Piace, è di quattro ragazzi piacentini il volto della nuova squadra IL PUNTO

Rimane la sensazione che tra i tanti giovani che il Piace bambino (poco più di 20 anni l’età media della squadra che ha lasciato il campo) ha buttato nella mischia ci sia tanta qualità. Tra questi, quattro piacentini

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Dell’esordio stagionale del Piacenza calcio rimane in primo luogo la riscoperta del calcio giocato dopo mesi di intercettazioni e tribunali, dichiarazioni e smentite, polemiche e veleni vari. Ed è stata una piacevole riscoperta, nel caldo pomeriggio del Comunale di Fiorenzuola.

Rimane il materializzarsi improvviso di una squadra vera, concreta, dopo una lunga e inutile attesa che aveva giustamente alimentato ansie e dubbi anche tra i tifosi biancorossi più ottimisti. La squadra fantasma ha lasciato spazio alla squadra embrione, con una sua prima forma e una prima sostanza.

Rimane una prova senza dubbio positiva, seppure il primo test stagionale non fosse certo di quelli da perdere il sonno notturno. Il Pontedera, che militerà in serie D, si è dimostrato poca cosa, ciò nonostante non era scontata una prestazione così confortante da parte dei biancorossi, che l’anno passato rischiarono la figuraccia contro il Lanciano.

Rimane una squadra corta, aggressiva, sempre pronta ad affondare il colpo e ad aggredire l’avversario: tre reti e almeno una decina di occasioni un discreto bottino per una squadra che aveva pochi allenamenti nelle gambe. Rimane un modulo, un 4-2-3-1 spregiudicato, su cui lavorare, e un atteggiamento generale della squadra molto positivo: raddoppi, sovrapposizioni, diagonali, e anche il piacere, il coraggio e la spavalderia di provare le giocate. Tipica dei bambini, di cui questo Piace deve assimilare pregi e virtù.

Rimane la sensazione che tra i tanti giovani che il Piace bambino (poco più di 20 anni l’età media della squadra che ha lasciato il campo) ha buttato nella mischia ci sia tanta qualità. Tra questi, quattro piacentini: l’eroe di giornata Simone Guerra (1989), che dopo essersi sbloccato potrà essere un protagonista in Lega Pro, la sorpresa Jacopo Silva (1991), qualità e quantità in mezzo al campo, Pietro Visconti (1989), reduce da un’esperienza a Pavia e già pronto per la categoria, e Filippo Giorgi (1992), il più giovane ma certamente un elemento su cui contare anche in futuro. Oltre a loro, il lodigiano Andrea Lussardi (1992), autore di una prova davvero convincente sulla destra.

Rimane un dubbio: e se alla fine sulla panchina biancorossa rimanesse Massimo Cerri? Sabato i numerosi tifosi biancorossi hanno tributato l’ennesima ovazione per Piovani, spettatore interessato, nella speranza di ritrovarlo presto come allenatore biancorosso. Ipotesi che appare ora più lontana, dopo l’esordio positivo in Coppa.

Rimane un mercato che nel giro di un mese dovrebbe registrare numerose novità soprattutto in uscita. La società ha detto chiaramente che coloro che vantano stipendi fuori budget per la terza serie saranno ceduti. Ammesso che ci si riesca, ovviamente. Chi partirà? Anaclerio, Bianchi, forse Calderoni. Diverso il discorso che riguarda Cassano e Guzman: considerato che la giustizia ordinaria si muove con una velocità molto più lenta di quella sportiva (i cui primi verdetti sono attesi a giorni) e che arriverà ad un verdetto solo ad autunno inoltrato, quale società potrebbe avventurarsi in acquisti così rischiosi? Chi arriverà? Un portiere, un difensore centrale, un paio di centrocampisti e un attaccante forte fisicamente, come minimo. Le ultime news danno l’Ascoli sulle tracce di Calderoni, Pavia e Alessandria su quelle di Visconti, e, novità di oggi, Livorno e Pescara (a cui già interessava Piccolo) si sarebbero gettate su Guerra: il problema della trattativa, scrive Gazzetta dello Sport, è che i dirigenti piacentini non rispondono al telefono agli operatori di mercato. Per una volta, la cosa potrebbe giocare a nostro favore.

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