kings e tanti altri personaggi caratteristici di un intero decennio. Il tutto condito da battute fulminanti, situazione al limite dell’inverosimile (memorabile quella dello spargimento delle ceneri dell’amico morto) e scene oniriche.

Film comico, simbolico, nichilista, paradossale; difficile definire un’opera unica e completa, frutto del genio e della conoscenza cinematografica dei Coen. L’unico consiglio è di abbandonarsi al film come drugo fa con la vita, magari accompagnandosi con un buon white russian.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.