Lavoro, diminuisce la cassa integrazione. I dati del trimestre luglio-settembre

La Provincia di Piacenza comunica i dati più recenti relativi alla situazione del mercato del lavoro provinciale nel terzo trimestre del 2011. I dati si riferiscono agli ingressi nello stato di disoccupazione registrati presso i Centri per l’Impiego.

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La Provincia di Piacenza comunica i dati più recenti relativi alla situazione del mercato del lavoro provinciale nel terzo trimestre del 2011. I dati si riferiscono agli ingressi nello stato di disoccupazione registrati presso i Centri per l’Impiego, ai flussi di assunzione dei rapporti di lavoro operati dalle aziende locali e all’utilizzo degli ammortizzatori sociali da parte delle imprese piacentine nel periodo luglio-settembre 2011.

“Il quadro più recente – commenta l’assessore Andrea Paparo –  evidenzia, per la prima volta, l’emergere di chiari segnali di attenuazione della crisi. Il ricorso alla cassa integrazione si è ridotto in modo significativo e la mobilità, pur mantenendosi su livelli elevati, non è aumentata. Anche il numero di lavoratori coinvolti in interventi di cassa integrazione in deroga, nel III trimestre del 2011, si è dimezzato rispetto al trimestre precedente. Solo la disoccupazione ’amministrativa’ (le iscrizioni ai Centri per l’Impiego) ha continuato ad aumentare, pur evidenziando segnali di rallentamento della crescita”.

Le persone che si sono presentate ai Centri per l’Impiego della Provincia di Piacenza per iscriversi e dichiarare la loro immediata disponibilità al lavoro sono state 2.112, in crescita rispetto al valore riscontrato nello stesso periodo dell’anno precedente (+12%). Complessivamente, dall’inizio dell’anno, le iscrizioni ai Centri per l’Impiego sono state circa 5.700 (+9% in termini tendenziali), e hanno interessato nel 54% dei casi lavoratrici.

“Le imprese attive in provincia di Piacenza che operano nel settore privato – ha aggiunto l’assessore Paparo – hanno realizzato, nel terzo trimestre del 2011, circa 9.900 assunzioni che risultano ancora fortemente concentrate sui contratti a tempo determinato (il 71% del totale), dimostrando come prevalga ancora un atteggiamento prudente nella scelta di effettuare nuovi avviamenti. I dati, tuttavia, sembrano segnalare un alleggerimento della congiuntura negativa. In termini tendenziali, ossia rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, si osserva una crescita significativa nell’attivazione di nuovi rapporti di lavoro (+6%)”.

A livello settoriale si osserva una dinamica positiva degli avviamenti (rispetto al III trimestre del 2010) nell’industria metalmeccanica (+27%), mentre di segno negativo sono risultati gli avviamenti in tutti gli altri comparti del settore industriale. Nel secondario risultano in diminuzione anche gli avviamenti nel settore delle costruzioni (-9%). Nel terziario i settori che in termini tendenziali hanno evidenziato una crescita maggiore sono stati i pubblici esercizi (+25%), il commercio (+13%), i trasporti (+9%), il settore sanitario (+9%) e quello dell’assistenza sociale (+7%), mentre quelli che hanno registrato una dinamica negativa degli avviamenti sono il settore bancario-assicurativo (-53%), i servizi alle imprese (-8%), la logistica (-8%), il settore informatico (-5%) e quello dei parrucchieri-estetiste (-5%).
Nei primi 9 mesi del 2011 sono state complessivamente autorizzate quasi 3,8 milioni di ore di cassa integrazione. Nonostante i livelli di cassa integrazione siano ancora significativi, si registra nel periodo considerato una forte riduzione delle ore autorizzate (-41% rispetto ai primi 9 mesi del 2010), facendo intravvedere qualche segnale di attenuazione della crisi. La diminuzione osservata è in primo luogo imputabile alla flessione nel ricorso alla cassa integrazione ordinaria, la cui variazione tendenziale è stata di -61%. Meno intensa, ma comunque significativa, è stata la diminuzione delle ore autorizzate per gli interventi straordinari (-41%), mentre le ore autorizzate per la cassa integrazione in deroga si sono attestate sugli stessi livelli del 2010.

