Una scuola aperta al quartiere, alla Taverna partono i laboratori didattici 

Ogni sabato mattina a partire dal 22 ottobre in orario extrascolastico. Saranno rivolti a bambini dai 5 ai 10 anni. Castagnetti: "Modello completamente aperto a tutto il quartiere in grado di saper valorizzare le sue ricchezze".

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La scuola elementare Taverna come centro di aggregazione di tutto un quartiere e modello di apertura completa al territorio. E’ sicuramente ambizioso lo scopo del progetto realizzato dall’Istituto in collaborazione con il Comune, l’associazione Mondo Aperto e il Quartiere 1 che proporra ogni sabato mattina a partire dal 22 ottobre in orario extrascolastico una serie di laboratori didattici rivolti a bambini dai 5 ai 10 anni.

Un progetto partito nella sua fase progettuale circa due anni fa, in grado di raccogliere intorno a sè lungo il percorso tanti soggetti e associazioni che collaboreranno fattivamente alla sua realizzazione: i laboratori, che impegneranno i bambini per quattro ore ogni sabato, andranno dal canto corale, al bricolage, al teatro fino a brevi itineranti che li porteranno alla scoperta del centro cittadino.

"Abbiamo già ricevuto adesioni da parte di 55 bambini – ha spiegato Rita Parenti, presidente di Mondo Aperto – ma ricordiamo che i corsi sono aperti anche ai coetanei di tutti gli altri istituti. L’iniziativa è nata dalla volontà delle insegnanti di proporre qualcosa per gli alunni anche al sabato mattina, venendo così incontro alle esigenze delle mamme lavoratrici"

Il tutto in una scuola in cui è alta la presenza di bambini stranieri: "I laboratori si muovono nel solco dell’integrazione fra culture diverse che la nostra scuola sta portando avanti ormai da anni – sottolinea la dirigente scolastica Mariuccia Zavattoni -. Vogliamo a nostra volta proporci come laboratorio di convivenza, per migliorare il rapporto di vicinanza tra la scuola e il quartiere".

Parole ribadite anche dall’assessore al futuro Giovanni Castagnetti, che ha fortemente creduto nell’iniziativa da lui definita "rivoluzionaria" perchè pone una scuola al centro del territorio: "Deve essere un modello completamente aperto a tutto il quartiere in grado di saper valorizzare le sue ricchezze. Questo è un progetto pilota nel quale riponiamo molta fiducia, speriamo possa essere imitato anche da altre realtà".

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