Vendemmia, Pozzi: “Problemi con lo schedario, agire presto”

Vendemmia inoltrata e gli operatori del settore si trovano solo oggi a scontrarsi con un problema legato alla creazione del nuovo Schedario viticolo avvenuta da pochi giorni in Regione Emilia Romagna

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CAMPAGNA VITIVINICOLA, POZZI INCONTRA LA FILIERA: “PROBLEMI CON IL NUOVO SCHEDARIO. AGIRE PRESTO PER NON BLOCCARE L’INTERO SETTORE
 
Vendemmia inoltrata e gli operatori del settore si trovano solo oggi a scontrarsi con un problema legato alla creazione del nuovo Schedario viticolo avvenuta da pochi giorni in Regione Emilia Romagna.
Lo Schedario, che ad oggi non risulta ancora a regime, ha messo in evidenza, come prevedibile e previsto,  numerose anomalie che dovranno essere risolte concordando i modi e i tempi con la Regione.
 
Grande la preoccupazione degli addetti del settore  che si trovano a dover far riferimento, per il conferimento delle uve alle cantine e le successive denunce di rivendicazione e raccolta,  a dati non ancora allineati, che variano i quantitativi di prodotto in rapporto alle quantità rivendicabili  negli anni precedenti e questo cambio sta avvenendo in corso d’opera, a raccolta prossima alla conclusione.
Proprio oggi l’assessore provinciale Filippo Pozzi ha convocato la filiera vitivinicola, dalla quale sono emerse incertezze. La richiesta emersa dal tavolo è quella di valutare la fattibilità di un regime transitorio per la campagna viticola in corso durante il quale le aziende possano operare una denuncia di tipo dichiarativo svincolata dai dati di schedario ad oggi  non ancora validati.
 
“Queste incongruenze – sottolinea l’assessore Pozzi – rischiano di ostacolare pesantemente le attività delle aziende, oggi nel pieno della campagna. Ci siamo attivati subito dopo le prime segnalazioni di alcuni conferenti alle cantine, ma il problema, se non risolto tempestivamente, è destinato a presentarsi a tutti. E’ necessaria una forte opera di pressing da parte della Regione nei confronti di Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura). Riteniamo che debba essere riconosciuta la straordinarietà del momento. Non possiamo dedicarci alla promozione dei nostri vini d’eccellenza se gli agricoltori, a monte, non vengono messi in condizione di attuare una gestione efficiente delle loro attività”. 
 

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