I principali settori che in questi mesi dell’anno hanno ottenuto il sostegno al reddito per i propri occupati sono l’industria metalmeccanica (60% del totale), l’industria della trasformazione di minerali non metalliferi (10%), l’edilizia (7%) ed il commercio (7%).
La significativa diminuzione in termini tendenziali delle ore di CIG registrata nei primi nove mesi del 2011 (-41%) è il risultato di dinamiche differenziate all’interno dei diversi settori economici. La maggiore flessione si è registrata nel manifatturiero nel suo complesso (-48%), oltre che nei servizi (-88%) e nei trasporti (-26%). Nei settori del commercio e, ancor di più, nelle costruzioni, il ricorso alla cassa integrazione è invece aumentato (rispettivamente del 7% e del 19% in termini tendenziali).

“All’interno del manifatturiero – conclude Andrea Paparo – i maggiori segnali di ripresa si sono evidenziati nel settore meccanico, dove la crisi era cominciata e si era manifestata più intensamente. Rispetto ai primi nove mesi del 2010 le ore autorizzate sono diminuite del 55%”. La situazione congiunturale risulta in miglioramento anche nelle industrie metallurgiche (-80%), in quelle estrattive (-69%), in quelle tessili (-50%), in quelle dei minerali non metalliferi (-23%), in quelle chimiche (-23%) e nelle industrie alimentari (-20%).
Permane la situazione di difficoltà nei comparti della carta, stampa, editoria (in cui le ore autorizzate sono cresciute del 33%), nell’industria del legno (+26%) e nell’installazione di impianti per l’edilizia (+28%).

Le unità locali presenti sul territorio provinciale che sono state coinvolte in accordi sindacali per accedere a trattamenti di Cassa integrazione in deroga approvati fino al 30 settembre 2011 sono 406. A quella data i lavoratori effettivamente coinvolti in accordi di CIG in deroga e che hanno svolto percorsi concordati con i Centri per l’Impiego provinciali sono stati 1.422. Tali servizi consistono, per la totalità dei lavoratori, nell’erogazione di informazioni, nell’accesso ai servizi e nei colloqui orientativi di gruppo. Nel III trimestre del 2011, rispetto al trimestre precedente, si è registrata una netta diminuzione dei lavoratori interessati dalla CIG in deroga: -55%.
Nel terzo trimestre del 2011 si sono registrate 371 nuove iscrizioni nelle liste di mobilità di lavoratori espulsi dai processi produttivi per licenziamenti collettivi (107 iscrizioni) o individuali (264 iscrizioni).

Nel periodo gennaio-settembre 2011 le iscrizioni nelle liste di mobilità sono state 1.164. I licenziamenti individuali attivati dalle piccole imprese nei primi nove mesi del 2011 (Legge 236/93), pur mantenendosi su livelli elevati, risultano in diminuzione rispetto ai livelli osservati nel corrispondente periodo del 2009 e del 2010. Diverso è l’andamento dei licenziamenti collettivi, che risultano rispetto allo stesso periodo del 2010 in forte crescita (+46%). Nella prima fase della crisi sono state soprattutto le aziende di piccole dimensioni ad essere coinvolte; nel corso degli ultimi mesi, tuttavia, sono le imprese di medio-grandi dimensioni ad essere investite dalla crisi, a causa dell’esaurirsi della cassa integrazione straordinaria.

I dati relativi ai settori di provenienza dei lavoratori espulsi confermano come il comparto più colpito dalla crisi sia stato l’industria manifatturiera: nel periodo preso in esame il 48% dei lavoratori licenziati ed iscritti nelle liste di mobilità proviene da questo settore, e il 30% solo dall’industria metalmeccanica. Nel secondario è significativo anche il numero di lavoratori licenziati da imprese del settore edile (il 10% del totale). Il 40% dei lavoratori licenziati proviene dal terziario, in particolare dal commercio (20%), dai trasporti e magazzinaggio (8%) e dai pubblici esercizi (7%).
Al 30 settembre 2011 lo stock di iscritti nelle liste di mobilità risulta pari a 2.763 unità. Rispetto ai dati di stock rilevati al 30 giugno 2011 si osserva un incremento di sole 3 unità.

Importanti segnali di miglioramento si sono riscontrati nella ripresa della domanda di lavoro (+6% gli avviamenti) soprattutto nel manifatturiero, che nei mesi passati è stato duramente colpito dalla crisi (nell’industria metalmeccanica nel III trimestre 2011 gli avviamenti sono cresciuti del 27% in termini tendenziali). 

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