Idv: "Più risorse alla sicurezza con i fondi recuperati dal contrasto alla criminalità"

"In tre anni il governo - si legge in una nota - ha ridotto di circa 2 miliardi il fondo a disposizione del comparto sicurezza. Utilizzare queste risorse è un modo per restituire funzionalità ai comparti sicurezza e giustizia nell’interesse dei cittadini.

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Intervento della segreteria provinciale di Italia dei Valori

La manifestazione indetta nei giorni scorsi dai rappresentanti sindacali delle forze di polizia con banchetti e bandiere nel centro della città, non mirava solo a suscitare la curiosità dei passanti ma a lanciare un forte grido d’allarme nei confronti dell’opinione pubblica. Un allarme che merita la doverosa attenzione e preoccupazione delle forze politiche che non possono restare silenti di fronte all’ennesimo taglio del governo al comparto sicurezza che rischia di pregiudicare, in maniera irreparabile, l’ordine e la sicurezza pubblica anche del nostro territorio.
Per raccogliere, in parte, la protesta dei sindacati di polizia, di fronte ad uno stato che se ne infischia dei bisogni primari delle persone, è nata la provocatoria proposta del sindaco di Cerignale Massimo Castelli di devolvere una mensilità dell’intera giunta per acquistare buoni benzina da donare alle forze dell’ordine per svolgere servizi di sicurezza in montagna.
Con la benzina comprata con le indennità degli assessori di Cerignale, i poliziotti certamente non andrebbero molto lontano. Ma l’idea del sindaco Castelli è servita ad attirare ancora una volta l’attenzione su un problema molto serio. Perché le volanti che non sono ferme in autorimessa (perché i fondi per le manutenzioni ordinarie e straordinarie sono da tempo esauriti) rischiano infatti di non avere il carburante necessario all’azione di pattuglia del territorio e di muoversi dalla Questura solo per interventi a “chiamata”.
Se da una parte sono vuoti i serbatoi delle volanti, dall’altra è colmo il livello di sopportazione degli agenti chiamati a far fronte personalmente ad alcune necessità lavorative.
La sicurezza è un tema che non può essere di moda solo quando si tratta di alimentare l’onda delle paure dei cittadini (sempre legittime e meritevoli di ascolto ma spesso promosse ed enfatizzate da mirate campagne politico-mediatiche).
Non basta limitarsi ad esprimere solidarietà alle forze dell’ordine per il lavoro ingrato che quotidianamente svolgono, una solidarietà di facciata perché di fatto, negli ultimi anni, sono state progressivamente ridotte le risorse a loro disposizione. Poliziotti e carabinieri non sanno più che farsene della solidarietà pelosa.
La protesta dei giorni scorsi non era diretta a chiedere aumenti stipendiali ma quanto necessario a comprare la benzina per le volanti, il minimo indispensabile per combattere la criminalità, grande o piccola che sia. La risposta che attendono è l’aumento delle risorse per fare semplicemente il loro dovere. Come, ad esempio, evitare che la pattuglia arrivi sempre dopo l’ambulanza o impedire libertà di manifestare pacificamente sia soffocata, come accaduto a Roma, da pochi provocatori che non si è riusciti a contenere.
In tre anni il governo ha ridotto di circa 2 miliardi il fondo a disposizione del comparto sicurezza. L’IdV ha proposto, a beneficio dei comparti sicurezza e giustizia, di utilizzare parte delle risorse del Fondo unico per la giustizia, un fondo di circa 2,5 miliardi alimentato con danari recuperati allo Stato da forze di polizia e magistratura con l’attività di contrasto alla criminalità.
L’IdV ritiene che poter utilizzare queste risorse sia un modo per raccogliere la protesta degli agenti e soprattutto restituire funzionalità ai comparti sicurezza e giustizia nell’interesse dei cittadini.

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