Piace penalizzato due volte. Attesa la reazione della società

Appare esagerata al popolo biancorosso la sentenza della Commissione Disciplinare su Scommessopoli

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Appare esagerata al popolo biancorosso la sentenza della Commissione Disciplinare su Scommessopoli, che stravolge – solo nel caso del Piacenza – la richiesta del procuratore Palazzi e inasprisce – solo nel caso del Piace – sensibilmente la pena (Leggi qui tutte le sentenze).

Quattro punti di penalizzazione da scontare nell’imminente campionato di Lega Pro, come se non bastassero le incognite sul futuro della squadra, e non più nello scorso campionato di serie B.

Il tutto in virtù dell’ormai noto concetto dell’afflittività della pena. Vediamo di ripassare come funziona il discorso dell’afflittività: una penalizzazione è afflittiva quando la sanzione nuoce in modo tangibile, e arreca un danno reale alla società. Facciamo l’esempio dell’Atalanta. Una volta decisi 7 punti di penalizzazione, se questi fossero applicati nel campionato di B appena terminato sarebbe comunque promossa in serie A. La sanzione, per essere davvero afflittiva, deve quindi essere applicata nel prossimo campionato.

Venendo al caso del Piace, la Commissione disciplinare ha deciso per 6 punti di penalizzazione per l’Ascoli, coinvolto per repsonsabilità oggettiva nel caso di due illeciti. Togliendo sei punti ai bianconeri nel campionato appena concluso, si avrebbe questa nuova classifica: Albinoleffe 49, Ascoli 47, Piacenza 46, Triestina e Portogruaro 40, Frosinone 39. Una simile situazione rimetterebbe in gioco il Piace, che avrebbe avuto il diritto di giocarsi la salvezza ai playout contro lo stesso Ascoli, anzichè contro l’Albinoleffe nella fatal Bergamo.

Ecco allora che la Procura federale, evidentemente munita di calcolatrice, mette le cose a posto, assegnando alla società biancorossa quattro punti di penalizzazione, per una nuova classifica 2010-11 che dice: Ascoli 47, Piacenza 42, Portogruaro e Triestina 40, Frosinone 39. Cinque punti di distanza tra quartultima e quintultima significano, per regolamento, retrocessione diretta della quartultima, in questo caso il Piace, senza passare dalla coda dei playout.

E qui il Piace ha una prima penalizzazione concreta: il danno tangibile arrecato alla società biancorossa è quello di togliergli ogni possibilità di rientrare in gioco per il ripescaggio in serie B. A questo punto, secondo la commissione, la penalizzazione all’Ascoli, così come quella all’Atalanta nell’esempio di cui sopra, diventa non afflittiva, dal momento che i bianconeri non subirebbero alcun danno chiudendo il campionato a quota 47: ecco allora che i sei punti in meno vengono riportati al prossimo campionato di serie B. E, con un effetto domino, anche i quattro punti del Piacenza dovrebbero essere trasferiti al campionato imminente, per creare un vero danno alla società biancorossa.

Comunque la si pensi, si tratta di una questione di interpretazione della norma e quindi di una questione giuridica, non di un errore di trascrizione da parte del procuratore corretto successivamente dalla Commissione. A noi pare che così il Piace sia stato punito due volte, con il mancato ripescaggio in B e con la futura partenza ad handicap in Lega Pro, e forse oltre alle reali colpe: una doppia afflittività, praticamente.

Sia chiaro che siamo sempre stati consapevoli che la società biancorossa avrebbe dovuto pagare dazio per la responsabilità oggettiva e che il ripescaggio fosse una chimera: mai più si sarebbe addirittura premiata una società coinvolta nello scandalo.

La società, che è sempre stata fiduciosa in un’assoluzione piena, per ora non parla, riservandosi il tempo per leggere le carte e decidere la strategia futura. Da via Gorra traspare, ovviamente, amarezza e delusione. Piove sul bagnato, non c’è che dire.

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