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Economix: Le agenzie di rating e il declassamento dell’Italia

Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch declassano il rating dell’Italia parlando di incertezze economiche e politiche: in definitiva ci sarebbe bisogno di un cambio a Palazzo Chigi. Che sia tempo di elezioni?

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LE PRINCIPALI AGENZIE DI RATING DECLASSANO L’ITALIA
 
Il 19 settembre Standard & Poor’s, (http://www.standardandpoors.com) che non è un’impresa produttrice di rubinetteria, come pensa l’onorevole Domenico Scilipoti (vedi filmato al link: http://tv.repubblica.it/politica/scilipoti-standard-and-poor-s-non-lo-conosco/76552/74917), ha annunciato la decisione di tagliare di un gradino, un «notch» in gergo, il voto sul debito pubblico italiano.  Il «rating» indica in sintesi la capacità di ripagare il debito pubblico da parte di un Paese. Standard and Poor’s ha declassato il debito sovrano a breve e a lungo termine dell’Italia portandolo da «A+» ad «A». Tale decisione è stata giustificata, dall’agenzia di rating americana, con una chiara e semplice dichiarazione: “Governo fragile, limitate capacità di risposta alla crisi".
 
Dopo poche settimane è la volta di Moody’s (http://www.moodys.com). L’agenzia di rating declassa l’Italia portandola, dal livello “Aa2” ad “A2”. Motivazione? L’outlook, cioè le prospettive, è negativo.
Anche Moody’s, come Standard & Poor’s, afferma che si è verificato “un sostenuto aumento della suscettibilità del Paese di fronte agli shock finanziari, a causa delle incertezze economiche e politiche”. L’«A2» di Moody’s pone l’Italia alla pari di Malta e al di sotto di paesi come Slovacchia ed Estonia in termini di affidabilità per i creditori.
Giusto per non farci mancare nulla, anche Fitch (http://www.fitchratings.com) declassa l’Italia; il rating del debito sovrano scende da “Aa-“ ad “A+”. Così, in una nota, gli analisti di Fitch giustificano il declassamento: “una soluzione credibile e complessiva della crisi è politicamente e tecnicamente complessa e ci vorrà tempo per realizzarla e per guadagnare la fiducia degli investitori».
Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia, afferma che il “downgrade” di Fitch sull’Italia “non è un elemento nuovo perchè queste agenzie agiscono un po’ come un branco”. Ha quindi sottolineato che “le banche italiane hanno un grado di solidità e di capitalizzazione assolutamente adeguato in relazione agli standard europei” (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/10/07/visualizza_new.html_674331318.html).
A supportare le affermazioni di Saccomanni ci pensa Bankitalia, che in una nota precisa: “stress test positivi per le principali banche italiane” (per informazioni leggasi l’articolo apparso su Economix al link http://www.piacenzasera.it/economix/economix-stress-test-positivi-per-le-principali-banche-italiane.jspurl?IdC=1143&IdS=1607&tipo_padre=0&tipo_cliccato=0&id_prodotto=11061&tipo=0&css=&com=c).
 In definitiva: il “Sistema” Italia funzionerebbe, l’unico ostacolo sembrerebbe di natura politica, detto in altri termini, ci sarebbe bisogno di un cambio a Palazzo Chigi. Che sia tempo di elezioni ?
 

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