Archivio di Stato a rischio estinzione, la mobilitazione anche a Piacenza

L’ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana organizza un’iniziativa nelle date del 12-13-14-15 ottobre volta ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica (e di chi tiene i cordoni della borsa) sulla crisi degli Istituti archivistici e soprattutto degli archivisti (strutturati e non: leggi a impiego fisso o no) minacciati di estinzione

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… E poi non rimase nessuno. Archivi e archivisti nella crisi italiana, 12-15 ottobre 2011, www.archivisti2011.it
 
L’ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana organizza un’iniziativa nelle date del 12-13-14-15 ottobre volta ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica (e di chi tiene i cordoni della borsa) sulla crisi degli Istituti archivistici e soprattutto degli archivisti (strutturati e non: leggi a impiego fisso o no) minacciati di estinzione. Anche l’Archivio di Stato di Piacenza aderisce all’iniziativa. 

La manifestazione prende il titolo, mutuato da Agatha Christie, ‘… e alla fine non rimase nessuno’, è promossa in collaborazione con la Società Italiana degli Storici Medievisti (SISMED), la Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna (SISEM) e la Società italiana per lo Studio della Storia contemporanea (SISSCO) e con l’aiuto di vari Archivi di Stato, Soprintendenze archivistiche, Istituti culturali che conservano e valorizzano archivi, Enti Locali, Associazioni.

Si vogliono coinvolgere i soci e tutti quanti hanno a cuore la sorte del lavoro archivistico e del patrimonio archivistico nazionale e invitarli a mobilitarsi per organizzare in ogni sede possibile iniziative di informazione sulla gravissima contingenza provocata dalla mancanza di investimenti e di progetti, di assunzioni e reintegrazione degli organici.
L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione sugli archivi e sul lavoro degli archivisti attraverso eventi di vario tipo: conferenze, dibattiti, aperture al pubblico, happening, comunicati ed ogni altra cosa che la creatività può concepire. Va messa in luce anche la coralità delle situazioni e delle voci che l’archivio rappresenta: per questo le sedi in cui si svolgono gli eventi, distribuiti in una “quattro giorni dell’orgoglio archivistico” sono archivi e istituti di vario genere e non ultimo l’universo del Web e le testate giornalistiche. Iniziative ed eventi su tutto il territorio nazionale per richiamare l’attenzione di tutti i cittadini sulla drammatica situazione degli archivi e degli archivisti.
L’impegno è quello di fare percepire il rischio che rappresenta per una comunità la perdita o l’abbandono degli archivi nella loro duplice funzione di luoghi di conservazione della memoria e custodi della tutela di diritti collettivi e individuali: anche chi non frequenta l’archivio è tutelato dal fatto che un archivio – non importa se storico o corrente – esiste e funziona.
In questa chiave la mobilitazione vuole essere un momento di partecipazione per gli archivisti libero professionisti, un’occasione per porre in evidenza la delicatezza della situazione nella quale si trovano dopo decenni di formazione e lavoro qualificato, dopo l’acquisizione di competenze che rischiano di venire in breve tempo vanificate.
È possibile seguire la manifestazione dal sito www.archivisti2011.it – anche sottoscrivendo l’appello – e attraverso la pagina di Facebook Archivi e Archivisti 2011 (http://www.facebook.com/pages/Archivi-e-Archivisti-2011/268152363219256)

IL COMUNICATO UFFICIALE

 
 
La crisi economica, sociale e politica del nostro Paese sta portando all’implosione del sistema 
archivistico nazionale. Nel corso dell’ultimo decennio, al nostro patrimonio archivistico (che 
per quantità e interesse della documentazione custodita non ha eguali al  mondo), sono 
destinate sempre meno risorse.
Gli Istituti archivistici stanno subendo tagli sempre più pesanti; le loro strutture e i loro spazi 
sono a rischio di grave degrado. La maggior parte degli archivisti che vi lavorano in pochi anni 
andranno in pensione, non essendo in corso un processo di sostituzione – da venti anni non ci 
sono quasi più assunzioni – un eccezionale patrimonio di professionalità andrà perduto. Gli 
archivisti liberi professionisti, che nel corso degli ultimi decenni hanno sviluppato capacità 
e competenze di grande importanza per la gestione e la tutela dei patrimoni documentali 
pubblici e privati, negli ultimi anni hanno visto drammaticamente peggiorare le condizioni 
di lavoro e fanno i conti con la pesante riduzione di incarichi e commesse.
Per richiamare l’attenzione su una situazione che ha raggiunto livelli ormai insostenibili, 
l’Associazione Nazionale Archivistica Italiana  (ANAI), con la Società Italiana degli Storici 
Medievisti (SISMED), la Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna (SISEM) e la Società 
italiana per lo Studio della Storia contemporanea  (SISSCO) in collaborazione con Archivi 
storici comunali, Archivi di Stato, Soprintendenze archivistiche e Istituti archivistici pubblici 
e privati, promuove,  tra il 12 ed il 15 di ottobre, quattro giorni di iniziative ed eventi di 
denuncia e protesta su tutto il territorio nazionale.
Scrittori, giornalisti, medici, climatologi, architetti, giuristi, storici, educatori e artisti 
saranno i protagonisti principali di questi eventi e testimonieranno sull’importanza e il 
senso dell’archivio e del lavoro degli archivisti. Tra le prime adesioni si segnalano quelle di 
Ferruccio De Bortoli, Paolo Rossi, Benedetta Tobagi, Carlin Petrini, Luca Mercalli.
Scopo dell’iniziativa è ricordare come l’esistenza degli archivi e il lavoro degli archivisti 
assolvano, all’interno di una comunità, a una doppia funzione: la  conservazione della 
memoria (con la possibilità di trovare, nella conoscenza del passato, chiavi di interpretazione 
del futuro) e la  tutela di diritti dei cittadini (di tutti i cittadini, anche di coloro che non 
frequentano l’archivio, ma che dall’esistenza e dal funzionamento efficiente di  un archivio 
possono sentirsi maggiormente garantiti).

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